Nonostante l’eliminazione nella semifinale di Coppa d’Asia, la nazionale filippina femminile ha scritto una pagina importante di storia conquistando la qualificazione per la Coppa del Mondo del 2023.

“La convinzione è: continuiamo a fare la storia e dimostrare che le persone si sbagliano. Continuiamo a lavorare sodo e ottenere più di quello che la gente pensava potessimo ottenere” aveva dichiarato Sarina Bolden dopo i quarti di finale. L’impegno della squadra filippina, però, non è bastato e in semifinale a vincere è stata la Corea del Sud. Una sconfitta contro una squadra molto meglio posizionata nel Ranking FIFA (la Corea è al diciottesimo posto, le Filippine sono al sessantaquattresimo) non cancella e non sminuisce quanto di storico hanno fatto le Malditas.

Domenica 30 gennaio 2022, infatti, è una data che resterà scolpita nella storia non solo della nazionale filippina femminile di calcio, ma della storia del calcio filippino in generale. Quel giorno, infatti, le Malditas hanno conquistato la loro prima storica qualificazione per un’edizione della Coppa del Mondo. È la prima volta in assoluto che una nazionale maggiore filippina ottiene tale risultato.

Il pass per il mondiale del 2023 è stato staccato grazie alla vittoria ai rigori nei quarti di finale contro Taipei Cinese. La prima eroina di quella giornata è Quinley Quezada, che al 49’ segna il gol del vantaggio su assist di Katrina Guillou.

Quando mancano meno di dieci minuti alla fine della partita, il gol di Zhuo Li-ping all’82’ rimette tutto in discussione. Dopo centoventi minuti il risultato è ancora sull’1-1. Si va ai calci di rigore e qui a prendersi la scena è Olivia Davies-McDaniel. Una volta anche la leggendaria Hope Solo disse che “Un portiere non può vincere le partite. Può solo salvarle” ed è esattamente quello che ha fatto Davies-McDaniel: con la sua squadra in svantaggio, para il rigore decisivo, segna il proprio rigore e poi ne para altri due.

La terza eroina della giornata è la già citata Bolden: è suo il tiro dal dischetto che regala alla nazionale filippina la prima semifinale di Coppa d’Asia e la prima qualificazione per un mondiale nella propria storia.

La nazionale filippina, infatti, non era mai andata oltre il sesto posto ottenuto nella Coppa d’Asia 2018. Proprio l’edizione del 2018 ha segnato il ritorno delle Malditas nella competizione dopo un’assenza di quindici anni. In totale le Filippine hanno partecipato a nove edizioni del torneo asiatico, ospitandolo nel 1999. La prima partecipazione delle Filippine risale al 1981. La nazionale era nata solamente l’anno precedente dopo che Cristina Ramos aveva fondato la Philippine Ladies’ Football Association (PLFA). La stessa Ramos giocò nella nazionale dal 1980 al 1986 e fu capitana proprio nella Coppa d’Asia del 1981.

Il risultato storico delle Malditas ha attirato l’attenzione del paese. Tra i primi a riconoscere la grandezza dell’impresa è stata un’altra atleta: Hidilyn Diaz, sollevatrice di pesi e prima atletica filippina a vincere un oro olimpico. “Grandi. Vedere [ciò] porta così tanto orgoglio e ispirazione perché ho visto la gioia nelle atlete quando è stato segnato il gol [decisivo]. Ho sentito il loro amore per lo sport e fanno davvero del loro meglio” ha scritto su Instagram Diaz, che ha voluto ringraziarle “per aver portato orgoglio al nostro paese”.

Si è complimentato con la nazionale anche Alfredo S. Panlilio, primo vicepresidente del Comitato olimpico filippino e presidente della MVP Sports Foundation (MVPSF), che ne ha sottolineato “resilienza, abilità e spirito inflessibile”.

Panlilio si è congratulato anche col il presidente della Federcalcio filippina Nonong Araneta e al segretario generale Ed Gastanes “per il loro ruolo importante in questo risultato e la loro leadership nello sviluppo di questo sport per i filippini”, aggiungendo che questo risultato “è la prova che se diamo ai nostri atleti il supporto e l’allenamento di cui hanno bisogno possiamo aiutarli a raggiungere i loro obiettivi. Siamo estremamente orgogliosi di far parte del loro viaggio mentre fanno la storia e portano gloria al paese”.

“Continueremo a supportare la squadra nazionale mentre si prepara per la Coppa del Mondo nel 2023” ha aggiunto. “Ci auguriamo che questa impresa storia della squadra nazionale femminile di calcio ispiri più filippine a entrare nello sport”.

