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Tommaso Nannicini: “Il professionismo nel calcio femminile entro il 2022. Le risorse ci sono”

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Nella quarta puntata di Women’s Talk al centro del dibattito c’è stato il professionismo nel calcio femminile.

In diretta sono intervenuti il senatore della Repubblica Tommaso Nannicini, Fabio Appetiti dell’Assocalciatori e Ilaria Mauro attaccante della Nazionale italiana e della Fiorentina. A moderare l’incontro Tiziana Pikler direttrice di L Football.

Ampio spazio all’attualità, con la situazione che sta vivendo la Serie A Femminile , in attesa di sapere se il campionato ripartirà o meno. Ma l’argomento principe è stato il professionismo negli sport femminili.

Il senatore Nannicini, protagonista dell’emendamento alla Legge di Bilancio che ha introdotto un esonero contributivo al 100% per tre anni per le società sportive femminili, a distanza di tempo, ha espresso il suo pensiero su quel provvedimento. “Non abbiamo raggiunto l’obiettivo ma si è messa in mezzo anche una pandemia. In Consiglio federale si stava iniziando a impostare il percorso di passaggio al professionismo nel calcio femminile. Ma quello era un emendamento che parlava a tutti gli sport femminili dando delle risorse per la sostenibilità economica nella fase di transizione al professionismo per le Federazioni che avessero deciso di fare questo passaggio per le serie maggiori. – Queste le prime parole di Nannicini che ha poi aggiunto – Il calcio era pronto per avviare il professionismo, non da questo campionato ma da quello successivo, purtroppo la pandemia ha ritardato questo percorso. Le risorse ci sono, più di 10 milioni stanziati dalla scorsa Legge di Bilancio per aiutare questo percorso. Mi auguro che nel decreto rilancio ci possano essere delle misure per dare subito un aiuto ad affrontare l’emergenza e la ripresa del campionato, a patto però che si avvii entro il triennio, coperto da quegli incentivi, il passaggio al professionismo. Se entro i tre anni una Federazione si impegna a passare al professionismo mi sembra giusto che quelle risorse vadano subito per aiutare le sportive in questa fase di emergenza e le società per affrontare la riapertura in sicurezza e a sostenere la prima parte di transizione per il professionismo”.

Ilaria Mauro, che ha esordito in Serie A a 14 anni, parla di come ha vissuto tutto questo periodo dai suoi inizi al post mondiale: “Sono stata fortunata perchè ho visto l’evoluzione del calcio femminile. Giocavo a Tavagnacco e si facevano tre allenamenti a settimana e c’era un campo, un allenatore e un un fisioterapista forse, oggi invece abbiamo uno staff tecnico e sanitario. Parlo delle squadre big perchè ci sono squadre che non hanno un budget per avere staff e strutture come si deve. Però abbiamo fatto qualche progresso. Penso alle ragazzine che vorrebbero iniziare a giocare a calcio ma dicono cavolo vado a giocare ma poi non ho diritti, contributi che spettano a un normale lavoratore e magari prendono un’altra strada per fare un altro lavoro. Penso alle ragazze giovani che stanno giocando in questo momento e penso che abbiamo il diritto ad avere ferie contributi e tutto quello che c’è nel calcio maschile. Non parlo solo di calcio ma degli sport femminili in generale. Purtroppo in Italia c’è sempre questa cosa che le donne devono scalare l’Everest per riuscire ad avere le stesse cose che gli uomini hanno facilmente”

