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Analisi: l’Arsenal Women non regge il confronto con le vere big del calcio inglese

In Inghilterra Arsenal, Chelsea e Manchester City sono state soprannominate le “big three” del calcio femminile. Tra queste quella che negli ultimi anni sembra soffrire di più gli scontri diretti con le altre 2 è l’Arsenal: se con il City c’è di fatto un certo equilibrio, contro il Chelsea non c’è partita.

Nel 2020 l’Arsenal ha giocato 7 partite contro City e Chelsea, vincendo solo una di queste e pareggiando una sola volta. Inoltre, si aggiungono le sconfitte contro il Manchester United e, in Champions League, contro il Paris Saint-Germain.

Da quando c’è Joe Montemurro sulla panchina dell’Arsenal (dal dicembre 2017), il club londinese ha avuto fin troppe difficoltà contro le altre 2 big inglesi. Il confronto col Chelsea, in particolare, assume proporzioni piuttosto imbarazzanti: in 11 partite, l’Arsenal ne ha vinta solo una, pareggiandone 2 e perdendo le restanti 8, per un totale di 25 gol subiti e 15 reti segnate.

L’ultima sfida tra Gunners e Blues è quella dello scorso 15 novembre, terminata 1-1. Una partita senza troppe emozioni, giocata male da entrambe le squadre, come dimostrano la scarsa precisione dei passaggi (75% per l’Arsenal e 69% per il Chelsea) la scarsa precisione davanti alla porta: 11 tiri per l’Arsenal, di cui uno solo nello specchio, e 9 per il Chelsea, di cui nemmeno uno nello specchio (il gol Blues è in realtà un autogol di Lotte Wubben-Moy nato da un cross di Pernille Harder).

Prima di questo pareggio c’erano state 6 vittorie consecutive del Chelsea, compresa la finale di Continental Cup 2020: le Blues hanno vinto 2-1 con un gol di Bethany England al 92’. In totale sono 5 i gol incassati dall’Arsenal negli ultimi 10 minuti più recupero contro il Chelsea in questi anni. Segno di una squadra che non sempre riesce a mantenere la concentrazione fino al fischio finale.

Ci sono stati anche risultati con un passivo pesante. È il caso delle due partite perse quest’anno per 4-1 nel giro di 9 mesi. Ma anche del 3-0 subito in FA Cup nel febbraio 2019.

Nelle ultime 4 partite contro il Chelsea in campionato, nonostante le sconfitte è stato l’Arsenal ad avere un maggiore possesso palla (anche se non schiacciante: il possesso palla maggiore è il 59% nella partita persa 2-1 nell’ottobre 2019), che ai fini dei risultati si è rivelato sterile. Il problema maggiore spesso è la precisione davanti alla porta: sempre considerando le ultime 4 sconfitte in WSL, in totale l’Arsenal ha fatto 31 tiri, di cui solo 10 nello specchio e segnando 4 gol.

L’unica vittoria dell’Arsenal di Montemurro contro il Chelsea risale al 14 ottobre 2018. Fu uno schiacciante 0-5 in casa delle Blues. Delle giocatrici titolari scese in campo per il Chelsea solo 2 non giocano più a Londra, mentre 8 undicesimi di quella formazione delle Gunners fa parte anche della formazione tipo dell’Arsenal del presente (infortuni permettendo).

Nonostante il risultato secco, in quella partita fu il Chelsea a tenere il pallino del gioco, con un possesso palla del 59%. Inoltre, questa è la partita in campionato contro il Chelsea in cui l’Arsenal è stato più preciso davanti alla porta: 11 tiri totali, di cui 7 nello specchio.

Contro il Manchester City, invece, da quando c’è Montemurro sulla panchina dell’Arsenal ci sono stati 10 incontri e c’è una sostanziale parità: 5 vittorie a testa e 10 gol segnati per squadra. Una delle vittorie delle Citizens, in realtà, è uno 0-0 nella finale della Continental Cup del febbraio 2019, poi vinta appunto dal City per 4-2 ai rigori.

L’Arsenal ha perso le ultime 3 sfide contro il City sempre per 2-1, ma guardando meglio le statistiche le sconfitte appaiono un po’ diverse. Nella partita persa lo scorso 13 dicembre l’Arsenal ha forse fatto vedere la sua peggior prestazione nell’era Montemurro: solamente 2 tiri in 90 minuti, di cui uno nello specchio (il gol di Vivianne Miedema al 3’), un possesso palla solo del 43% e una precisione passaggi del 76% (contro l’85% percento delle Citizens). E ancora una volta il gol avversario è arrivato nel recupero.

Anche nella semifinale di FA Cup persa lo scorso 1° ottobre le Gunners erano riuscite a fare un solo tiro nello specchio, su 6 conclusioni totali, ma avevano avuto un possesso palla del 54%. Qui il gol vittoria è frutto di una grave distrazione individuale con Danielle van de Donk che, invece di seguire l’azione e marcare Sam Mewis, protesta chiedendo un fallo di mano mentre il pallone è pericolosamente nell’area di rigore dell’Arsenal, con Mewis che ne approfitta.

Partita totalmente diversa, invece, quella del 2 febbraio 2020: persa sempre 2-1, sono state però le Gunners a fare la partita con 7 conclusioni nello specchio su 15 tentativi (contro i 7 tiri totali del City, di cui 2 nello specchio) e un possesso palla del 60%. Un possesso palla così elevati si deve probabilmente al fatto che dopo aver accorciato le distanze col gol di van de Donk al 58’ la squadra di Montemurro ha cercato insistentemente nell’ultima mezz’ora più recupero la rete del pareggio, che però non è arrivata.