Lawrence Fortun, membro del consiglio di amministrazione della Federcalcio filippina ha definito la qualificazione per i mondiali come “un traguardo storico monumentale”, descrivendo le “eroine del calcio” come dei “catalizzatori di ispirazione tra le giovani filippine”.

Fortun si è augurato che “il trionfo delle Malditas porti alla formazione di più squadre amatoriali e professionistiche e a campionati femminili”. Al momento nelle Filippine esiste un campionato femminile dilettantistico, la PFF Women’s League (PFFWL). Esso è costituito da nove squadre, di cui quattro sono in realtà squadre di college.

La PFFWL è nata nel 2016 con l’obiettivo di dare la possibilità alle giocatrici della nazionale di giocare con continuità e ad altre giocatrici di mettersi in mostra. Di fatto, però, ci sono state solo tre stagioni. L’ultima che si è disputata è la stagione 2019-20. Successivamente il campionato non è più ripartito a causa del covid.

Delle giocatrici ventitré convocate per questa Coppa d’Asia, sei giocano nella PFFWL. Sono dodici, invece, quelle che giocano nelle squadre dei college statunitensi. Le altre si dividono tra campionati europei e Giappone.

Non solo la PFFWL è ferma da praticamente due anni, ma anche la stessa nazionale è rimasta a lungo senza giocare, sempre a causa della pandemia. Dal dicembre 2019 al settembre 2021 le Malditas non hanno disputato alcuna gara. L’ultima partita della pandemia era stata la finale per il bronzo ai Southeast Asian Games l’8 dicembre 2019. Davanti ai tre mila spettatori del Rizal Memorial Stadium di Manila le Filippine vennero sconfitte 2-1 in rimonta dal Myanmar.

Dopo quella partita, la nazionale filippina tornò in campo nel settembre 2021 per le qualificazioni per la Coppa d’Asia 2022. Inserite nel Gruppo F, nonostante il periodo di inattività vinsero entrambe le partite, contro Nepal e Hong Kong, col risultato di 2-1, ottenendo la qualificazione. In particolare, contro il Nepal rimontarono il gol di svantaggio in pieno recupero grazie alle reti Tahnai Annis (90’) e Camille Wilson (92’).

Nonostante non siano scese in campo dal dicembre 2019 al settembre 2021, le Filippine ottennero quello che in quel momento era il loro miglior piazzamento nel Ranking FIFA: sessantacinquesimo posto. Nel Ranking di dicembre 2021 hanno guadagnato un’ulteriore posizione, salendo al sessantaquattresimo posto.

Nel frattempo, oltre agli stop della nazionale e della PFFWSL a complicare le cose c’è stato anche il cambio di allenatore. Il 10 luglio 2021 la Federcalcio filippina aveva richiamato sulla panchina della nazionale Marlon Maro (che aveva già allenato le Malditas dal 2001 al 2007), in quanto la PFF voleva un allenatore a tempo pieno. Il predecessore di Maro, infatti, era Marnelli Dimzon, che oltre ad allenare la nazionale era anche allenatrice della squadra femminile della Far Eastern University.

Dopo la qualificazione per la Coppa d’Asia ottenuta nel settembre 2021, Maro viene nominato capo del dipartimento PFF Coaching Education. Al suo posto sulla panchina della nazionale viene chiamato nell’ottobre 2021 Alen Stajcic.

Ex allenatore della nazionale australiana, Stajcic ha dichiarato di aver visto del potenziale nella nazionale filippina nel 2018. “Non avrei accettato il lavoro se non avessi visto il potenziale” ha spiegato Stajcic. “Ho detto al gruppo che le ho viste giocare quattro anni fa in Giordania, il mio ultimo scouting da allenatore delle avversarie. Sapevo che c’era qualcosa. Un potenziale per un gruppo estremamente inesperto, che non aveva davvero gareggiato nei principali tornei”.

“Suona ancora bene, vero? Qualificati ai Mondiali, non importa quante volte lo dici” ha dichiarato il ct dopo la storica vittoria contro Taipei Cinese. “Non sai mai cosa otterrai quando inizi, ma sicuramente questo era l’obiettivo fin dal primo giorno”.

Stajcic ha voluto ricordare che questo risultato non sarebbe stato possibile senza “l’intero paese, la PFF e tutti quelli che hanno messo insieme questo gruppo di giocatrici” e anche tutti quelli che hanno dato il proprio contributo negli ultimi dieci anni, compresi gli ex allenatori, le famiglie e gli amici delle giocatrici.

