Giocare all’Old Trafford non capita tutti i giorni e lo sa bene il terzino del Manchester United Ona Batlle, che ha definito il giocare al “Teatro dei Sogni” come “indimenticabile”.

Lo scorso 27 marzo il Manchester United Women ha giocato per la prima volta all’Old Trafford, vincendo 2-0 contro il West Ham.

“Confermo che impressiona. È più bello di quanto pensassi. Uno degli stadi più speciali in cui abbia mai giocato. L’erba è un tappeto. È perfetto” ha detto Batlle in un’intervista al Mundo Deportivo.

L’aspirazione è che momenti come questo non restino casi isolati ma diventino la norma. “Dobbiamo aspirare a questo. E se è possibile creare le proprie infrastrutture per le squadre femminili” dice la spagnola.

Per questioni legate al Covid-19, la partita si è disputata a porte chiuse. “Ho immaginato uno scenario senza coronavirus in cui sarebbero potuti venire anche i miei genitori. Erano felici di vedermi all’Old Trafford. Spero di poter giocare di nuovo lì”.

Il terzino spagnolo è arrivata a Manchester la scorsa estate e si è subito guadagnata il suo posto nella formazione titolare, giocando indifferentemente sulla fascia destra o sinistra.

Batlle ha detto di aver trovato “uno spogliatoio desideroso di crescere, in continua evoluzione” e una squadra con “margini di miglioramento”.

Anche se l’obiettivo resta quello di “entrare in Champions League”, per qualche mese le Red Devils hanno accarezzato il sogno di vincere il campionato: “Purtroppo abbiamo avuto qualche infortunio e abbiamo sofferto per stare al passo. Siamo lontane dall’essere in grado di vincere il campionato, ma ce la giochiamo. Il progetto dello United è allo stesso livello di quello del Chelsea o del Manchester City”.

Trasferirsi all’estero in un paese con una lingua completamente diversa non deve essere facile, e farlo nel mezzo di una pandemia globale non aiuta. “Confesso di che ci sono stati tempi molto duri. Ho avuto un infortunio per quattro o cinque settimane e con la pandemia c’era poco che potessi fare. Nemmeno vedersi con le compagne per il rischio di contagio” ha spiegato la numero 17.

“Ho sempre cercato avere qualcosa da fare. Fare una passeggiata, leggere, studiare per la mia laurea in Amministrazione e finanza o parlare con la famiglia. Altrimenti sarei impazzita. Ma ho l’illusione di iniziare a vivere la vita di prima”.

Inevitabile il confronto tra il calcio inglese e quello spagnolo. “Soprattutto il piano fisico ho trovato una grande differenza. Tutto è molto più verticale. In questo senso devo migliorare” spiega Batlle. Diversa è anche la situazione degli stipendi: “In Spagna sta migliorando di anno in anno. Gli stipendi delle squadre più professionistiche possono essere equiparati a quelli dell’Inghilterra”.

Batlle si dice “contenta” della scelta di lasciare la Spagna per trasferirsi a Manchester. “Ho sempre voluto fare un’esperienza fuori dalla Spagna. Per la lingua, per la crescita personale, per tutto quello che ti porta il fatto di andare all’estero. Questa opportunità di venire a Manchester si è presentata e l’ho trovata interessante. In altre condizioni non so se avrei fatto questo passo così presto, a ventuno anni, ma ora posso dire di essere contenta.”

Nell’intervista la calciatrice classe ’99 ha anche parlato dei suoi inizi e di quando durante un torneo Under 12 era stata notata da alcuni scout del Barcellona, che volevano farle fare un provino. “Ero a Vilassar, mi piaceva giocare con i maschi. Francamente in quel momento avevo dei dubbi se fare o meno il provino [al Barça]. Ma mio padre ha insistito sul fatto che fosse un’opportunità irrinunciabile. Il Barça non chiama sempre” ha raccontato.

A convincerla è stata una scommessa con il padre: “Ha preso una sigaretta e mi ha detto ‘Facciamo un patto. Se vai al Barça, questa è l’ultima che fumo in vita mia’. E ha mantenuto la promessa”.

La voglia di giocare nella Primera Iberdrola, però, la porta a lasciare la squadra catalana. “Al Barça B mi sono resa conto che il mio posto era in prima divisione. Avevo bisogno di competere al massimo livello e questo mi ha dato la sensazione che non avrei avuto abbastanza continuità in prima squadra. Ed è per questo che me ne sono andata” spiega.

Svestita la maglia blaugrana, Batlle ha giocato nella Primera Iberdrola con le maglie del Madrid CFF (con cui ha esordito nel 2017) e del Levante, prima di approdare in Inghilterra. “Non me ne pento. Sono contenta di aver preso quella strada”.

Batlle infine ha parlato anche del Barcelona attuale, definendolo “una squadra tremendamente completa”. Per l’ex Levante potrebbe essere proprio il Barça a detronizzare il Lione in Europa: “Penso che abbia tutte le carte in regola per farlo. Da anni fa passi avanti e può lottare per la Champions a pieno diritto. È tra le migliori squadre d’Europa e ha la capacità e il talento per affrontare questo passo”.

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Martina Pozzoli

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