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Deborah Salvatori Rinaldi, testimonial della firma di AC Milan del Manifesto della comunicazione non ostile per lo sport

AC Milan è la prima società di calcio a sottoscrivere il Manifesto della comunicazione non ostile promosso dall’associazione, Parole O_Stili. La presentazione dell’iniziativa si è svolta in diretta streaming dagli studi di Milan TV.

Collegati anche molti studenti, a cominciare da quelli dell’università di Tor Vergata a Roma. “Quello di oggi è una sorta di calcio d’inizio rispetto al mondo dello sport e del pallone”, ha dichiarato Rosy Russo, presidente dell’associazione Parole O_Stili, “l’associazione è natata quattro anni fa con l’obiettivo di contrastare le parole d’odio, soprattutto in Rete. Il manifesto, presentato nel febbraio del 2017, consiste in dieci semplici motivi di stile che possono portare a un’azione concreta. Siamo già presenti nel mondo dell’educazione, dai 3 ai 18 anni, delle aziende, delle istituzioni e della scienza. Mi auguro che questa sottoscrizione da parte di AC Milan possa fare da apripista rispetto ad altre società, organizzeremo insieme anche dei momenti formativi. “Il peso delle parole dipende da chi le dice”, afferma Fabri Fibra. Ognuno di noi è un piccolo influencer, ancora di più nel mondo del calcio”.

Tra i dieci punti del Manifesto, Deborah Salvatori Rinaldi ha scelto il n. 9. “Mi ha colpito per la banalità del messaggio”, ha ammesso la calciatrice rossonera, “Come educazione, sono sempre stata abituata a non giudicare, se un’altra persona è alta o è bassa per esempio. Per me bisogna rispettare prima la persona e poi l’atleta. È un punto che quasi non dovrebbe esistere. Io ho fatto delle scelte e amo i colori che indosso. Non tutto il mondo, però, può essere milanista. Altri hanno fatto scelte diverse e vanno rispettate per il loro impegno e il loro lavoro. Una partita è solo la punta di un iceberg. Occorre seguire lo stile etico del proprio club e questo è quello che faccio sui miei social: trasmettere lo stile Milan. Dobbiamo essere consapevoli che i social non vanno utilizzati con troppa disinvoltura, bisogna essere sé stessi da un lato e responsabili di ciò che si dice dall’altro. Dobbiamo sfruttare l’amplificazione dei nostri messaggi in maniera positiva”.

Con lei anche Davide Calabria. “Proprio perché siamo giovani abbiamo una grande responsabilità nei confronti dei nostri coetanei”, ha detto il difensore rossonero in fase di recupero dopo l’intervento subito.

Infine, una leggenda del club come Franco Baresi. “Gestisco i miei social personalmente proprio perché voglio che i miei siano inequivocabili”, ha dichiarato Baresi, “L’educazione e il rispetto non devono mai mancare, questa è una formula vincente sia in campo che fuori”.

“Il calcio è lo specchio della società”, ha concluso Ivan Gazidis, Ceo AC Milan, “con #werespAct vogliamo ispirare il nostro mondo perché solo se lavoriamo in team possiamo migliorare. Con la Lega di Serie A, per esempio, abbiamo lanciato una campagna contro il razzismo. Le nostre parole chiave sono rispetto e responsabilità ma soprattutto azioni concrete”.

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