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Marketing: Puma al fianco delle calciatrici. Intervista a Sandro Incerti

Calciatrici Puma

Nella seconda puntata di Women’s Talk, l’approfondimento sul calcio realizzato da L Football con Studio Assist & Partners, si è parlato del crescente interesse degli sponsor per il movimento.

Negli ultimi anni infatti sono aumentate le attività di marketing che hanno visto protagoniste le calciatrici.

Ospite del talk Sandro Incerti, sports marketing manager di Puma Italia, brand sponsor della nazionale di calcio e partner tecnico di molte giocatrici, come ad esempio Cristiana Girelli, Daniela Sabatino, Laura Giuliani, Laura Fusetti, Cecilia Salvai, Lisa Alborghetti e altre ancora.

Ecco a uno stralcio dell’intervista realizzata da Federica Iannucci a Sandro Incerti.

In questo periodo di lockdown, Puma insieme ad altre aziende del settore, nonostante le attività sui social e l’e-commerce, ha avuto un calo di fatturato, come state reagendo per fronteggiare questa crisi?

Abbiamo cercato innanzitutto di cercare di veicolare la nostra comunicazione e la nostra visibilità di brand attraverso iniziatve sui social. L’obiettivo è stato ed è quello di essere visibili e rimanere presenti nella mente dei consumatori. Questo virus è chiaro che ha creato problemi a tutti e anche a noi. L’altro punto che stiamo cercando di attuare è quello di rivedere i piani fatti in condizioni normali e riformularli in base alla situazione. Tutta la nostra pianificazione era legata agli aventi sportivi che sono stati posticipati e di conseguenza anche le nostre attività. Anche se non ci sono ancora certezze sulla ripresa.

Il calcio femminile è in crescita anche grazie all’ottimo Mondiale disputato dall’Italia. Come partner tecnico della nazionale e sponsor di tante calciatrici che riscontri in termini commerciali avete avuto dopo Francia 2019?

Puma è sempre stato, storicamente, al fianco del calcio femminile, già in paesi più sviluppati eravamo molto presenti come in Germania, Svezia e Norvegia. In Italia siamo entrati con un po’ di ritardo ma perchè c’è stato un ritardo nello sviluppo nel mercato italiano. L’entrata delle società storicamente maschili con la creazione della sezione femminile è il primo passo per poter far in modo che il calcio femminile possa crescere sempre più in maniera rilevante.

Il calcio femminile in Italia ha una grandissima occasione. I risultati ottenuti dalla nazionale al Mondiale hanno creato grande attenzione ed entusiasmo ma questo non basta. Questo è un volano virtuoso che va alimentato migliorando sempre più la qualità del campionato italiano. Solo aumentando la competitività in Italia le calciatrici possono competere con l’estero. Un punto fondamentale è che bisogna creare occasioni di entusiasmo per avvicinare nuove ragazzine a questo sport. Ma anche creare una leva e ampliare la base di praticanti per avere un riciclo e le nuove calciatrici del futuro.

Possiamo aspettarci in futuro degli eventi ad hoc organizzati da Puma solo per il calcio femminile? Come ad esempio il lancio di una nuova maglia della nazionale solo per le calciatrici?

Valutiamo giorno dopo giorno quelli che sono gli sviluppi. Già il fatto che abbiamo scelto di fare investimenti con le sponsorizzazioni delle atlete dimostra interesse da parte nostra per questo mondo. Abbiamo fatto scelte molto mirate non quantitative ma più qualitative. Non abbiamo tante atlete però pensiamo di avere atlete di qualità tecniche morali e personali. Con il rinvio degli Europei, i piani per quel che riguarda la nazionale femminile adesso sono slittati di un anno ma non escludo che possiamo fare delle comunicazioni utilizzando le nostre testimonial, che poi abbiamo la fortuna che tutte loto fanno parte in questo momento della nazionale.

Parlo di Daniela Sabatino, Cecilia Salvai, Laura Giuliani, Cristiana Girelli e Laura Fusetti. Profili di assoluto valore. Per noi dare le scarpe alle giocatrici per noi non è il fine della sponsorizzazione bensì l’inizio. Quello ci dà visibilità in campo, ma poi attraverso altri mezzi diversi attiviamo delle comunicazioni per poter fare in modo che il consumatore finale possa essere influenzato nella scelta dei prodotti.

È POSSIBILE VEDERE L’INTERVISTA COMPLETA NELLA 2^ PUNTATA DI WOMEN’S TALK

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