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Grande attesa per Arsenal-Chelsea finale di Women’s FA Cup. Record di spettatori a Wembley

Domani, domenica 5 dicembre, Arsenal e Chelsea a Wembley si sfidano nella finale della Vitality Women’s FA Cup 2020-21.

L’Arsenal è arrivato in finale segnando ventisette gol e subendone solo uno (nei quarti di finale contro il Tottenham) in quattro partite. Il Chelsea, invece, ne ha segnato quindici ma non ne ha incassato nessuno.

Le due squadre si ritrovano faccia a faccia dopo la partita di andata in campionato alla prima giornata. In quell’occasione l’Arsenal si era imposto 3-2 all’Emirates Stadium interrompendo la striscia negativa di otto partite senza vittorie contro le Blues.

Le Gunners detengono il record sia di finali disputate (sedici, su cinquanta edizioni della FA Cup) e vinte (quattordici). Le Blues, invece, hanno giocato quattro finali, vincendone esattamente la metà.

Chelsea e Arsenal si sono già incontrate due volte in finale, con una vittoria a testa. Le Blues si imposero sulle Gunners nella stagione 2017-18, quando vinsero la loro ultima FA Cup: 3-1 grazie alla doppietta di Ramona Bachmann e al gol di Fran Kirby (inutile il gol di Vivianne Miedema).

L’ultima vittoria dell’Arsenal, invece, risale alla finale giocata contro il Chelsea nella stagione 2015-16. In quella finale alle Gunners bastò un gol di Danielle Carter per portare il trofeo a casa.

Poiché questa è la finale dell’edizione della stagione 2020-21, in caso di vittoria il Chelsea completerebbe il triplete domestico. Nella stagione scorsa, infatti, la squadra di Emma Hayes ha vinto sia la WSL che la Continental Cup.

Per l’Arsenal, invece, una vittoria significherebbe mettere in bacheca un trofeo per la prima volta dalla conquista del campionato nella stagione 2018-19. Inoltre, sarebbe il primo trofeo dell’era Eidevall.

Per quanto riguarda le assenze, l’Arsenal dovrà fare a meno di una giocatrice fondamentale come Leah Williamson, infortunatasi durante la partita di campionato contro il Tottenham. Assente anche Tobin Heath. Per lei Eidevall aveva parlato genericamente di un “minor injury”, ma probabilmente si tratta di un infortunio più serio del previsto dato che l’americana non gioca dal 14 ottobre. Tutte le altre giocatrici (eccetto le due citate e Malin Gut, fuori da maggio per la rottura del crociato) saranno a disposizione.

Tra le Gunners, le giocatrici da tenere d’occhio sono soprattutto Beth Mead e Katie McCabe, rispettivamente miglior giocatrice del mese di settembre e di ottobre in WSL. L’attaccante inglese dopo l’esclusione dalla lista delle convocate olimpiche sta vivendo forse il momento migliore della sua carriera. A testimoniare la sua importanza nello schieramento delle Gunners ci sono i quattordici assist e i sei gol in tutte le competizioni stagionali che la rendono la giocatrice più direttamente coinvolta nei gol dell’Arsenal. A questi si aggiungono gli otto assist e otto gol (compresa la tripletta a Wembley) in sei partite con la maglia della nazionale.

Ottimo momento di forma anche per la capitana Kim Little, candidata a miglior giocatrice di novembre. Little è la seconda miglior marcatrice dell’Arsenal in questa stagione con undici reti, seconda solo a Vivianne Miedema a quota tredici.

Finora Eidevall ha spesso fatto ruotare le sue giocatrici ed è difficile fare una previsione della formazione con cui scenderà in campo a Wembley. Vista l’assenza di Williamson le due centrali di difesa saranno probabilmente Beattie e Wubben-Moy, mentre la terzina destra dovrebbe essere Maritz. A sinistra Eidevall potrebbe scegliere di far giocare McCabe oppure Steph Catley, spostando l’irlandese più avanti come ala. Il trio di centrocampo preferito dall’allenatore svedese sembra ormai essere quello costituito da Maanum, Little e Walti. In attacco le uniche certezze sono Miedema punta centrale e Mead ala destra. Per quando riguarda l’ala sinistra, dipenderà da dove Eidevall sceglierà di posizionare McCabe. Se l’irlandese dovesse essere schierata come esterno basso, a giocarsi il posto da titolare come ala sinistra sarebbero Parris, Foord e Iwabuchi.

