La Federazione Italiana Giuoco Calcio ha presentato in Campidoglio il Bilancio Integrato 2020. Un documento, sviluppato con la consulenza di PwC, giunto alla sua sesta edizione che ha l’obiettivo di proseguire il percorso di trasparenza portato avanti negli ultimi anni e rappresentare da un lato i numeri, l’articolazione e la struttura del calcio italiano, dall’altro il valore generato e il ruolo sempre più centrale giocato dal calcio per lo sviluppo sostenibile del Paese, a livello sportivo, economico e sociale.
Ampio spazio è dedicato al calcio femminile all’interno del report con dati, statistiche, ma anche obiettivi e programmi per il futuro.
Dallo studio emerge che il numero delle calciatrici tesserate è di 31.390, in aumento del 13,6% rispetto al 2018/19.
Negli ultimi 10 anni, le richieste di nuovi tesseramenti nel calcio femminile giovanile sono raddoppiate, passando da 3.410 A 6.848.
La FIGC pone l’attenzione al programma di sviluppo del calcio femminile italiano mettendo in risalto alcuni pilastri portati avanti nel quinquennio 2015-2020.
Innanzitutto l’aver portato sotto l’egida della Federazione la Serie A e la Serie B con la creazione della Divisione Calcio Femminile. L’incremento della qualità delle competizioni, raggiunto anche grazie all’ingresso dei club professionistici, l’aumento della visibilità sui media, con la cessione dei diritti audiovisivi, e l’avvicinamento di partner commerciali al movimento calcio femminile.
L’audience televisiva della Serie A Timvision è aumentata del 25,4 % tra il 2018-2019 e il 2019 2020. La FIGC auspica un’ulteriore crescita in futuro, con l’introduzione del professionismo nella Serie A femminile a partire dal 2022-2023.
I club professionistici maschili, sempre secondo il Bilancio Integrato 2020, hanno tesserato nel 2019/2020 5.810 calciatrici Under 18, di cui il 46% di età inferiore ai 12 anni (2.656).
La Serie A di calcio femminile rappresenta la competizione calcistica italiana che ha incrementato maggiormente il livello di interesse tra il 2016 ed il 2019. Si è passati dal 14% del 2016 al 30% del 2019 considerando un cluster di persone interessate al calcio.
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Photo LiveMedia/Carmelo Imbesi