Quando si parla di professionismo nel calcio spesso si pensa ai soldi, agli stipendi ma in realtà le calciatrici non chiedono di equiparare gli ingaggi, ma pensano a un contratto di lavoro, alle tutele alle garanzie che hanno i diversi lavoratori. Il senatore Nannicini ha aggiunto: “Ci sono dei diritti giusti per chi fa dello sport la propria attività lavorativa. A Uomini e donne devono essere riconosciuti pari diritti, un tema di questo paese con disuguaglianze nel mercato del lavoro che riguardano l’occupazione femminile. Il governo sta ragionando a una riforma organica del settore sport e vedremo quali saranno i decreti attuativi di quell’impianto.
Il nostro emendamento nella scorsa Legge di Bilancio anche per gli strumenti che avevamo non era di fare una riforma dello sport ma togliere degli alibi all’ordinamento esistente. Proviamo a scardinare questi alibi con delle risorse che incentivano la transizione verso il professionismo.
È molto importante che se andiamo avanti, come io mi auguro, usiamo questi tre anni per il passaggio definitivo usando le risorse dell’emendamento per fare un vero piano di sviluppo del calcio femminile, che punta alla sostenibilità e pensa anche agli impianti, al marketing e conquistare pubblico e visibilità”.

Fabio Appetiti dell’AIC ha dichiarato: “Dopo il Mondiale sembrava essersi perso nell’agenda o si rinviava un po’ il discorso del professionismo ma l’emendamento del senatore Nannicini l’ha rimesso al centro e abbiamo avviato questo percorso ma ora è il momento di ripartire. Gli alibi sono venuti meno un po’ per tutti. Anche dai parte dei club c’è una maturità e maggiore consapevolezza sulla crescita di questo movimento, Hanno però bisogno di aiuti i club e su questo sarà importante l’impegno della federazione e del governo con le parole del ministro Spadafora. È chiaro che determinati sostegni a questo settore vanno dati perchè bisogna far crescere nella sua globalità il movimento”.

In merito alla ripartenza della Serie A Femminile Nannicini ha detto: “Penso sia un segnale positivo per la Federazione aver equiparato il massimo campionato di calcio femminile a quelli professionistici maschili sul tema della ripartenza. Dobbiamo aiutare le società a ripartire in sicurezza e di sostenibilità economica ma penso ci siano tutte le condizioni”.

Ilaria Mauro ha aggiunto: “Siamo l’unica categoria che non sa ancora nulla e scapitiamo. Come calciatrice ti direi iniziamo subito però siamo in una situazione critica e la salute è una e bisogna salvaguardarla. Noi siamo a disposizione”.

Tiziana Pikler fa notare come dopo il Mondiale non ci sia stato un vero exploit di tesserate, i numeri non sono stati eclatanti e il fatto che il campionato femminile italiano possa riprendere mentre tanti altri in Europa si sono fermati, può essere un segnale importante.

Su questo aspetto Appetiti ha detto: “Se ci vogliamo equiparare a campionati importanti che sono ripartiti come in Germania, c’è da dire che ci sono stati investimenti importanti in milioni di euro da parte della Federazione per sostenere questa ripartenza e di aiuti sostanziali ai club. Sappiano che la Germania è un movimento molto importante anche in termine di tesserate sarebbe auspicabile equipararci a quella esperienza mentre altri campionati sono stati bloccati, però sono necessari interventi importanti. La ripartenza ha senso che si riesce a fare qualcosa di importante aiutando fortemente i club. Ci vogliono tutte le condizioni e garantite determinate condizioni che ad oggi ci sta ancora lavorando ed è importante uscire dal’incertezza se si riparte oppure no. Tutte le componenti auspicano questo ma spero ci si riesca.”

Sulle tappe e la road map che porta al tanto agognato professionismo il senatore Tommaso Nannicini è stato molto chiaro: “Io mi auguro che si prenda la decisione nel 2020 di avviare il professionismo entro massimo il 2022. Ci sono le condizioni sia nel movimento del calcio femminile che per quanto riguarda le risorse. Undici milioni che potrebbero andare tre subito per gestire l’emergenza e la messa in sicurezza e gli altri per costruire quel piano di sostenibilità che porta al professionismo.
Per sbloccare quelle risorse la decisione per il passaggio al professionismo deve essere presa oggi e non alla fine del triennio. Un impegno chiaro delle Federazione a fare sistema da oggi”.

ECCO IL VIDEO COMPLETO PER POTER RIVEDERE LA PUNTATA DI WOMEN’S CLUB

Giuseppe Berardi
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