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Il viaggio a Dubai delle calciatrici che ha scatenato un mare di polemiche in Inghilterra

In questi giorni in Inghilterra è scoppiata una polemica a seguito della positività al Covid-19 di alcune giocatrici dell’Arsenal e del Manchester City, dopo una vacanza a Dubai nel periodo natalizio.

Secondo quanto riportato dal The Telegraph, 3 giocatrici della prima squadra dell’Arsenal si sono recate a Dubai nel periodo delle vacanze natalizie, dopo che Londra è stata inserita nel Tier 4 a livello di restrizioni per il coronavirus.

Di queste una sola è risultata positiva, ma ciò è comunque bastato a far scoppiare una polemica. Secondo il The Telgraph le stesse giocatrici dell’Arsenal sono “furiose” con le compagne di squadra andata a Dubai.

I nomi delle 3 giocatrici non sono stati rivelati, ma tra queste c’era il capitano della nazionale irlandese Katie McCabe, come testimoniato da alcune storie postate su Instagram dallo stesso terzino e da alcune foto, postate sempre su Instagram, dalla fidanzata e calciatrice del Leicester Ruesha Littlejohn.

McCabe si sarebbe giustificata dicendo che era lì per un “incontro di lavoro con il suo agente”, che sembrerebbe essere il fratello. Tecnicamente, se si fosse trattato di un viaggio di lavoro non avrebbe violato le restrizioni del Tier 4, che impedisce tutti i viaggi tranne, appunto, quelli di lavoro.

L’Arsenal, nonostante sia rimasto deluso in quanto i post pubblicati non chiarivano il fatto che fosse un viaggio di lavoro, hanno accettato la spiegazione di McCabe e non c’è stata alcuna azione disciplinare, né per lei né per le altre 2 giocatrici.

Secondo quanto riferito, il club londinese, che non era a conoscenza del viaggio a Dubai, ha semplicemente ricordato alle giocatrici coinvolte le loro responsabilità.

Con una sola positiva ma diverse giocatrici in isolamento preventivo, l’Arsenal ha chiesto e ottenuto il rinvio della partita contro l’Aston Villa.

A proposito del rinvio, l’ex calciatore dei Gunners e ora commentatore per BBC Sport e ITV Sport Ian Wright ha commentato su Twitter: “Quindi stiamo chiedendo un rinvio perché abbiamo infranto le regole? Le giocatrici hanno il diritto di essere arrabbiate, ma perché l’Aston Villa dovrebbe essere punito? Giocate la partita”.

Dopo che il The Telegraph aveva per primo pubblicato la notizia, l’Arsenal non aveva pubblicato alcun comunicato e aveva invece postato su Twitter una foto di squadra accompagnata da #WeAreTheArsenal.

Questo silenzio ha fatto infuriare i tifosi. “Qualche commento sul pezzo del The Telegraph sull’Arsenal?” si legge in un commento sotto al post. “Probabilmente non è l’atmosfera di oggi” scrive una ragazza, che definisce il comportamento delle 3 giocatrici come “un calcio in faccia” a “tutti i fan che hanno seguito le regole”. “Dite alle giocatrici che sono andate a Dubai di scusarsi pubblicamente con i fan. Hanno deluso tutti” scrive un’altra persona.

Il club ha poi postato su Twitter il comunicato del rinvio della gara contro l’Aston Villa. Nei commenti molti tifosi si sono schierati contro questa decisione, definita “imbarazzante”, “disgustosa” e “ingiusta”. Il sentimento dei tifosi è ben rappresentato da questo commento: “FA, per favore, fai giocare la partita o dai i punti all’Aston Villa. Cordiali saluti. Un tifoso dell’Arsenal che si vergogna”.

Per le Villans è la quarta partita di campionato annullata a causa del covid. “Penso che poter giocare a calcio sia un privilegio quando le persone non possono andare al lavoro e a scuola. Il nostro dovere è aderire ai protocolli per garantire che il calcio femminile possa continuare” ha commentato la calciatrice dell’Aston Villa Anita Asante sulla decisione di andare a Dubai delle 3 giocatrici Gunners.

Le polemiche non hanno riguardato solo le giocatrici dell’Arsenal, ma anche il Manchester City. Tra le Citizens, infatti, 4 giocatrici sono risultate positive, presumibilmente, dopo un viaggio a Dubai.

Le calciatrici, di cui non sono stati rivelati i nomi ma come mostra una foto che circola sui social sarebbero Lucy Bronze, Keira Walsh, Alex Greenwood ed Ellie Roebuck, avevano il permesso del club. Inoltre, Manchester non era soggetta alle restrizioni del Tier 4 e le frontiere tra Regno Unito ed Emirati Arabi erano aperte.

Proprio come l’Arsenal, il City ha chiesto e ottenuto il rinvio della partita di questo weekend contro il West Ham. Anche in questo caso i commenti sotto al post con il comunicato del club sono simili a quelli dei tifosi Gunners, con diversi sostenitori Citizens che definiscono la decisione “sbagliata”, il comportamento delle giocatrici volate a Dubai come “disgustoso”. “Non sono affatto d’accordo con questo! Le nostre giocatrici hanno sbagliato, o perdiamo [a tavolino] o giochiamo con le giocatrici che ci restano” si legge in un commento.

In una dichiarazione ufficiale la Football Association ha spiegato la decisione di rinviare le partite di Arsenal e City col fatto che entrambe le squadre hanno dimostrato di non avere il numero minimo di giocatrici per giocare (14).

Molti tifosi sui social hanno accusato la FA di fare una disparità di trattamento tra i grandi club e quelli di medio-bassa classifica in quanto in una delle precedenti partite di campionato era stato negata la richiesta di rinvio da parte del Bristol, sempre per questioni legate al covid. “Vi vediamo FA WSL e FA, regole diverse per squadre diverse” ha scritto su Twitter l’ex Arsenal, ora al Reading Emma Mitchell.

Oltre alle giocatrici di Arsenal e City, è probabile che a Dubai ci fossero altre calciatrici del campionato inglese. Tra queste certamente c’era la centrocampista del Birmingham Mollie Green, come dimostra una foto sul suo profilo Instagram. Anche il capitano del Man. United Katie Zelem sarebbe stata a Dubai, ma avrebbe immediatamente cancellato le stories postate su Instagram.

Martina Pozzoli

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