Calcio Estero Calcio femminile Canada News

Le calciatrici canadesi contro la federazione

La Nazionale femminile canadese è scesa in campo indossando la maglia viola da allenamento durante la partita di SheBelieves Cup di venerdì 17 febbraio contro gli Stati Uniti per protestare contro la propria federazione.

Nell’ambito della contrattazione collettiva in corso con la federazione canadese, le giocatrici puntano ad ottenere la parità di trattamento e opportunità rispetto ai loro colleghi di nazionale. Storicamente associato agli sforzi per raggiungere l’uguaglianza di genere, il colore viola è stato scelto dalle giocatrici al posto della divisa ufficiale nella partita di She Believes Cup 2023 giocata ad Orlando contro la Uswnt. 

Nonostante la partita sia finita 2-0 in favore degli Usa, le canadesi hanno vinto l’appoggio delle colleghe statunitensi, tra cui Megan Rapinoe, Alex Morgan, che con quel match ha raggiunto le 200 presenze in nazionale, e Becky Sauerbrunn. La Nazionale americana ha espresso piena solidarietà nei confronti della battaglia della Nazionale canadese contro la propria federazione vista la lunga esperienza sul tema, con una battaglia conclusasi dopo anni solo a maggio dello scorso anno.

Il supporto alle giocatrici canadesi è arrivato anche dalle atlete brasiliane, prossime avversarie del Canada nella SheBelieves Cup. Come la nazionale statunitense, anche alla squadra brasiliana è riconosciuto l’equal pay rispetto ai colleghi, con un accordo siglato nel settembre 2020. Debinha e Marta hanno definito uno spreco la situazione tra la federazione canadese e le proprie calciatrici, alla luce soprattutto dei recenti risultati ottenuti sul campo, con la Nazionale femminile reduce dall’oro olimpico di Tokyo. 

Le giocatrici canadesi, compresa Jessie Fleming, hanno condiviso sulle proprie piattaforme social le motivazioni a sostegno delle proteste. Le principali ragioni della contestazione sono due. Da un lato la cattiva e poco trasparente gestione finanziaria da parte della federazione dei programmi nazionali e dall’altro la disparità di genere. Negli ultimi due anni infatti sono state numerose le discrepanze nei finanziamenti tra i programmi nazionali maschili e femminili, soprattutto alla luce dei già citati risultati ottenuti sul campo.

I programmi di entrambe le nazionali hanno subito significativi tagli al budget nel 2023, fatto questo che in primo luogo inciderà in maggiore misura sulla Nazionale femminile, che dovrà nel corso dell’anno prepararsi al mondiale australiano, e che priva, in secondo luogo, i programmi femminili giovanili dei finanziamenti. 

In questo contesto la richiesta alla federazione da parte delle giocatrici è quella di garantire eque opportunità di giocare per entrambe le nazionali, sia maschile che femminile, e di mettere in atto cambiamenti all’interno dell’organizzazione stessa nell’ottica di garantire la sostenibilità finanziaria dei progetti sia per lo sviluppo delle nazionali maggiori che di quelle giovanili.

Leggi anche