Christen Press

Essere l’allenatore della Nazionale Femminile Statunitense non è facile. Dover scegliere quale strepitoso talento far scendere in campo e quale lasciare seduto in panchina è un dilemma che farebbe impallidire la scissione morale di Amleto. E in una squadra dal potenziale illimitato come quella americana, una decisione simile può segnare il destino di una calciatrice.

Se Pia Sundhage non avesse creduto nella capacità del suo giovane “jolly” Alex Morgan di fare la differenza non solo da sostituta ma anche da titolare, probabilmente l’ultima partita della SheBelieves Cup 2021 non avrebbe testimoniato il gol numero 108 della giocatrice. Ma allo stesso modo, se quella stessa fiducia fosse stata concessa in seguito a Christen Press, la sua rete nella medesima partita non sarebbe stata “solo” la sessantesima ma avrebbe segnato un traguardo ben più degno delle sue abilità.

Inevitabilmente, per differenza di reti ma soprattutto di presenze e popolarità nella USWNT, il record di gol raggiunto da Christen Press nella gara conclusiva del torneo è passato in secondo piano rispetto alla marcatura di Morgan. Ma il traguardo tagliato da Press non ha nulla da invidiare alla straordinarietà dell’evento di cui è stata protagonista la sua compagna di squadra.

Raggiungendo Shannon MacMillan al nono posto della classifica marcatrici nella storia della USWNT, il successo di Christen Press è catartico. Un traguardo fondamentale non solo da un punto di vista individuale perché emblematico della tenacia e della costanza di una calciatrice che ha dovuto fare del suo meglio con il poco tempo a disposizione concessole, ma anche per la sua risonanza sociale, in quanto Press è la prima calciatrice americana nera ad affermarsi nella top 10 delle marcatrici.

La carriera in Nazionale di Press è un percorso all’insegna di un lavoro incessante compiuto all’ombra della panchina. Una crescita coerente che non è mai stata valorizzata tanto da spingerla verso quei traguardi a cui comunque era destinata e che ha raggiunto pur accontentandosi del tempo che le riservavano. C’è un’umiltà di fondo nel suo atteggiamento e nella sua visione, c’è la volontà di eccellere classica della mentalità vincente americana ma anche il sacrificio richiesto per un bene collettivo, anche quando questo era deleterio per la sua carriera.

Eppure Press non è mai stata un dubbio per la USWNT. Il suo valore era proprio lì, davanti agli occhi di tutti e la calciatrice californiana non ne faceva mistero perché fin dai suoi anni a Stanford, la sua potenza di fuoco era innegabile. Specchio della porta, fiuto del gol, precisione, forza nel tiro e soprattutto straordinaria velocità, Christen Press è un’attaccante letale se solo le viene concessa la possibilità di colpire.

Fin dalla sua prima presenza con la USWNT, sotto la guida di Tom Sermanni, Press aveva raccontato la sua storia e si era presentata come un’irrinunciabile promessa del calcio femminile made in USA ma quasi nessuno ha davvero ascoltato la sua “voce” in campo. Durante la sua prima partita con la maglia della nazionale, avvenuta solo nel Febbraio del 2013 contro la compagine scozzese, Christen Press non solo realizza due dei quattro gol con cui la USWNT si impone sulle sue avversarie ma offre anche l’assist per la terza rete, diventando solo la terza calciatrice statunitense a mettere a segno una doppietta al suo debutto.

I due gol di Press nella gara d’esordio della sua carriera sono sintomatici di ciò che questa giocatrice apporta al gioco come attaccante. Siamo di fronte a una commistione di potenza e precisione e tagliente opportunismo in area di rigore, dove occupa costantemente il posto giusto al momento giusto. La prima rete infatti vede Press raccogliere e controllare con calma un pallone respinto dalla difesa scozzese e, al limite dell’area, la “matricola” della Nazionale Statunitense lascia partire un tiro chirurgico, potente e incisivo che si infila prepotentemente in rete senza lasciare scampo al portiere.

L’energia delle battute dalla distanza di Press sono oggi quasi proverbiali nel curriculum della calciatrice. I due gol messi a segno contro la Costarica durante il torneo CONCACAF valido per la qualificazione alle Olimpiadi di Tokyo sono simbolici dello sguardo clinico di Press, della sua capacità di inquadrare perfettamente lo specchio della porta e lasciar partire un tiro che appare quasi disegnato per entrare in rete. Gli occhi di Press non lasciano il pallone fino all’ultimo istante perché tale è la sua conoscenza del campo e dell’obiettivo davanti a sé da non aver bisogno di vedere effettivamente la porta ma solo di sentirla.

Il secondo gol della sua carriera invece sembra richiamare alcuni dei suoi momenti miliari avvenuti nella scalata alle sessanta reti. Si tratta infatti di un colpo di testa che approfitta di spazi lasciati scoperti dalla difesa da punire con equilibrio e tecnica puntuali. Stesso modus operandi infatti del gol della vita contro la Nazionale Inglese durante la semifinale dei Mondiali del 2019, stessa esecuzione della rete che le ha permesso di tagliare il traguardo delle sessanta marcature in SheBelieves Cup contro la squadra argentina.

Ma Christen Press non è soltanto un’indispensabile arma d’attacco per la Nazionale Statunitense. Il suo portfolio tecnico comprende una straordinaria abilità che unisce un’inarrestabile velocità e un incredibile possesso palla che le permette quindi di superare con cognizione e maturità di gioco la difesa avversaria e di mantenere il ritmo della corsa quando taglia all’interno per impostare un assist definito o disegnare un tiro a effetto che curva perfettamente per infilarsi negli angoli più subdoli della porta. Per questa ragione, Press risulta particolarmente intimidatoria sulle fasce, poiché la posizione laterale le concede la possibilità di combinare le sue qualità più identificative del suo talento.

La presenza di Christen Press in squadra e in campo ha più spessore e peso di quanto la sua storia con la USWNT racconti. Ma le statistiche non mentono. Con sessanta gol, trentotto assist e due Coppe del Mondo, i traguardi di Press sono stati raggiunti pur non essendo mai stata considerata una titolare se non in sporadiche occasioni, collezionando complessivamente 142 presenze. Solo l’arrivo di Vlatko Andonovski alla guida della Nazionale sembra aver concesso a Press l’attenzione e la possibilità di eccellere che meritava dal principio e la numero 23 della squadra non ha certamente deluso le aspettative. Durante le sue ultime 29 presenze infatti con la Nazionale Statunitense, Christen Press è stata direttamente coinvolta in ventotto reti della squadra, tra tredici gol messi a segno personalmente e quindici assist forniti per le compagne.

Quella di Christen Press appare oggi una storia evoluta con imperdonabile ritardo, un parziale rimpianto per i successi che avrebbe potuto raggiungere con un po’ di fiducia in più. Dalla personalità zen, autocritica e in costante progresso per l’accettazione di sé come atleta oltre i concetti teorici di vittoria e sconfitta, Christen Press abbraccia la sfida con la stessa determinazione con cui rispetta l’attesa. E prima che se ne rendesse conto, è diventata un punto di riferimento e un mentore per la nuova generazione, che ammira la sua maturità e la mentalità vincente che offre allo spogliatoio.

Nonostante già trentaduenne, il tempo di Christen Press è ora e ciò che merita adesso è soltanto l’ultima (forse) opportunità per dimostrarlo su un grande palcoscenico. E quello di Tokyo sembrerebbe l’ideale.

Rita Ricchiuti
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