Sul fronte Blues, rientrano Pernille Harder e Aniek Nouwen. L’unica assenza per il Chelsea sarà quella di Maren Mjelde. La giocatrice norvegese aveva subito un grave infortunio al ginocchio lo scorso marzo ed è tornata ad allenarsi a ottobre. Mjelde è tornata a giocare una partita ufficiale il 9 novembre nel 7-0 contro il Servette, ma Hayes vuole farla tornare in campo solo gradualmente perché, come ha spiegato in conferenza stampa, “Maren a lungo termine è più preziosa che Maren nell’immediato”.

Tra le giocatrici da tenere d’occhio nel Chelsea c’è il duo composto da Sam Kerr e Fran Kirby. L’australiana, terza nella classifica del pallone d’oro, e l’inglese, decima, hanno già dimostrato più volte di avere una grandissima intesa. In particolare, l’australiana ha vissuto un 2021 incredibile con quaranta gol e diciassette assist in cinquantuno partite tra club e nazionale. Con il ritorno di Harder dall’infortunio, si potrebbe rivedere in campo il trio delle meraviglie Herder-Kerr-Kirby. È più probabile, pero, che la danese venga impiegata a partita in corso e che al suo posto parta titolare Jessie Fleming.

A parte il dubbio Harder-Fleming, il resto della formazione dovrebbe essere quello che si può considerare l’undici ideale di Hayes con la difesa a tre composta da Eriksson, Carter e Bright e il centrocampo a quattro costituito da Reiten, Leupolz, Ji So-Yun e Cuthbert.

Dopo la finale a porte chiude dello scorso anno a causa della pandemia, ora torna il pubblico sugli spalti. Sono stati venduti più di 45 mila biglietti. Attualmente il record di affluenza di pubblico per una finale di FA Cup è rappresentato dai 45 423 spettatori della finale 2017-18, ovvero quella vinta 3-1 dal Chelsea.

Il record assoluto di affluenza per una partita di squadre di club femminili in Inghilterra resta, però, quello stabilito nel 1920 dalle Dick, Kerr Ladies: il 26 dicembre 1920, infatti, le Dick, Kerr Ladies vinsero 4-0 contro St Helens davanti ai cinquantatré mila spettatori accorsi al Goodison Park di Liverpool.

Quest’anno ricorrono i cinquant’anni dalla nascita della FA Cup e la federazione inglese ha messo in atto delle iniziative per celebrare questo anniversario. Lo sponsor Vitality ha scelto di fare un tributo alle ventotto capitane che hanno vinto la FA Cup nel corso di questi cinque decenni mettendo i loro nomi lungo la scalinata che conduce al Royal Box di Wembley.

La Football Association ha invitato tutte le capitane delle finaliste dalla competizione e venti di queste hanno accettato l’invito. Le capitane presenti verranno presentate al pubblico durante l’intervallo.

A portare in campo il trofeo e appoggiarlo sul piedistallo sarà Lesley Lloyd, capitana del Southamption che vinse la prima edizione della FA Cup nel 1971 (4-1 contro Stewarton Thistle).

La FA, inoltre, ha girato cinque video intitolati “Dear Women’s FA Cup” in cui cinque capitane, una per ogni decennio, raccontano alcuni dei loro ricordi più belli legati alla competizione. Le cinque capitane, partendo dagli anni ’70 agli anni 2010, sono: la già citata Lesley Lloyd, Sheila Edmunds (vincitrice con il Doncaster Belles nel 1983), Hope Powell (vincitrice con Millwall Lionesses e Croydon), Faye White (vincitrice di nove FA CUP con l’Arsenal) e Steph Houghton (vincitrice due volte con l’Arsenal e tre col Manchester City).

Proprio nel giorno in cui a Wembley Chelsea e Arsenal si giocheranno la finale di FA Cup ricorrerà il centesimo anniversario dell’approvazione dell’ordine del giorno con cui la Football Association proibiva ai club affiliati di concedere i loro campo alle squadre femminili, di fatto bandendo il calcio femminile, così relegato ai campetti di periferia.

La finale della FA Cup 2020-21 prenderà il via alle ore 15:00 italiane e sarà visibile gratuitamente su The FA Player.

Martina Pozzoli

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