Rebecca Corsi Empoli

È in andata in onda la seconda puntata di Social Football Café, percorso di avvicinamento al Social Football Summit, interamente dedicata al calcio femminile intitolata “Women in Football Leadership

All’evento hanno partecipato Rebecca Corsi vicepresidente del neopromosso Empoli FC e presidente della sezione femminile dei toscani, ovvero l’Empoli Ladies, Francesca Buttara la responsabile relazioni istituzionali e comunicazione della Lega Pro ed Emanuela Perinetti di Sport Dots.  

Il ruolo delle donne nel mondo del calcio è stato il tema principale ma sono stati toccati anche argomenti come il professionismo nel calcio femminile e la sua sostenibilità.

La presidente dell’Empoli femminile Rebecca Corsi ha detto: “Siamo fortunati a livello femminile perchè abbiamo alle spalle una società professionistica maschile che è andata in Serie A, ma se non ci fosse stata la promozione, sarebbe stato davvero un problema portare avanti tutta la macchina del femminile”.

La numero 1 dell’Empoli Ladies ha parlato anche dei procuratori, spiegando come il loro lavoro abbia condizionato il sistema calcio: “Tanti procuratori si affacciano al mondo del calcio. Hanno piegato il sistema economico, non me ne vogliano i procuratori, tutti devono lavorare, però hanno sacrificato il meccanismo del calcio maschile con delle cifre astronomiche che oggi non sono più gestibili. Le società non ce la fanno più ad avere oltre che gli stipendi dei calciatori anche tutti i costi di intermediazione. Se questo meccanismo si affaccia al femminile, senza una base, ma solo società che spendono e dei partner che sono dei club e non delle Divisione, vuol dire fare sforzi enormi, senza fondi da parte della Divisione. Il professionismo che ci hanno presentato qualche mese ad oggi è totalmente insostenibile, perchè è un costo raddoppiato per le società. Se quello sarà, io non lo appoggerò mai”.

È POSSIBILE RIVEDERE LA PUNTATA SULLA PAGINA FACEBOOK DI L FOOTBALL

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1 commento

  1. preoccupazione più che giusta, il calcio, con questi due anni di pandemia, ha accentuato la crisi che tantissime Società hanno, comprese le grandi. Da un lato è giustissimo che anche nel femminile ci sia il professionismo, ma attenzione a non forzare la situazione, senza che ci siano le possibilità economiche per farlo in sicurezza per tutte le componenti.

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