Non è una sorpresa ma neanche una notizia così scontata: Carli Lloyd ha annunciato ufficialmente il suo ritiro dal calcio giocato.

Dopo più di 300 presenze con la maglia della Nazionale statunitense femminile in cui ha messo a segno 128 gol, Lloyd ha deciso di lasciare quel campo che l’ha vista protagonista assoluta per 16 anni. E lo fa, contro ogni aspettativa e opinione, alle sue condizioni.

Dopo aver indossato la sua ultima medaglia, quella di bronzo delle Olimpiadi di Tokyo 2020, l’attaccante 39enne vestirà la maglia statunitense per le ultime quattro amichevoli previste tra Settembre e Ottobre. E contemporaneamente porterà a termine la stagione NWSL con NJ/NY Gotham FC, prima di chiudere anche la sua carriera professionistica con i club.

Carli Lloyd ha preso parte a quattro Mondiali di Calcio Femminile e a quattro edizioni di Giochi Olimpici, conquistando due coppe del mondo, due medaglie d’oro e una di bronzo. Lloyd è stata parte integrante della storia moderna della Uswnt. Dalla periodo di crisi con Greg Ryan nel 2007 alla rinascita con Pia Sundhage, dal rapporto di amore-odio con Jill Ellis all’epilogo con Vlatko Andonovski, la veterana della Nazionale ha vissuto la sua carriera senza sconti e senza riserve.

Particolarmente individualista nel gioco come nella vita, Carli Lloyd ha attratto negli anni ma soprattutto di recente numerose opinioni contrastanti. La concentrazione assoluta sul suo percorso calcistico è apparsa a volte alienante nei confronti delle questioni extra-sportive. Tanto da aver trascorso buona parte della sua carriera lontana dalla sua famiglia, con cui solo recentemente ha recuperato legami più importanti di qualsiasi trofeo.

Ed è proprio tra l’affetto dei suoi cari che Carli Lloyd può finalmente lasciar andare la presa sull’agonismo e aprire un nuovo capitolo della sua vita.

Figura problematica e a tratti conservatrice, l’impatto di Lloyd sul calcio femminile è ad ogni modo innegabile. Atleta titanica e calciatrice stoica, Carli Lloyd non verrà dimenticata facilmente. E la sua tripletta durante i primi 15 minuti della finale dei Mondiali nel 2015 resterà nella mitologia di questo sport.

Rita Ricchiuti

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