Il remake della finale dei Mondiali 2019 non poteva che regalare colpi di scena sino all’ultimo istante. Olanda e Stati Uniti hanno battagliato fino al 120esimo e oltre e, come accaduto anche a Brasile e Canada, solo i tiri di rigore hanno potuto decretare la vincitrice.

Dal punto di vista tattico, se l’Olanda non ha voluto tradire il suo tradizionale 4-3-3 nella scelta di una formazione ben prevedibile, gli Stati Uniti hanno invece mischiato le carte grazie agli inserimenti a sorpresa di Mewis e Williams.

Si gioca allo Yokohama Stadium, il fischietto di gara è affidato alla polacca Jacewicz. Nel corso del primo quarto d’ora, le olandesi partono contratte forse sorprese dallo schieramento inedito delle avversarie. Le statunitensi attaccano con decisione ma, alla prima vera occasione, l’Olanda fa centro con la solita Miedema. Al minuto 18, un cross a centro d’area di van de Sanden è allontanato dalla difesa statunitense; si avventa sulla seconda palla van de Donk, che calcia di prima. Il tiro, anch’esso rimpallato, viene raccolto da Miedema che anticipa O’Hara e calcia in girata sul primo palo: il gol è splendido, 1 a 0.

Al minuto 28, le statunitensi rimettono il discorso in equilibrio grazie alle due insospettabili di Andonovski. Williams mette un cross al centro dalla destra e Mewis stacca di testa in tuffo superando van Veenendaal. Tre minuti dopo, gli Stati Uniti ribaltano la pratica con un pallone respinto da van der Gragt dagli sviluppi di calcio d’angolo e corretto in rete da una splendida conclusione al volo della stessa Williams. Come ci ricorda il Washington Post, Williams originariamente non faceva neppure parte della spedizione olimpica americana e aveva finora giocato soli 16 minuti nella fase a gironi. Eppure, dopo mezz’ora di gioco, ha già fruttato alla squadra un assist e una rete.

L’Olanda, dopo il terribile uno-due statunitense, deve rifarsi. Passata la prima frazione, le ragazze in arancione si rifanno sotto. Al minuto 54, il triangolo tra van de Donk e Miedema non si completa per l’ostruzione di Dahlkemper. Il pallone resta però nelle disponibilità di Miedema, che da fuori l’area di rigore, si coordina e libera un destro potente sul primo palo. Naeher non è perfetta e il pallone sfugge via: due a due.

La partita potrebbe cambiare nuovamente la sua fisionomia con l’episodio del minuto 81. Lineth Beerensteyn è atterrata in area di rigore da O’Hara, mentre le due stavano inseguendo il pallone messo al centro da Wilms. Per la signora Jacewicz è penalty. Lieke Martens può riportare le compagne in vantaggio, ma Neaher si distende alla sua sinistra e intercetta.

Prima della fine dei tempi regolamentari, contiamo una palla-gol per parte. Al minuto 86, un cross di Beerensteyn viene sporcato dalla difesa statunitense e si fa invitante per la testa di van De Donk. La spizzata è però fuori misura. D’altra parte, al minuto 89, un retropassaggio sciagurato di Roord rischia di mandare Morgan a tu per tu con van Veenendaal. La portiera olandese anticipa e, sugli sviluppi dell’azione, Rapinoe mette dalla sinistra un cross che per poco non si traduce in un’autorete di van der Gragt.

Ai tempi supplementari giocano meglio le statunitensi, ma l’Olanda va vicinissimo al vantaggio. Da corner, Naeher non gestisce un colpo di testa leggibile; Lieke Martens ribadisce in rete da due passi, ma il VAR invalida la rete per una leggerissima posizione di off-side. In realtà, anche le statunitensi potranno recriminare in tal senso: quest’oggi, le nordamericane hanno segnato 4 volte in fuorigioco, 10 in totale dall’inizio del torneo olimpico. Si tratta di un dato curioso, che riflette la scarsa capacità delle attaccanti di Andonovski di leggere la linea difensiva.

Ad ogni modo, le statunitensi non riescono a rompere il muro olandese e Jacewicz manda le squadre ai tiri di rigore. A battere per prima è bomber Miedema, a quota 10 gol in 4 partite. I rigori fanno però storia a sé: l’attaccante prova ad angolare, ma Neaher si supera e para il suo secondo rigore di giornata. Diventeranno tre con l’errore dal dischetto di Aniek Nouwen. L’ultimo penalty della serie è affidato a Megan Rapinoe, che alza la traiettoria e realizza con una botta sotto al sette.

Passano, con merito, gli Stati Uniti che dovranno vedersela contro il Canada in semifinale. Può fare festa il Gruppo G, che porta tre squadre alle Final Four (USWNT, Svezia e Australia), mentre l’Olanda arresta inaspettatamente la sua corsa. Ancora una volta, le statunitensi risultano fatali.

Manfredi Maria Tuttoilmondo
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