Ma chi sono quelle che Fortun ha definito “eroine del calcio”? La rosa delle convocate da Stajcic per questa Coppa d’Asia è costituita da un gruppo molto giovane, in cui l’unica over 30 è la capitana Annis (classe ’89). Entrata nel giro della nazionale solamente nel 2018, gli i suoi primi due gol internazionali in carriera li ha segnati proprio nelle qualificazioni per questa Coppa d’Asia contro Nepal e Hong Kong. Gli altri due nella partita contro l’Indonesia vinta 6-0 nella fase a gironi di questa Coppa d’Asia.

Anche se più giovani di Annis, Inna Palacios (classe ’94), Hali Long (classe ’95) e Sara Castaneda (classe ’96), sono le tre giocatrici della nazionale con più esperienza e con più presenze (tutte hanno disputato più di quaranta partite).

La giocatrice più giovane, invece, è Isabella Flanigan. Nata il 22 febbraio 2005, è la seconda più giovane calciatrice convocata per questa Coppa d’Asia dopo la centrocampista indonesiana Helsya Maeisyaroh, nata il 7 maggio 2005. Flanigan ha fatto il suo esordio con la nazionale maggiore proprio nella partita d’esordio del torneo, contro la Thailandia.

Su ventitré convocate, solo quattro sono effettivamente nate nelle Filippine. Si tratta di Camille Rodriguez, della già citata Palacios e delle sorelle Sara e Anicka Castaneda. Tutte le altre, invece, sono filippino-americane nate negli Usa. Questo spiega il motivo per cui dodici giocatrici militano attualmente nei college statunitensi e altre ci hanno giocato negli anni precedenti.

Tra queste ci sono anche le eroine della partita contro Taipei Cinese, Quezada e Bolden. Nate negli Usa (la prima a Rosemead, California, nel 1997 e la seconda a Santa Clara, California, nel 1996), hanno giocato nei college statunitensi e nel 2021 entrambe hanno scelto di giocare nel campionato professionistico giapponese, la WE League: Quezada nel JEF United Chiba, Bolden nel Chifure AS Elfen Saitama. Il 2 ottobre 2021 Quezada è stata la prima calciatrice filippina a scendere in campo nella WE League. Per coincidenza, sia all’esordio di Quezada che di Bolden le rispettive squadre hanno perso contro Tokyo Verdy Beleza.

Nonostante sia una centrocampista, Quezada in nazionale vanta una media gol praticamente da attaccante: dieci gol in ventuno match disputati. Bolden, anche lei centrocampista, invece, può vantare una tripletta, nel 5-0 contro la Malaysia nel 2019.

L’altra grande protagonista della storica vittoria contro Taipei Cinese è Olivia Davies-McDaniel. Classe ’97, ha esordito in nazionale nel 2021. Nonostante la poca esperienza, Stajcic ha deciso di puntare su di lei tra i pali invece sulla più esperta Palacios. La scelta del ct si è rivelata vincente: non solo Davies-McDaniel ha parato tre rigori contro Taipei Cinese, ma nelle tre partite disputate tra fase a gironi e quarti di finale ha incassato un solo gol (nella sconfitta per 4-0 contro l’Australia non è stata schierata in quanto Stajcic le ha preferito l’esordiente Kiara Fontanilla), a cui si aggiungono i due gol presi in semifinale contro la Corea.

A propsito di Davies-McDaniel e della serie di rigori contro Taipei Cinese, Stajcic ha definito la sua prestazione come “incredibile”, elogiandone la compostezza, la freddezza e il “coraggio per farsi avanti per la squadra”.

Anche la sorella, Chandler McDaniel ha contribuito a scrivere questa storica pagina del calcio filippino. Nella gara di esordio contro la Thailandia ha segnato il gol vittoria all’81’. Quella vittoria, contro una squadra che è al trentottesimo posto nel Ranking FIFA è stata fondamentale per le Filippine, in quanto ha permesso loro di chiudere il girone al secondo posto e trovare, dunque, nei quarti di finale un’avversaria più alla portata.

Infine, un’altra protagonista è stata Katrina Guillou. La centrocampista è nata nel 1993 negli Usa da padre francese e madre filippina. Due anni fa Guillou inviò alla Federcalcio filippina un video degli highlights della propria stagione nel campionato svedese. Con l’approdo di Stajcic sulla panchina della nazionale per Guillou è arrivata la prima convocazione. Titolare in quattro delle cinque partite disputate nella Coppa d’Asia, ha dato il suo contributo con il gol che ha sbloccato la gara contro l’Indonesia (vinta 6-0) e l’assist per il gol di Quezada contro Taipei Cinese.

Forse l’effetto di questa impresa storica si è già potuto vedere nei commenti sotto il post con cui la pagina Twitter della nazionale filippina celebrava la qualificazione per la Coppa del Mondo: qualcuno chiedeva se era possibile o dove era possibile comprare le maglie delle Malditas.

Martina Pozzoli

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