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Melania Martinovic a RDS Next: “Il calcio femminile è sempre calcio, stessa dedizione e stessi sacrifici degli uomini”

L’attaccante del Como Women Melania Martinovic ospite di RDS Next, la radio della GenZ

L’appuntamento con (Dis)informazione sportiva di RDS Next, la social web radio di RDS in collaborazione con Stardust, condotto da Luca Campolunghi e Giada Sabellico ha come ospite l’attaccante classe 1993 del Como Women, Melania Martinovic.

Questa stagione in forza alla squadra allenata da Marco Bruzzano, la calciatrice originaria di Roma si apre a tutto tondo in merito alla sua vita lavorativa e professionale ma anche sul tempo vissuto fuori dal calcio.

Il primo pensiero è alla recente vittoria ottenuta dal suo Como nella sfida contro le nerazzurre: “Vincere con l’Inter è stata tanta roba, soprattutto perché siamo terze in classifica a pari punti con la Fiorentina. È sicuramente bello ed emozionante.”

Dopo l’esperienza vissuta lo scorso anno con il Parma Femminile, arriva la scelta di indossare lo stemma del club comasco: “La scelta di venire in Lombardia e di indossare la maglia del Como, è stata dettata dai valori, dagli ideali e dalla progettualità della società. Mi rivedo molto nel mio Presidente, lui vuole vincere sempre.”

Il gol in rovesciata del 4 dicembre 2022 siglato nel derby emiliano tra Parma e Sassuolo è stato inserito nei dieci gol più belli della scorsa stagione. La vincitrice verrà annunciata il 4 dicembre al Gran Galà del calcio AIC: “Un pò me l’aspettavo ma è stato comunque emozionante, quando ho rivisto il gol che segnai ho pensato subito che sarei potuta entrare nella Top 10”.

I ricordi legati al calcio sono inizialmente leggermente sfumati ma poi si delineano in maniera netta: “La prima volta con il pallone tra i piedi? Direi che sono nata con la palla tra i piedi grazie a mio padre e mio cognato. Durante la mia adolescenza ho lasciato il calcio per poi ritornare più o meno all’età di diciotto anni ma la Serie A di quel periodo era troppo impegnativa per me.”

La Serie A era però nel destino ma soprattutto nelle corde di Melania Martinovic: “Dopo aver vinto due campionati di Serie B, ho pensato che fosse arrivato il momento a ventidue anni di assaporare la massima serie. L’esordio c’è stato con la Res Roma, nella vittoria per tre a zero contro il Mozzanica, che ai tempi era un top club. Durante quella partita segnai anche il mio primo gol in Serie A”.

Un’attaccante con la A maiuscola e che la numero nove del Como descrive così: “L’attaccante è principalmente quello che fa gol ma che fa anche salire la squadra e che aiuta nella gestione del pallone. Veniamo però giudicate sempre dal fare o meno gol”.

In campo aggressiva, concentrata e agonisticamente sempre sul pezzo ma fuori dal terreno di gioco: “Sono dolce, sensibile e leale”.

Il tempo libero di Melania Martinovic non può prescindere dall’amicizia: “Pizza fuori con le amiche, che se prese nella serata giusta mi regalano risate impagabili”.

Nella sua testa similitudini e differenze tra il comparto maschile e quello femminile del gioco più bello del Mondo: “Il calcio femminile è sempre calcio, abbiamo stessa dedizione e facciamo stessi sacrifici degli uomini anche se dal punto di visto economico non abbiamo le stesse condizioni. A differenza del maschile il femminile è un mondo più sano, non giochiamo per arricchirci ma spinte da qualcosa di più forte e profondo.”

Le due facce dello sport che ad oggi è un vero e proprio lavoro, odi et amo e due bellissimi sogni da realizzare: “Amo il calcio per quello che mi fa provare e odio l’ignoranza delle persone che danno giudizi senza conoscere il nostro ambiente. Sogno di esordire con la Nazionale maggiore e di giocare la Champions League.”

Un sogno da inseguire e che finalmente, da anni, è diventato realtà: “All’inizio, soprattutto perché il calcio femminile non è quello che vediamo e viviamo oggi, venivo vista con un pò di scetticismo nell’inseguire i miei sogni. Oggi quando torno a casa vedo negli occhi di chi mi aspetta quel sorriso e quella luce come a voler dire che ce l’ho fatta.”

Il mondo del calcio femminile si è evoluto, in meglio, garantendo opportunità alle bambine più piccole che si avvicinano per la prima volta a questo sport: “Le bambine di oggi sono fortunate. Devon inseguire i propri sogni e coltivare le passioni, ci saranno momenti no e periodi di up e down, perché lo sport è fatto anche di questo ma è li che bisogna perseverare senza mai mollare.”

A chi si ispira Martinovic nel suo ruolo di attaccante ma anche le sue migliori caratteristiche e i diversi aspetti da allenare: “Sono nata con il mito di Patrizia Panico e Daniela Sabatino ma anche di Filippo Inzaghi. I miei punti forti sono il colpo di testa, l’attacco dell’area di rigore e grinta ma devo migliorare il tiro da fuori area e il sinistro, mio piede debole.”

Il rapporto con mister Marco Bruzzano è speciale: “È un allenatore molto bravo soprattutto perché è giovane, siamo infatti coetanei. Sta facendo molto bene e il terzo posto della nostra squadra ne è la prova.”

Federica Iannucci

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