È finita in parità tra Italia e Islanda, perché a noi italiani, le cose fatte con anticipo creano sempre un po’ di sospetto.

Meglio quelle fatte all’ultimo che l’ansia di non farcela aumenta il carico di adrenalina a puntino.

Dal punto di vista tattico la partita si è giocata in modo molto semplice, palla a Gama che cercava le compagne del reparto offensivo con lanci alti e lunghi, trovandole con la stessa frequenza con cui un islandese trova verdura fresca chilometro zero al supermercato.

Giuliani – voto: 6 litri. una bella doccia fredda è l’aspirazione di tutti in questo periodo di 40 gradi all’ombra e siccità diffusa. L’unico momento in cui forse non è piacevole farla è proprio a tre minuti dall’inizio di una partita che si dovrebbe vincere. #razionamentoidrico

Gama – voto: maggioranza +1. Nello stesso giorno Mario Draghi rassegna le sue dimissioni e Sara Gama viene sostituita prima della fine della partita. Ci sono evidenti manovre di palazzo dietro questi due eventi solo in apparenza non correlati tra loro. Sergio Mattarella però è anche un uomo di sport e ha deciso di rimandare lo storico momento di prima donna Presidente del Consiglio almeno a dopo la partita contro il Belgio. #PdC

Linari – voto: 15-21/8. Manca in qualche occasione l’intesa tra le due centrali difensive azzurre. Un paio di interventi fuori tempo sono poi come andare in ferie la settimana di Ferragosto, una pessima idea che però prima o poi capita a tutti di avere. #ladifesanonvamaiinvacanza

Di Guglielmo – voto: dalle 8.30 alle 13.00. Quota Roma salda sull’esterno della difesa azzurra. Cerca di dare supporto in avanti ma, in buona parte dei casi, è costretta a tornare indietro. Un po’ come quando si va alle Poste, serve sempre qualche tentativo prima di riuscire a trovare l’imbucata. #spid

Boattin – voto: 7+o-. Presidia bene la sua fascia e prova a proporsi in avanti sul finale per tentare il miracolo dalla distanza. I santi però quel giorno in paradiso facevano tutti dottir di cognome. #lamaledizionedellaprimapunta

Bergamaschi – voto: 8. si carica sulle spalle l’Italia e insacca l’assist che Bonansea le serve su un piatto d’argento. Liberatorio come una pastasciutta dopo due settimane in Inghilterra. #sferaepasta

Simonetti – voto: 7+. Tra le novità della formazione azzurra è quella che ha fatto valere maggiormente le sue qualità per dare supporto alla squadra. Al ritmo di “uno – due – tre passa” cerca di far ballare le compagne in mezzo al campo e mandarle in porta. #bagnoallenovedisera

Rosucci – voto: 8. Probabilmente una delle migliori azzurre in campo, Rosucci sembra avere ben chiara la situazione e sembra anche saperla gestire. Sa che l’Islanda è vicino Padova, e che non conviene prendere l’autostrada perché c’è traffico e bisogna superare tutte le macchine. Tutto il necessario quindi. #ingiuliowetrus

Caruso – voto: 2€/pezzo. Migliore la sua prestazione rispetto all’ultima partita. Tra quello che ha fatto vedere in campo e quello che è in grado di fare però, c’è la stessa distanza che separa Tiger dal concetto di beni di prima necessità. #eyeofthetiger

Giacinti – voto: 16/scatola. Oscurata dalla stazza delle islandesi che non le fanno toccare palla. Viene spinta a destra e a manca per tutta la partita, con bonus di partecipazione entrate così ruvide da poterci accendere i raudi. #sansilvestro

Piemonte – voto: 20. Riconfermata nell’attacco azzurro dopo l’ottima prestazione contro la Francia, non le riesce stavolta la tattica di confondere le avversarie con quella vecchia storia che è nata in Emilia-Romagna ma di cognome fa Piemonte. #nationalgeographic

Sabatino – voto: 300s. Entrata all’85 minuto, non ha a disposizione neanche il tempo di cottura delle panatine per provare a segnare il gol vittoria. Un’impresa troppo difficile anche per lei. #treminutisolotre

Girelli – voto: h22.00. Vedere Girelli entrare nel secondo tempo suona strano una frase senza errori grammaticali di Luca Giurato. Cerca di fare valere i suoi centimetri al cospetto della difesa islandese ma il tempo è tiranno. #insecondaserata

Bonansea – voto: h<4 metri. Lanciata nella mischia con il solo compito di cambiare da sola le sorti di una partita stagnante. L’Azzurra fa quello che nessuno aveva mai fatto fino a quel momento: un passaggio basso e teso che viene intercettato da Bergamaschi e insaccato in rete. #miracolosullatrentaquattresimastrada

Bartoli – voto: 6 al servizio. In una sostituzione inedita, entra in campo al posto di Sara Gama. Un accostamento insolito, che sa un po’ di quelle cucine che sono più confusion che fusion con piatti discutibili sul menù tipo il pollo teriaki su salsa cacio e pepe con du cicoriette pe fa colore. #simpleplan

Bertolini – voto: 443. Al motto “Squadra che vince non si cambia”, la ct decide di aggiungere la postilla “almeno un tempo” e decide di partire con la formazione che ha giocato il secondo tempo contro la Francia. Una tattica che non funziona alla perfezione costringendo Bertolini a rifare di nuovo tutto dall’inizio nel secondo tempo. Morale della favola: mai mettersi contro la saggezza popolare. #proverbiale

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