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Da Bonansea a Bonetti, cosa ci ha lasciato Juventus-Fiorentina di Supercoppa

La finale di Supercoppa è stata una partita all’insegna di Barbara Bonansea. Fresca di nomination FIFA, l’attaccante piemontese ha siglato una doppietta raggiungendo quota 47 reti in maglia bianconera. Nessuno ha fatto meglio di lei, prova ad insidiarla solo Girelli che però ha sposato la causa juventina con un anno di ritardo. Bonansea infatti è una di quelle assoldate da Braghin circa tre anni e mezzo fa, all’inizio di tutto.

Complice anche un infortunio, ha giocato meno e al di sotto dei suoi standard per diverso tempo, ed ora che inizia a ritrovare la forma tiene botta il discorso rinnovo. Molte delle sue compagne, da Salvai a Rosucci, hanno già firmato fino al 2022, c’è chi dice che lei possa essere la prossima, chi invece ipotizza un’esperienza nuova, magari all’estero; qualche anno fa, proprio prima di approdare alla Juve, Barbara aveva infatti sfiorato il Lione, che tutti, soprattutto adesso, conosciamo bene e, se non altro, questo lascia aperta una finestra.

Certo, guardando la sua esultanza dopo il gol che è valso la finale, si fa un po’ di fatica ad immaginarla altrove perché, se esultare per un proprio gol è entusiasmo, grinta e liberazione, farlo, in questo modo, per quello di una compagna è spirito di squadra, collaborazione e anche tifo. Ecco, Barbara Bonansea è tifosa della Juventus e il calcio non potrà mai prescindere da questa dimensione.

Quanto sia importante il tifo si capisce anche guardando la Fiorentina. Inutile girarci intorno: perdere Alia Guagni non è una passeggiata di salute. Questo non deve far pensare, nella maniera più assoluta, che le altre non tengano alla squadra anzi, soprattutto nel primo approccio alla gara tra le viola si è vista la voglia di onorare la maglia e la competizione. Bisogna tener poi presente, tra le altre cose, che la squadra toscana sta affrontando la stagione con tante novità, positive e negative. Tra i pali una solida certezza quale è Schroffenegger, sugli scudi un simbolo giovanissimo come Tortelli, da una parte l’ astro nascente Zanoli e dall’altra la veterana Sabatino, ma anche assenze pesanti come quella recente di Marta Mascarello, geometra di grandi prospettive. 

Il punto è che, a volte, nei momenti più difficili, sembra mancare quel qualcosa in più che dava la numero 3 con la fascia, non solo in termini di prestazione ma di sicurezza. È come quando affronti per la prima volta qualcosa da solo, senza i tuoi amici, all’inizio arranchi un po’ ma poi ti abitui. E così sarà per la Fiorentina, in attesa che ci sia un altro “classico” da giocare ancora, con l’augurio a mister Cincotta di tornare presto operativo e in salute.

Va comunque detto che gli sforzi della Fiorentina vanno visti in proporzione all’avversario. Una Juventus –  che con la Roma sembrava avesse evidenziato una qualche fragilità subendo l’arrembante compagine capitanata da Bartoli – tornata ad esercitare la sua solidità non è facile da affrontare, per nessuno. Le bianconere, dal canto loro, sono un sistema collaudato: Galli funziona perché Caruso copre il campo, Pedersen funziona perché Galli da sostanza, Boattin funziona perché Salvai temporeggia, Gama anticipa perché Hyyrynen è puntuale, Bonansea corre perché Girelli apre spazi, Girelli attacca la porta perché Cernoia crossa in mezzo, e così per una serie infinita di combinazioni.

Ovviamente può succedere che gli ingranaggi si blocchino ma il calcio è un sport di squadra, si gioca all’unisono, anche quando qualcuno si carica la squadra sulle spalle la riuscita è sempre del collettivo. 

È per questo motivo che la Fiorentina, altalenante ancora in questa prima fase, avrà modo e tempo di lavorare per trovare identità e forza come gruppo sul campo. La Supercoppa è solo il primo verdetto di una stagione ancora lunga che per le Viola prevede anche un sempre suggestivo ottavo di finale di Champions League.

Intanto, se quelle sul futuro di Bonansea sono solo illazioni e “fantasticherie”, la notizia di un presunto divorzio imminente tra Bonetti e la Fiorentina non sembra essere campata in aria. Curiosamente la numero dieci gigliata è l’unica della rosa ad aver segnato alla Juventus con la maglia della Fiorentina. Dovesse partire significherebbe una cosa: al prossimo Juventus – Fiorentina i gol Viola saranno sicuramente battesimi o sorprese importanti. 

Marialaura Scatena
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