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Olanda, rivoluzione nel calcio: squadre miste con uomini e donne

Lo sport diverte e unisce, e in questo senso può caratterizzarsi nel nome dell’inclusività. Mentre infatti da una parte vi sono casi come la Coppa Italia, il cui nuovo format vede scendere in campo solamente le squadre delle due massime serie, gli Oranges a partire dalla prossima stagione apriranno le porte anche alle giocatrici.

Grazie all’avvio di un progetto pilota da parte della Federcalcio olandese e in collaborazione con il club VV Foarut sarà possibile per le giocatrici dilettanti over 18 di scendere in campo nella categoria maschile.

La rivoluzione parte dall’Olanda

In verità il calcio innovativo è di casa in Olanda, che fu la prima ad aprire il campionato a uomini e donne e consentì a mogli e compagne di accompagnare i giocatori anche nei ritiri.

Ma la nuova realtà del progetto pilota è stato messo brillantemente in pratica da Ellen Fokkema, calciatrice diciannovenne che durante la scorsa stagione è scesa in campo a fianco dei suoi colleghi maschi militanti nella prima squadra.

Insomma, che l’Olanda abbia nutrito delle visioni larghe e promosso la parità di genere in ambito sportivo non è un mistero: risale infatti al 1986 l’introduzione del calcio misto, che tuttavia veniva limitata (fino a questi giorni) unicamente a livello giovanile.

La regola infatti era che una volta superata i limiti di età per l’Under 19, i ragazzi potevano passare alla categoria superiore, cosa invece non concessa per le ragazze, le quali erano destinate a rimanere nella categoria inferiore se avessero voluto continuare a praticare un calcio misto, o andare a giocare nei club femminili.

Questo primo “esperimento” comunque ha aperto le porte a un interessante dibattito conclusosi con la dichiarazione della Federcalcio olandese per cui esistono delle buone premesse e delle basi piuttosto solide per far sì che donne e uomini possano giocare assieme in uno sport non più diviso in maschile e femminile, bensì misto, anche ad alti livelli.

Come cambierebbero le regole

Ciò sicuramente porterebbe a una rivoluzione su più livelli, impattando persino su settori come quello delle scommesse di calcio di 888. Un vero e proprio cambio di rotta, dunque, che sottolineerà l’esigenza di cambiare definitivamente le regole, dal momento che ad oggi la possibilità di un calcio misto nelle massime serie è sempre stata scongiurata.

L’idea dunque di acconsentire che le società amatoriali olandesi possano tesserare le proprie giocatrici a partire dalla stagione 2021-22 per la Coppa d’Olanda implica che in futuro squadre importanti come l’Ajax, il Feyenoord o il Psv Eindhoven possano competere con squadre miste.

Indubbiamente questa decisione è un potente segnale per la lotta per la parità di genere e si caratterizza per essere un momento di svolta nella storia del calcio. Come anche ha ribadito Jan Dirk van der Zee, direttore del calcio amatoriale della federazione calcistica olandese, l’obiettivo è quello di far sì che le giocatrici abbiano finalmente un ruolo di rilievo nel calcio, coerentemente con la qualità delle loro performances e le loro ambizioni.

Il calcio femminile diventa performante

La presenza di un calcio misto fino ad ora ha sicuramente spronato le calciatrici a mettersi alla prova, dimostrare le loro capacità e di essere in grado di competere brillantemente con le loro controparti all’inizio della loro carriera. Non è un caso infatti che il calcio femminile sia uno dei più importanti e performanti nel mondo.

Gli appassionati ricorderanno bene infatti il Campionato Europeo del 2017 e la vittoria della squadra olandese contro la Danimarca, in quel di Enschede, portando a casa il trofeo con un punteggio decisivo di 4-2.

Più recente invece è il secondo posto ai Mondiali del 2019, la cui finale disputatasi al Parco Olimpico di Lione ha visto il trionfo degli Stati Uniti per 2-0. Tolta la delusione per la cocente sconfitta, non si può non riconoscere i meriti, resistenza, forza e ambizione di un’Olanda tutta al femminile che non ha nulla da invidiare alla nazionale maschile.

Per questo motivo il contributo dato e il messaggio lanciato dalla Fokkema in occasione del progetto pilota della scorsa stagione sono così importanti per sdoganare finalmente l’idea secondo cui la donna appartenga al cosiddetto “sesso debole”. La Fokkema ha rappresentato bene la sua categoria in un contesto finalmente estraneo a quello dilettantistico, puntando su di sé i riflettori della KNVB in primis e quelli del mondo calcistico europeo poi, ponendo all’attenzione l’importanza di un calcio più inclusivo e in linea con i tempi.

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