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Il Lione vince la Champions League femminile e torna sul tetto d’Europa

Vittoria ipotecata dal Lione già nel primo tempo grazie al bellissimo gol di Henry e all’implacabile stella Ada Hegerberg, autrice di un gol e un assist

L’Allianz Stadium di Torino si veste a festa per la finale della UEFA Women’s Champions League, che vede contrapposte il Barcellona e il Lione. La sfida tra le due formazioni più forti del continente è un remake della finale giocata nel 2019 e vinta dalla squadra francese, grazie alla straordinaria tripletta di Ada Hegerberg.

Il Lione arriva all’epilogo della competizione dopo una semifinale durissima spuntata all’ultimo respiro contro il Paris Saint Germain mentre il Barcellona, campione in carica, ha staccato il pass per la finalissima grazie all’agevole 5 a 1 nel match di andata contro il Wolfsburg.

Il Lione, vincitrice di ben sette edizioni della UEFA Women’s Champions League si presenta a Torino con il roster al completo puntando tutte le sue chance di vittoria sul pallone d’oro nel 2018, Ada Hegerberg e sulle sue compagne di reparto, le veloci e tecniche Malard e Cascarino; a centrocampo Bompastor può contare sulla presenza fisica di Henry mentre in difesa i ritmi saranno dettati da capitan Renard.

Dal canto suo il Barcellona sa di avere sulle spalle la pressione della squadra che è riuscita lo scorso anno a interrompere la striscia di vittorie cinque consecutive del Lione; il 4-3-3 schierato da Jonatan Giraldez è un mix perfetto di qualità e quantità: Hermoso, Graham Hansen e Mariona garantiranno la pressione offensiva, capitan Putellas agirà da giocatrice totale a centrocampo contando sul supporto difensivo di Mapi Leòn e compagne.

A Torino c’è il pubblico delle grandi occasioni e le due squadre in campo lo avvertono fin dai primi secondi della sfida: non ci sono favori del pronostico e proprio questo rende il match ancora più avvincente.

Partono con la marcia ingranata entrambe le formazioni che a viso aperto si mostrano spavalde e senza timori reverenziali già dai primi minuti di partita: entrambe sanno di avere le carte in regole per salire sul tetto d’Europa.

Al 6’ si sblocca il match con un’azione gioiello di Henry, la centrocampista francesce recupera caparbiamente palla dai piedi di Putellas, mette la porta di Paños nel mirino e sgancia una bomba dalla lunga distanza che va ad insaccarsi sotto l’incrocio dei pali.

Il Barcellona non sembra però ferito e in pochi minuti crea due grandi pericoli con Hermoso dalle parti di Edler: l’attaccante blaugrana si fa prima respingere dall’estremo difensore del Lione un tiro di punta da distanza ravvicinata e poi perde l’attimo giusto per spingere la palla in rete su assist dalla sinistra di Graham Hansen.

Primo cambio forzata tra le fila del Lione: esce in barella Carpenter ed entra Buchanan.

Il Lione con intelligenza placa la foga agonistica del Barcellona e punisce con cinismo al 23’ grazie a un colpo di testa di Hegerberg che perfettamente servita da un cross sulla sinistra di Bacha, approfitta dell’indecisione in uscita di Paños per caricarsi la squadra sulle spalle e portarla sul doppio vantaggio.

La squadra allenata da Giraldez accusa a livello mentale il raddoppio abbassando di molto l’intensità delle sue geometrie offensive e mostrando meno lucidità in fase difensiva.

Le ragazze di Bompastor da squadra esperta e vincente approfittano del momento di confusione del Barcellona, attaccando gli spazi lasciati colpevolmente vuoti dal Lione e trovando al 33’ il terzo gol con Macario: l’attaccante in maglia bianca approfitta di un pasticcio in fase di alleggerimento della difesa spagnola e insacca facilmente da due passi su assist di Hegerberg.

Il Lione non accenna minimamente ad abbassare l’agonismo di gioco e dopo soli tre minuti va vicino al poker ancora con Hegerberg che con un destro da centro area poco angolato trova la respinta decisiva di Paños.

Al 41’ è Putellas a riaprire i giochi con un bel destro al volo su cross di Graham Hansen, vera spina nel fianco sulla fascia destra per le francesi.

