“Posso dire la verità?” Esordisce con una domanda Gianpiero Piovani, allenatore della prima squadra dell’US Sassuolo, al convegno promosso dalla società neroverde “Un anno di Generazione S” – Per diventare grandi ci vuole passione” al Mapei Stadium di Reggio Emilia. Il mister si riferisce al bilancio della stagione delle sue ragazze. “Mi girano un po’ le balle, fino a un certo punto potevamo dire la nostra, poi abbiamo avuto quattro infortuni importanti che si sono fatti sentire soprattutto nelle partite clou”, si è risposto il Mister.

Uno di questi anche quello di Benedetta Orsi, presente in sala insieme al collega Giacomo Raspadori, entrambi cresciuti nel settore giovanile del Sassuolo, il cuore di Generazione S. “È un progetto formativo e di responsabilità sociale”, ha detto Giovanni Carnevali, ad e dg del Sassuolo, “era partito come un’iniziativa regionale e anche un po’ in sordina invece dopo un anno abbiamo 80 società coinvolte su tutto il territorio italiano con 41 società aderenti all’area educational/experience e 39 nell’area academy. Le ragazze? Puntiamo molto su di loro, abbiamo due poli dedicati uno a Sassuolo e uno a Reggio Emilia, con una strutturata come la squadra maschile”.

A parlare di professionismo la presidente del Sassuolo Calcio femminile e la vice presidente del Sassuolo Calcio. “È un punto di partenza, ma è altrettanto importante che le bambine non debbano fare 50 chilometri ogni giorno per poter giocare a calcio”, ha dichiarato Betty Vignotto. “È fondamentale per le calciatrici e per un sistema che deve diventare sostenibile economicamente”, ha concluso Veronica Squinzi.

Tiziana Pikler
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Photo LiveMedia/Luca Amedeo Bizzarri

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