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Yuki Nagasato contro la Federazione giapponese: “Ci mancano di rispetto”

Yuki Nagasato contro la Federcalcio giapponese: la leggenda nipponica ha rivelato il motivo che l’ha spinta a lasciare la nazionale.

Dopo il clamoroso e polemico addio di Wendie Renard alla nazionale francese, Nagasato ha deciso di parlare delle motivazioni dietro il suo addio alla nazionale giapponese nel 2016.

“Ho lasciato la nazionale 7 anni fa per mancanza di rispetto da parte loro. Ma non potevo parlarne in quel momento. Ma ora è il momento di agire e parlare più forte!” ha scritto in un tweet.

“In Giappone se, come atleta, fai una critica, le persone spesso dicono ‘Fai solo il tuo sport, porta i risultati, non lamentarti’. Questo è il motivo per cui molti atleti giapponesi non parlano di cose che dovrebbero andare meglio. In generale lo faccio anche io. Ma parlo quando bisogna dire le cose. Questo è per le persone/cose che voglio proteggere” ha scritto in un tweet successivo.

“Non penso che se scrivo qualcosa su Twitter il mondo cambi. Ma per me, è un passo in avanti il fatto che le persone abbiano la possibilità di conoscere ciò che non conoscevano. È per questo che sto twittando in inglese e non in giapponese. Grazie per tutto il vostro supporto e amore” ha aggiunto.

Nei giorni scorsi, sul proprio sito, Nagasato ha spiegato in modo piuttosto dettagliato come, pur dopo la vittoria del mondiale nel 2011, la federazione giapponese (JFA) negli ultimi 12 anni  non abbia fatto nulla per migliorare la nazionale femminile.

Pur non avendo una tradizione calcistica particolarmente forte, al di fuori delle competizioni asiatiche, nel 2011 le Nadeshiko hanno vinto il mondiale battendo gli Stati Uniti 3-1 ai rigori dopo i 2-2 ai supplementari.

La classe ’87 riassume la situazione dal 2011 ad oggi in una sola frase: “Abbiamo visto mancanza di promozione delle nostre partite, e mancanza di organizzazione di match in Giappone nonostante AVESSIMO VINTO LA COPPA DEL MONDO (maiuscolo di Nagasato, ndr)”.

Nagasato fa un elenco di “mancanze” da parte della federazione nei confronti delle Nadeshiko: “Mancanza di valori dal punto di vista degli affari, mancanza di attitudine professionale, mancanza di trattamento delle giocatrici come professioniste, mancanza di rispetto per le giocatrici che hanno fatto molto per la nazionale. Ormai ho visto molte mancanze…”.

Secondo l’attaccante delle Red Stars, “sembra quasi che la federazione cerchi di ‘cancellare’ ciò che abbiamo ottenuto fino al 2015”.

Dopo la vittoria del mondiale, invece che agire per rendere ancora più popolare la nazionale, la JFA si è di fatto adagiata sugli allori. “Molti media ci hanno dato copertura durante il periodo tra il 2011 e il 2015, [la nazionale femminile] era spesso nei telegiornali, quindi la federazione non ha nemmeno avuto bisogno di lavorare di più per promuoverla seriamente. Perché molte persone in genere volevano guardare le nostre partite e le Nadeshiko erano popolari, quindi potevano ottenere abbastanza visualizzazioni. Ma non hanno organizzato abbastanza partite in Giappone o nessuna partita che avrebbero potuto fare nei FIFA day”.

La mancanza di organizzazione di match in Giappone dopo la vittoria del Mondiale ricorda un po’ quando nel 1999 la US Soccer, invece di promuovere la nazionale femminile fresca vincitrice della Coppa del Mondo con l’organizzazione di amichevoli in casa, voleva fare giocare la USWNT in Africa. In quel caso, le giocatrici si erano opposte alla federazione, che alla fine era stata costretta a cedere.

Nel caso del Giappone non è andata così. “Innanzitutto, non va bene non avere abbastanza partite in Giappone, ma non potevamo chiedere alla federazione migliori e maggiori opportunità di giocare. Abbiamo pensato che avremmo dovuto giocare più partite contro squadre di qualità, specialmente in Giappone. Non potevamo dirlo ad alta voce perché avevamo paura. E purtroppo [la situazione] sta peggiorando” scrive Nagasato.

Nel 2009 le Nadeshiko hanno giocato solamente 3 amichevoli in tutto l’anno. Nel 2011, prima del mondiale le nipponiche hanno disputato solamente un match contro la Corea del Sud. Prima dell’Olimpiade di Londra, nel 2012 la nazionale ha giocato solamente 3 gare. Dopo l’argento, non hanno fatto amichevoli in casa.

Negli anni successivi la situazione è rimasta più o meno invariata. Prima del mondiale 2019, non hanno disputato gare in casa, mentre solamente 2 dopo la competizione. Il 2021 è stato l’anno in cui hanno disputato più match in casa, tutti prima delle Olimpiadi: 5, contro Paraguay, Panama, Ucraina, Messico, Australia.  Per Nagasato, però, “la maggior parte di queste partite non era competitiva”.

Un problema di questi anni, dunque, è stato quello della mancanza di match disputati in patria. Un altro è quello della mancata copertura televisiva delle partite disputate all’estero. L’esempio di ciò è davvero recentissimo: la SheBelieves Cup 2023.

La nazionale giapponese, infatti, ha partecipato all’annuale torneo amichevole a invito che si gioca negli Stati Uniti. I tifosi in Giappone, però, non hanno potuto vedere le partite. Il 17 febbraio, il Giappone ha perso la prima aperta 1-0 contro il Brasile. Vista la mancanza di copertura televisiva, la calciatrice del Gotham Nahomi Kawasumi ha fatto il live tweeting del match. Live tweeting che avrebbe dovuto fare l’account della JFA, ma non l’ha fatto. Non ha nemmeno dato informazioni sulla formazione ufficiale e ha postato il risultato solamente alcune ore dopo la fine della partita. Solo alcuni giorni la federazione ha postato su YouTube la partita intera.

La situazione è leggermente migliorata solo grazie alle proteste sui social di Nagasato e altri tifosi giapponesi. Anche se qualcosa è cambiato, però, non c’è stata la copertura live dei successivi match della SheBelieves Cup.

“Beh, FINALMENTE (maiuscolo di Nagasato, ndr) hanno fatto il live tweeting per l’ultima partita contro il Canada. Ora potete vedere che sono capaci di farlo, ma non l’hanno fatto prima” scrive l’ex calciatrice della nazionale.

Prima di lasciare la nazionale nel 2016, Nagasato ha indossato la maglia della selezione nipponica 132, collezionando 58 gol. Oltre ad essere nella top10 per numero di presenze nella storia delle Nadeshiko, è seconda in quella delle reti segnate. Dopo il suo debutto nel 2004, ha rappresentato il Giappone in 3 mondiali (2007-15), 2 olimpiadi (2008-2012) e 4 Coppe d’Asia (2006-14). Ha vinto il mondiale nel 2011 (nonostante Hope Solo le abbia parato il rigore) e ha raggiunto la finale nel 2015, oltre ad aver vinto l’argento olimpico nel 2012.

Martina Pozzoli

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