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NWSL 9^: Portland reinventato, Larroquette show, Harris non basta all’Orlando

Kansas City

La nona giornata di campionato in NWSL ha introdotto il nuovo volto della competizione in seguito alla partenza delle convocate alle Olimpiadi. A subire i maggiori cambiamenti è ovviamente il Portland Thorns, svestito di cinque pilastri titolari. Seguono OL Reign (i cui problemi esulano i Giochi Olimpici), Houston Dash e Chicago Red Stars. Ma la NWSL non si ferma e non perde il suo ritmo mentre si trasforma e capovolge nuovamente la classifica.

Il turno si apre con un’ennesima sorpresa, quando il NJ/NY Gotham FC si ritrova fermato in casa dal Kansas City NWSL sul risultato di 1-1.

Gotham affronta con ordine e studio la prima frazione della gara. Le offensive non sono insidiose ma alzano il baricentro della squadra. Alla mezz’ora però Allie Long imposta con calma a centrocampo, sostenuta dalla centrale di difesa Gina Lewandowski che apre bene lateralmente per Nahomi Kawasumi. Il passaggio in area per Ifeoma Onumonu è semplice ma preciso, tutt’altro che elementare invece è la capacità dell’attaccante nigeriana di controllare il possesso, girarsi ed effettuare un tiro a effetto che curva oltre la backline e si infila nell’angolo basso. Imperdonabile l’atteggiamento disinteressato della difesa.

Nel secondo tempo, il Kansas prova a farsi vedere nella trequarti avversaria senza troppi rischi. È ancora Gotham invece a rivelarsi pericoloso con gli inserimenti di Midge Purce ma senza incrementare il vantaggio. E l’atteggiamento più rilassato della squadra di casa viene punito dall’ingresso in campo di Mariana Larroquette. All’83’ infatti, un passaggio sbagliato di Imany Dorsey permette il recupero e lo sprint oltre la backline della giovane attaccante argentina che si allunga il pallone come assist per se stessa, lo riprende e finalizza meravigliosamente con un pallonetto dalla distanza che inganna DiDi Haracic.

Nel finale Nicole Barnhart salva il risultato positivo per il Kansas durante l’ultima offensiva di Purce e Brianna Pinto nel recupero.

Wasington Spirit e Chicago Red Stars si affrontano senza le rispettive colonne difensive (ma con Casey Krueger ancora in formazione), e questa volta il tridente d’attacco di Washington non influisce sulla sconfitta per 0-1 della squadra di casa.

La partita si sblocca al 33’ del primo tempo, quando da un calcio d’angolo di Mallory Pugh per il Chicago, in area il colpo di testa di Kayla Sharples incontra un rimbalzo sfortunato su Julia Roddar e fa carambolare la palla in porta. Il gol viene considerato autorete ma il Chicago è in vantaggio in ogni caso.

Agli esordi del secondo tempo, Trinity Rodman prova l’illuminazione che contraddistingue il suo gioco sfuggendo palla al piede a una copertura difensiva multipla. Ma Carissa Miller le nega una splendida rete con la punta delle dita.

Risponde dall’altra parte Aubrey Bledsoe, che respinge distendendosi totalmente un pericolo pallonetto di Kealia Watt. Ma nell’ultimo quarto d’ora di gioco che il Chicago imposta un’azione perfetta partendo proprio da un recupero palla di Watt, che Pugh raccoglie all’altezza del centrocampo dando inizio a una corsa libera che fa salire l’intera squadra. L’attaccante ex Gotham e Washington serve centralmente con un ottimo filtrante Rachel Hill che, in area, quasi di tacco apre leggermente per Watt che nel frattempo aveva seguito bene l’azione risalendo sulla sinistra. Il tiro di Watt è potente, si infrange sulla traversa e ricade perpendicolarmente, per il Chicago oltre la linea, per l’arbitro no.

Il gol non viene riconosciuto ma le Red Stars portano comunque a casa i 3 punti meritati.

Sembra innegabile ormai la crisi dell’OL Reign che perde fuoricasa contro Houston Dash per 2-0. È la prima gara della squadra di Tacoma senza Farid Benstiti in panchina, esonerato in settimana poiché non più idoneo agli obiettivi di un roster al momento ricco di all-stars ma non di risultati.

Il Reign aggredisce ad ogni modo la partita, il gioco della formazione ospite non può non essere di spessore con i nomi in campo ed Eugenie Le Sommer si rivela ancora la più pericolosa. Ma Jane Campbell chiude la porta di Houston per ben due volte con interventi decisivi.

