Il primo turno infrasettimanale della NWSL ha coinvolto solo sei squadre con tre gare che ad ogni modo si sono rivelate catartiche ai fini dell’intera classifica in queste prime fasi.

A sorprendere maggiormente tra i tre risultati è senza dubbio la vittoria dell’Orlando Pride per 2-1 sul Portland Thorns, travolto inaspettatamente da un momento di crisi.

Il Portland scende in campo con una formazione in parte rivoluzionata ma Mark Parsons non è mai stato estraneo all’utilizzo del turn-over, avendo a disposizione le risorse necessarie per attuarlo. L’Orlando Pride però sembra aver adottato la mentalità opposta e resta fedele a una strategia vincente e una ritrovata armonia di squadra.

Già al 22’ minuto infatti, alcuni metri fuori dall’area di rigore avversaria, Taylor Kornieck serve con un pallonetto Alex Morgan che taglia in velocità la backline del Portland, ben posizionata ma molto ingenua, e lascia partire un tiro a volo in diagonale che trafigge la porta delle Thorns e si rivela concretamente imprendibile per Adrianna Franch. La tecnica di Morgan è impressionante e il livello delle sue prestazioni è un’ottima premessa per Tokyo.

Il Portland non china la testa e aumenta la pressione. Approfittando di una disattenzione difensiva, Crystal Dunn si insinua nella trequarti offensiva e tenta il tiro in porta ma per quanto insidiosa fosse l’idea, Ashlyn Harris neutralizza con stile. Le Thorns non si arrendono e ci riprovano. Angela Salem imposta a centrocampo, apre sulla fascia per Natalia Kuikka che fa partire un lungo cross al centro su cui Simone Charley, nuovamente titolare, si avventa di testa. Velocità e giocate aeree sono tra i maggiori punti di forza della calciatrice e si riconfermano tali ancora una volta battendo Harris e riportando la gara in parità a pochi minuti dall’intervallo.

Il secondo tempo si apre però con un gravissimo errore difensivo della squadra ospite. In copertura di un pallone recuperato dopo un duello aereo, Kelli Hubly indugia per troppo tempo sulla palla, arretrando verso la sua porta con le spalle rivolte all’avversario. Cinica e attenta in fase offensiva, Sydney Leroux nota l’indecisione del difensore e aggredisce Hubly nel suo punto cielo, rubando palla con un tackle che si trasforma al tempo stesso in un tiro in porta e sorprende irrimediabilmente Franch, infilandosi in rete.

Poche altre occasioni da entrambe le parti nel corso della seconda frazione. Il Portland prova a farsi vedere nuovamente in attacco con Dunn ma neanche le sostituzioni riescono a equilibrare il risultato. L’Orlando regge bene ed Harris chiude definitivamente la porta fino al triplice fischio.

Inaspettato anche l’esito dell’incontro tra Washington Spirit e Houston Dash, conclusosi per 2-1 e disputato sul terreno di casa di Houston a causa del mancato rispetto dei requisiti necessari per la struttura domestica di Washington. Houston appare però “costretto” a dover sottostare alle richieste della Federazione lasciando Kristie Mewis in panchina per un forzato riposo, fattore che influirà inevitabilmente sull’equilibrio della gara.

Ciononostante, Houston aggredisce l’inizio della partita con convinzione. Al 9’ minuto, Rachel Daly imposta la sua stessa azione da gol, inaugurando una triangolazione che si appoggia a Nichelle Prince, si sviluppa con il cross laterale di Shea Groom e viene poi finalizzata nuovamente da Daly con un colpo di testa a distanza ravvicinata. È 1-0 per le Dash.

Washington sembra dunque affidarsi completamente ad Ashley Sanchez, sostenuta come sempre dalla sua partener in attacco Trinity Rodman. Ed è proprio Rodman, dopo un ottimo tocco di sostegno di Ashley Hatch, a servire, lungo il confine dell’area di rigore, Sanchez che batte a rete con sicurezza e potenza e supera Jane Campbell.

Nichelle Prince prova a rialzare il baricentro di Houston nel finale del primo tempo ma la frazione si conclude così come si riapre la seconda, con Washington in attacco. La convincente prestazione della squadra di “casa” subisce un duro colpo quando al 50’ Andi Sullivan, pilastro della formazione, colleziona il secondo giallo e lascia il team in 10 con una partita ancora tutta da giocare.

Ma Houston appare visibilmente sottotono e non approfitta della superiorità numerica. Così al 70’ minuto, dopo un avvio di costruzione dal basso, parte una lunga verticalizzazione dalla difesa di Washington. Natalie Jacobs si affida allo scatto rapido di Hatch che segue l’azione e si lascia alle spalle la backline alta di Houston, saltando Campbell in uscita e depositando il pallone del vantaggio in rete.

Houston tenta l’ultimo assalto nei minuti conclusivi ma l’imprecisione delle offensive condanna la squadra e lascia i tre punti a Washington.

Torna a vincere infine il Chicago Red Stars, con un netto 2-0 sul Kansas City. Il primo tempo appare particolarmente equilibrato tra le due squadre. Amy Rodriguez guida l’offensiva per il Kansas ma Alyssa Naeher si impone tra i pali del Chicago e nega a lei e successivamente a Mariana Larroquette la rete del vantaggio. Il Chicago risponde con gli inserimenti dalla fascia di Makenzy Doniak ma tutta la difesa del Kansas si posiziona letteralmente sulla linea di porta e impedisce il tap-in letale.

Il volto della gara cambia però con l’inserimento di Mallory Pugh al 60’ minuto. Dopo soli sette minuti di gioco infatti, Pugh recupera palla nella sua metà campo e avvia una rapida ripartenza seguita esclusivamente da Kealia Watt contro quattro difensori del Kansas. L’inferiorità numerica non spaventa la coppia d’attacco e dopo l’ottima progressione, Pugh serve delicatamente Watt che entra in area e libera un tiro perfettamente angolato su cui Nicole Barnhart non può nulla.

Pugh si ripete tre minuti dopo. Una svista difensiva permette al Chicago di recuperare il possesso in zona d’attacco, Pugh s’invola sulla fascia, taglia all’interno dell’area dove serve Doniak indisturbata al centro che calcia un rigore in movimento per il gol del raddoppio.

L’Orlando Pride guida ora la classifica con sette punti e una gara in più. Drastica discesa del Portland che con due sconfitte consecutive crolla al settimo posto con soli tre punti. Chiude la fila un’altra favorita al titolo, ossia Houston Dash con solo un punto in tre partite.

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