I primi quarantacinque minuti di gioco su chiudono sul 3 a 1 per il Lione.

La squadra francese si è mostrata più fredda sotto porta sfruttando al 100% le occasioni create mentre il Barcellona con un gioco più compassato e meno produttivo si è trovata, senza nemmeno rendersene conto, sotto di tre gol, riaprendo il match con il suo capitano.

Il secondo tempo riparte con il Barcellona in costante trazione offensiva e il Lione che con calma e intelligenza tattica gestisce le diverse fasi di gioco.

È ancora il Lione però, nonostante i grandi sforzi messi in campo dall’undici blaugrana, ad andare vicino al quarto gol con Cascarino, il suo destro potente pecca di precisione e si spegne alto sulla traversa al 52’.

Passano solo cinque minuti ed è Guljarro a far tremare la porta difesa di Endler: la palla recuperata da Mapi León finisce tra i piedi della numero 4 che senza pensarci due volte prende la mira e calcia da posizione proibitiva, la traiettoria del suo tiro diventa insidiosa ma si stampa sulla traversa.

Il Barcellona sa che per rientrare definitivamente in partita deve buttare il cuore oltre l’ostacolo e le ragazze di Giraldez ci provano aumentando di molto i giri del proprio motore offensivo, cercando di sfruttare la freschezza e la qualità tecnica di Martens, subentrata a metà secondo tempo.

Gli sforzi offensivi del Barcellona si affievoliscono negli ultimi dieci minuti di gioco dopo l’occasione sfruttata male dalla neo entrata Crnogorcevic, che all’interno dell’area piccola non riesce ad inquadrare lo specchio della porta e spreca la palla che avrebbe portato le sue a meno uno dal Lione.

Al 90′ ci prova disperatamente Paredes che calcola male il tempo di stacco e colpisce scoordinata di testa un bel cross calibrato dalla destra.

Quando il match sembra non dover raccontare più nulla è ancora Hegerberg che, non sazia di magie al 97′ estrae dal cilindro un sinistro al volo da posizione defilata che si infrange però sul palo.

Al triplice fischio la gioia delle giocatrici del Lione è sfrenata. Una vittoria storica che porta ad otto il conteggio delle “Coppe dalle grandi orecchie” in bacheca.

Vince la squadra più completa, più sicura e più esperta. Vince il Lione grazie alla compattezza dei tre reparti: difesa e centrocampo magistralmente orchestrati da Renard e Henry hanno sincronizzato movimenti e geometrie in fase di costruzione, incantando l’intero stadio mentre l’attacco ha sfruttato alla perfezione il cinismo del tridente, capitanato da Hegerberg in forma smagliante.

Il Barcellona può sicuramente recriminare un primo tempo giocato al di sotto delle sue qualità e possibilità, dove per lunghi tratti non è riuscita ad arginare il gioco della squadra francese, soccombendo in tutte le zone nevralgiche del campo. La forte reazione di orgoglio mostrata nel secondo tempo non fa altro che rendere leggermente meno amara la sconfitta e far sperare nella prossima stagione europea da dover sicuramente giocare con più cattiveria agonistica.

Appuntamento alla prossima stagione dove l’avventura della UEFA Women’s Champions League sarà, come sempre, carica di emozioni tutte da vivere.

BARCELLONA – LIONE 1-3 (6′ Henry, 23′ Hegerberg, 33′ Macario, 41′ Putellas)

BARCELLONA (4-3-3): Paños; Torrejón, Paredes, Mapi León, Rolfo; Bonmati, Guijarro, Alexia; Graham Hansen, Hermoso, Mariona. 

A disposizione: Font, Meritxell Munoz, Serrano, Pina, Ouahabi, Pereira, Crnogorcevic, Oshoala, Martens, Syrstad Engen. 

Allenatore: Jonatan Giraldez.

LIONE (4-3-3): Endler; Carpenter, Renard, Mbock Bathy, Bacha; Horan, Henry, Macario; Cascarino, Hegerberg, Malard. 

A disposizione: Bouhaddi, Holmgren, Morroni, Gunnarsdottir, Egurrola, Van De Donk, Sombath, Laurent, Buchanan, Cayman, Benyahia. 

Allenatrice: Sonia Bompastor.

Federica Iannucci

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