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Nuova fuga di massa delle calciatrici afghane in Pakistan

Una seconda ondata di giovani calciatrici afghane si è riversata miracolosamente in Pakistan. Più di 96 giocatrici accompagnate fortunatamente anche dalle rispettive famiglie hanno trovato rifugio tra i confini del Pakistan grazie proprio alla Federazione Calcio della nazione ospitante.

Il gruppo corposo delle atlete tratte in salvo era composto da calciatrici della Nazionale afghana femminile che non erano riuscite a prendere parte alla prima ondata di fuga, molte giocatrici provenienti dai settori giovani e membri della squadra di Herat che aveva trionfato nel campionato nazionale del 2020.

Proprio in uno degli ultimi comunicati ufficiali, i Talebani avevano rinnovato il divieto assoluto per le donne di praticare sport. Alcuni familiari delle atlete dell’organico di Herat sono stati trovati purtroppo dai Talebani e le loro case sono state bruciate.

L’ex Capitano della Nazionale Khalida Popal ha dovuto incoraggiare le giovani promesse del calcio femminile afghano a “non voltarsi indietro”. Lei che era stata la voce della ribellione e pilastro del movimento sportivo, ora è costretta a spingere la nuova generazione a fuggire senza riserve.

Fondamentale è stato anche il ruolo dell’ex vice Presidente della Federazione Calcio Pakistana Sardar Naveed e ovviamente dell’ambasciata che ha garantito il visto momentaneo per le rifugiate.

Sono quasi 300 ora le atlete afghane messe in salvo negli ultimi due mesi. Il primo gruppo di calciatrici dell’Herat FC è stato accolto proprio in settimana in Italia e ha incontrato a Coverciano la Nazionale italiana femminile.

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