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M’illumino di meno, le pagelle ignoranti di Croazia – Italia

Croazia - Italia

Seconda vittoria per l’Italia nel cammino di qualificazione alla Coppa del Mondo del 2023. Una partita insolita quella disputata dalle Azzurre, non solo per la quantità notevole di interventi fallosi subiti, ma anche per il fatto che il match si è giocato in chiaro fino al sessantaduesimo minuto e in scuro da lì al triplice fischio. Un problema all’impianto elettrico, infatti, ha causato un blackout alle luci dello Stadio Branko Čavlović-Čavlek, da li in poi ribattezzato Branko Lo Nelbuio.

Considerando che la cittadina in cui si è disputata la partita, Karlovac, è famosa a livello nazionale più che per il calcio, per il suo festival della birra, conclusosi proprio un paio di settimane prima della gara, come promemoria per il futuro sarebbe il caso di organizzare gli incontri prima del festival e magari da sobri.

Giuliani – voto: grande buio. Nei primi venti minuti dell’incontro tocca più palloni di tutti i 90 minuti della partita precedente e già questa è una notizia. L’intelligenza tattica dell’azzurra si capisce quando decide di farsi espellere in uno dei pochi momenti della sua carriera recente in cui non esistono prove video a testimoniarlo. Come direbbero i pinguini di Madagascar “Tu non hai visto niente”. #skipper

Bartoli – voto: 1000 dC. Tra il buio e la testata che si procura durante uno scontro aereo, quella di Bartoli più che una partita è un throwback al Medioevo, i secoli bui in cui le donne che ci rimettevano la testa erano tante e le terzine andavano parecchio di moda. #Middleage

Gama – voto: 1 bomba. La cosa più bella del gol di Sara Gama, non è tanto il gol, che comunque è un pregevole tiro di esterno destro dal limite dell’area che si insacca a fil di palo. La cosa più bella è che si sono messe ad applaudire e ridere tutte le sue compagne di squadra. Un po’ come quando nasce il primo nipotino della famiglia e tutte le zie lì attorno iniziano ad applaudire la prima volta che dice “ho segnato anche io stronze”. #puntoluce

Linari – voto: 6 viva?. Solo la riforma della pubblica amministrazione è più in ritardo degli interventi fallosi subiti dalle Azzurre in questa partita. La collezione più ampia è quella di Elena Linari che viene colpita alla caviglia, allo stinco e poi afferrata da dietro per la maglia da Glibo in un remake a parti invertite dell’ormai noto meme di Chiellini e Saka. #memareomenarequestoèilproblema

Bergamaschi – voto: 7 + 1 posto a tavola. La sua più che una partita è un incontro al buio e non solo per l’assenza delle luci. Un po’ impacciata e imprecisa su alcuni palloni, Bergamaschi è anche un po’ in imbarazzo nello scoprire che gli uno contro uno diventano subito uscite di gruppo che non finiscono mai troppo bene. #speeddate

Caruso – voto: 9. Gran parte del merito del primo gol di Giacinti è del perfetto inserimento di Caruso alle spalle del terzino destro croato e di un cross balisticamente perfetto. Oltre all’assist, la sua è un’ottima partita, con pochi errori e una partecipazione attiva nella costruzione del gioco. Nonostante abbia solamente 21 anni, la sicurezza e la qualità che dimostra in campo sono notevoli. Caruso d’altronde è sempre stata consapevole delle sue potenzialità tanto che voci di corridoio dicono che prima di farla esordire in nazionale Milena Bertolini le abbia chiesto “Dove ti vedi tra cinque anni?” e lei abbia risposto “Al posto del tuo capo”. #RisorseUmane

Galli – voto: 7 crediti formativi. La partenza in salita dell’Everton nel campionato inglese deve aver erroneamente fatto pensare alle croate che avrebbero potuto giocarsela a centrocampo. Yaya per tutta risposta supera più di una volta le avversarie con un sombreretto che fa da cappello introduttivo ad un fatto obiettivo: la Croazia ne deve mangiare ancora di fish and chips. #GenerazioneErasmus

Cernoia – voto: bingo. Batte una punizione splendida che colpisce la traversa e poi esce carambolando sui piedi di Sara Gama in occasione del primo gol. Questo deve aver fatto capire alle avversarie la pericolosità del soggetto e infatti, dall’azione successiva, Cernoia viene abbattuta manco fosse un pollaio a Pordenone. La numero 21 però in questo tipo di partite si sente a suo agio come un pensionato al bingo su una Costa Favolosa e, qualche azione dopo, restituisce cortesemente il favore. #nientedipersonale