Questa sconfitta, arrivata 3 giornate prima dello stop al campionato dovuto all’emergenza coronavirus, è di fatto la ragione per cui l’Arsenal non si è qualificato per la Champions 2020-21. Le Gunners, infatti, hanno chiuso lo scorso campionato al terzo posto con 36 punti, 3 in meno del Chelsea e 4 in meno del City (che aveva una partita in più). Nella WSL 2019-20 l’Arsenal ha perso 3 dei 4 scontri diretti con Citizens e Blues.

Inoltre, tra le big three dal 2018 ad oggi l’Arsenal è quella che ha vinto meno trofei: la Continental Cup 2017-18 e la WSL 2018-19 (titolo che mancava dal 2012). Nello stesso periodo il Man. City ne ha vinti 3: 2 FA Cup consecutive e una Continental Cup. A farla da padrone è stato il Chelsea, con 2 WSL, una Continental Cup, una FA Cup e un Community Shield.

Nonostante Vivianne Miedema sia la all time goal scorer della Women’s Super League spesso sui social viene criticata perché segna troppo poco contro le big. È effettivamente così? Contro il Man. City ha segnato 4 reti, di cui 3 decisive: una è valsa la vittoria per 1-0 nella finale di Continental Cup 2018, un’altra è valsa i 3 punti in una vittoria per 1-0 in campionato nell’ottobre 2019 e l’altra ha contribuito al passaggio del turno nella semifinale di Continental Cup 2019-20. La quarta è arrivata nella sconfitta di questo 13 dicembre.

Contro il Chelsea ha segnato 5 volte, ma in 3 occasioni i suoi gol sono stati inutili: il primo è arrivato nella sconfitta per 3-2 del gennaio 2018; il secondo nella finale di FA Cup persa 3-1 nel maggio 2018; l’altro nella partita persa 1-2 nel gennaio 2019 (che è anche l’ultima volta in cui ha segnato contro le Blues). Gli altri 2 gol li ha segnati nella già citata vittoria per 0-5.

È vero che da un attaccante ci si aspetta sempre i gol, ma il fatto che Miedema non segni spesso contro le 2 big non significa che non sia decisiva. Nell’ultimo pareggio contro il Chelsea, per esempio, è proprio l’olandese a bruciare in velocità Millie Bright e fornire l’assist per il gol di Beth Mead.

Come già scritto sopra, nel 2020 l’Arsenal ha perso anche contro un’altra squadra inglese: il Manchester United. Anche in questo caso il gol incassato è arrivato negli ultimi 10 minuti, per la precisione all’83’. E ancora una volta le Gunners, nonostante un possesso palla leggermente migliore (53%), non sono state molto fredde davanti alla porta: 11 tiri totale, di cui 2 nello specchio (il primo di questi arrivato solo al 62’), contro le 23 conclusioni delle Red Devils (5 nello specchio).

Solo 14 mesi prima (settembre 2019), l’Arsenal aveva faticato sul campo di uno United ancora giovane e inesperto alla sua seconda partita in assoluto nel massimo campionato inglese. In quell’occasione le Gunners si erano imposte solo 1-0 con un gol di van de donk all’89’, nonostante avessero fatto la partita: 22 tiri totali (8 in porta) per l’Arsenal (contro i 7 tiri totali per lo United e uno solo nello specchio), un possesso palla del 66% e una precisione passaggi dell’85%.

Per quanto riguarda la Champions League, l’unico confronto dell’Arsenal di Montemurro con una big d’Europa è quello col PSG nei quarti della Champions League 2019-20. La sfida, inizialmente prevista tra fine marzo e inizio aprile, si è invece disputata in gara secca a fine agosto a causa del covid.

Le francesi hanno vinto 2-1 in una partita dominata dal punto di vista delle occasioni: 17 tiri, di cui 6 nello specchio, per il PSG e solo 4, di cui 2 nello specchio, per l’Arsenal. Decisivi anche gli errori individuali: Leah Williamson si perde completamente Marie-Antoinette Katoto sul primo gol, mentre sul secondo la stella Williamson si lascia anticipare da Signe Bruun, ma c’è anche l’errore di Katie McCabe, che si fa rubare il pallone da Kadidiatou Diani nei pressi della bandierina.

Dal 2013 ad oggi l’Arsenal si è qualificato in Champions una sola volta (l’edizione 2019-20), arrivando sempre al terzo posto in campionato (nel 2014 fu addirittura quarto). Quest’anno i posti disponibili per la qualificazione alla Champions sono 3, ma con un Man. United che vuole interrompere l’egemonia delle big three e un Everton che dopo una partenza brillante sta vivendo un momento di crisi ma non per questo si può escluderlo dalla lotta per il terzo posto, il rischio per l’Arsenal di mancare la qualificazione è molto più concreto di quanto si potesse pensare a inizio stagione.

Dopo le sconfitte contro il Chelsea e le 2 squadre di Manchester si leggono sempre più spesso sui social commenti di tifosi che vogliono la testa di Montemurro. Commenti come “Non siamo felici”, “La mia sola risposta #MontemurroOut” o “Grazie per il titolo in campionato ma #JoeOut”. Cambiare allenatore a stagione in corso sembra improbabile, ma se l’Arsenal vuole tornare a vincere una decisione a fine stagione deve essere presa.

Martina Pozzoli
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