Nel secondo tempo è ancora del Reign la prima occasione più clamorosa, con Sofia Huerta che manca la conclusione a pochi passi dalla porta. E le regole del calcio puniscono la squadra ospite con un capovolgimento di fronte rapido. Shea Groom a centrocampo serve con attenzione Jasmyne Spencer che sfugge in velocità a una backline a 4 in linea ma disattenta e lenta e con freddezza batte Sarah Bouhaddi.

Il gol sembra indebolire la consistenza del Reign. Pochi minuti dopo, da una punizione di Sophie Schmidt, Katie Naughton in area sovrasta la difesa e colpisce di testa con sicurezza indirizzando la palla sul secondo palo, dove Bouhaddi non arriva.

Il Reign fa possesso e gioco ma Campbell corona un’ottima prestazione e mantiene la rete inviolata.

Un Portland Thorns reinventato riesce comunque a superare con un netto 2-0 il Racing Louisville.

Morgan Weaver e Simone Charley guidano l’offensiva delle Thorns applicando una prima pressione alla squadra del Kentucky. Ma è un fallo ingenuo su Rocky Rodriguez in area a sbloccare la gara con un calcio di rigore. È proprio la costaricana ad occuparsene e nonostante le capacità di Michelle Betos, Rodriguez spiazza l’estremo difensore e porta in vantaggio il Portland.

Yuki Nagasato tenta un tiro da distanza ravvicinata all’inizio della seconda frazione ma l’idea è debole e Bella Bixby non fa rimpiangere Adrianna Franch in porta per la squadra dell’Oregon. Con un baricentro piuttosto alto, il Portland è quasi tutto nella metà campo di Louisville ed è Emily Menges infatti a disegnare un cross ideale che Simone Charley finalizza con un perfetto colpo di testa tipico del suo arsenale. È il primo assist di Menges in NWSL e il terzo gol di Charley in stagione.

Ciò che resta del secondo tempo è un assedio delle Thorns che non incrementano il vantaggio ma restano in controllo della gara. All’83’ arriva anche il debutto di Olivia Moultrie, talento di 15 anni che ha vinto la causa contro la NWSL ottenendo il primo contratto da professionista e diventando la più giovane recluta della lega.

Chiude la giornata l’incontro tra Orlando Pride e North Carolina Courage, con la vittoria e il sorpasso del Courage per 2-0.

Il gioco non brilla da entrambe le parti. Alla squadra di Paul Riley manca già lo stile di Samantha Mewis e l’Orlando appare sottotono. Ciononostante Sydney Leroux prova immediatamente a impensierire la porta di Casey Murphy con un buon tiro respinto in calcio d’angolo. È il Courage però a sbloccarla al terzo minuto con Debinha che approfitta di una debolezza difensiva, sprinta in area e batte Ashlyn Harris.

La difesa dell’Orlando è poco lucida. Toni Pressley rischia prima un autogol e poi causa un rigore netto atterrando in area un’inarrestabile Jessica McDonald. Ashlyn Harris però si riconferma uno dei migliori portieri in attività al momento, chiudendo prima la porta a un colpo di testa insidioso di Abby Erceg e poi respingendo anche il rigore di Lynn Williams.

Taylor Kornieck non riesce a supplire l’assenza di Alex Morgan come punta davanti alla porta mentre Harris nega a McDonald la rete del raddoppio.

Nel secondo tempo, Leroux prova a farsi carico del gioco dell’Orlando con un lavoro difensivo e di ripartenze ma i suoi sforzi risultano vani. È solo questione di tempo quindi prima che il Courage trovi nuovamente lo spazio giusto per colpire. E succede al 66’ quando un lancio lungo di Angharad James dalle retrovie innesca Lynn Williams sulla fascia. Il suo cross attraversa tutta l’area in cerca di McDonald ma l’attaccante fa da sponda per Havana Solaun che, indisturbata al centro dell’area, alza la traiettoria del tiro e batte Harris che questa volta non può nulla.

Il Courage supera l’Orlando in campo e in classifica, agguantando la prima posizione a 16 punti. Orlando e Portland seguono a 15 ma con le Thorns mancanti di una gara. Salto in avanti per Houston ora al quarto posto con 13 punti mentre Gotham e Washington resistono a metà classifica a 12 punti. Ancora incerti i destini di Louisville e Chicago mentre è critica la condizione del Reign, penultimo a 7 punti. Conquista un punto il Kansas, sempre in ultima posizione.

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