Bonansea – voto: 8-. L’azzurra in questa partita è stata in piccolo quello che Roma è stata in grande in questi anni. Davanti a buche e cinghiali, problemi non insormontabili, la gente inizia ad innervosirsi fino a quando non si guarda intorno, si ricorda di essere in una delle città più belle del mondo e la risolve con un “eh vabbè”. Bonansea sbaglia dei gol che avrebbe potuto fare, si perde con qualche dribbling di troppo, però poi fa delle cose in campo con una classe e una facilità che i tifosi la risolvono con un “eh vabbè”. #chejevoidi

Girelli – voto: 7/8. A Girelli il gioco d’anticipo piace e infatti gioca una prima metà della partita in ombra, anticipando il blackout dello Stadio nella ripresa, e poi anticipa anche Bacic, impegnata a rizzollare il terreno di gioco, mettendo a segno il gol del 4-0. #colfavoredelletenebre

Giacinti – voto: 10. Quella di Giacinti aveva tutta l’aria di essere una partita alla PlayStation in modalità facile. Caruso e Bonansea le servono due palloni sui quali non c’era neanche il rischio di confondersi tra spingere e tirare perché sarebbero finiti in porta in entrambi i casi. Ma, quasi più dei gol, è la sponda di tacco per Girelli direttamente su lascio di Linari dalla difesa a fare capire che Giacinti su quel campo si sa muovere anche al buio. #pushandpull

Durante – voto: 8. Entra a secondo tempo in corso al posto di Giuliani, espulsa per un intervento con le mani fuori area. Certo che, se la tua prima apparizione in una partita non amichevole in Nazionale è durante un blackout, più che di un’apparizione si dovrebbe parlare di una sparizione. #benoncè

Cantore – voto: premio della critica. Come direbbe Elettra Lamborghini, Cantore e il resto scompare. Entra al 54′ e dopo otto minuti lo stadio va in blackout. Quei pochi minuti però sono bastati per vedere la caparbietà con la quale ha difeso la palla dagli attacchi di ben tre avversarie che le stavano attaccate come il leopardato ad Elettra Lamborghini, riuscendo a non perdere il possesso. #Sa(n)remogiovani

Boattin – voto: 9 per l’interpretazione. Entrata al 54′ al posto di Bergamaschi e, per quel che s’è visto, ha giocato bene. Unico suo errore essersi lasciata scappare la marcatura sull’attaccante croata che poi ha costretto Giuliani ad uscire fuori area prendendosi l’espulsione. Giuliani non ha preso bene l’errore della compagna e ha iniziato a rincorrerla per tutto il campo urlando “te e il tuo maledetto prosecchino, te possino”. Non sono stati presi ulteriori provvedimenti disciplinari perchè è tutto inventato ma anche se non trasmettono la partita the show must go on. #migliorattricenonprotagonista

Lenzini – voto: 7. Fa da supplente a Sara Gama, costretta ad uscire dopo aver lasciato la caviglia sotto un rullo compattatore sulla sua fascia di competenza. Non sempre precisissima nei passaggi, ma è da lodare la sua iniziativa di avanzare lungo la fascia con rapide sponde con le compagne a totale discapito della sua incolumità. #onlythebrave

Bertolini – voto: >0.03A. L’allenatrice della Nazionale può essere orgogliosa delle sue ragazze che superano sia i problemi che arrivano dal campo, sia quelli che vengono da fuori. Forse oltre a chiedere più cattiveria sotto porta ha fatto l’errore di chiedere più energia e le Azzurre ne hanno messa così tanta che è scattato il salvavita. #ctBeghelli

Carissimi – voto: migliore in campo. Con un istinto di improvvisazione degno di Arturo Brachetti, quando staccano la spina alla sua postazione da telecronista, si mette nei panni di una Giulia De Lellis qualunque e fa partire una diretta Instagram della partita, con qualità di ripresa e commento perfettamente in linea con gli standard delle partite di campionato. Votata all’unanimità MVP della partita, le sarà affidato prossimamente su Rai Uno un programma in prima serata la domenica per ripercorrere i momenti principali della giornata di Serie A femminile dal titolo “Novantesimo minuto + 48 minuti di recupero giocati al buio” #carissimicomplimenti

Hrvatska elektroprivreda o HEP – voto: 0A. Distributore di corrente elettrica in Croazia e tra gli sponsor dello Stadio, HEP è andato a corrente un po’ troppo alternata durante il match. Sul finale in particolare sono sembrate mancare le energie per portare a termine una prestazione tutt’altro che brillante. La società a fine gara si è difesa ai microfoni Instagram di Marta Carissimi: “Nessun problema di servizio, solo un malinteso con un nostro tecnico che stava giocando a poker durante la partita e ha mal interpretato la richiesta del banco del grande buio”. #ChiamaEnelenergia

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