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Giada Greggi: “Sono romana e romanista, giocare nella Roma è un sogno”

La giovane giocatrice dell’As Roma Giada Greggi è intervenuta in una diretta su Instagram organizzata da RomaTv. Queste le sue dichiarazioni.

La giallorossa esordisce con un pensiero sul periodo attuale: “Non vedevo l’ora di allenarmi. La prima cosa che ho fatto è stata seguire i programmi dei personal trainer. In questi mesi ho sofferto moltissimo ma è giusto restare a casa per le persone che in prima linea combattevano contro il virus. Mi manca tantissimo lo spogliatoio. Le chiacchierate con le mie compagne, lanciare gli scarpini, guardare il campo. Mi manca davvero tutto. In queste settimane ho letto molti libri e ho cucinato, anche se i dottori ci limitano ad una dieta rigida quindi potevo solo assaggiare.”

“A 14 anni ho esordito in Serie A grazie a Fabio Melillo. Lo ringrazio per questo. Non me la aspettavo. Ho iniziato a sette anni a giocare a calcio. Poi dopo diverse squadre ho ricevuto la chiamata della Res Roma dove ho potuto esordire. Inizialmente facevo danza classica, ho fatto danza per 3 anni. Poi mamma mi ha vista giocare a calcio e mi ha mandata a giocare, mio fratello già giocava e mi faceva sempre giocare con lui. Mio zio anche giocava ed era un gran calciatore. Il mio idolo era Messi, l’ho sempre ammirato, lo seguo tutt’ora e mi innamoro sempre di più. Mi ispiro anche a molti altri ma lui è il mio idolo. Ho iniziato da difensore centrale, poi sono diventata attaccante, ho fatto anche l’esterno e il trequartista ma il mio ruolo è il centrocampo. Mi appartiene.” racconta Giada Greggi.

La centrocampista prosegue: Sono una ragazza molto timida, devo migliorare. Penso di dover migliorare tutto, anche la mia personalità. Sono romana e romanista. Giocare con la Roma è come coronare un sogno. Per me è stata una sensazione bellissima, proprio il nome Roma è una sensazione indescrivibile. Quando ho scoperto che la Roma avrebbe fatto una squadra femminile speravo mi chiamassero, era il mio sogno. Quando ho ricevuto la chiamata sono rimasta a bocca aperta.”

Giada Greggi ha recentemente indossato la fascia da capitano dell’AS Roma e sempre in diretta con Roma TV racconta: “Indossare la fascia da capitano è stato bellissimo, ero molto emozionata. Vorrei ringraziare Elisa Bartoli per avermi dato questa possibilità. Elisa non giocava, io non me la aspettavo minimamente. Ha fatto un discorso in spogliatoio e tutte le mie compagne guardavano me poi ha detto che mi avrebbe dato la fascia e mi sono messa a piangere dall’emozione. Io romana e romanista. Indossare la fascia è sicurezza perchè hai un carico pesante, responsabilità perchè rappresenti la As Roma e ambizione perchè spero di poterla indossare un giorno. Elisa è il nostro capitano, io sono una giocatrice che darà il massimo per la maglia che indossa.”

Ha recentemente esordito in Nazionale andando anche a segno, a tal proposito racconta: “Un giorno eravamo tutte in palestra, Betty Bavagnoli parlava a tutte e poi ha detto che era arrivata la mia prima convocazione in Nazionale, ammetto di aver versato due lacrime in quel occasione. Ero la più giovane tra le convocate. Quando ho esordito ero un po’ libera di mente, non mi aspettavo mi avrebbe fatta entrare. Lo stadio era pieno e io ho segnato. Sentire tutti che urlavano il mio nome e le compagne che mi abbracciavano dopo il gol è stato bellissimo.”

Sono una ragazza timida, quando sono arrivata non conoscevo nessuno. Mi ambiento piano piano. Stavo con Elisa e stavo molto bene con la mia compagna di stanza che era Debora Salvatori Rinaldi. Cercavo di rubare qualcosa da ognuna di loro. Principalmente Cernoia e Galli, mi piacciono molto come giocatrici e soprattutto per la loro mentalità.”

Il calcio mi ha resa più indipentente e donna. Sono cambiata di mentalità e di persona sotto diversi aspetti. Quando sono passata al calcio femminile sono diventata più aperta e socievole. All’inizio non pensavo esistesse il calcio femminile, poi ho fatto dei provini e mi sono trovata molto bene. Inizialmente venivo giudicata malisimo, vedere una ragazza giocare a calcio è una cosa insolita. Quando mi vedevano giocare poi cambiavano idea. Nella vita dovrai sempre avere il coraggio di affrontare gli ostacoli e superarli. Non bisogna mai fermarsi.”

Essere l’idolo delle bambine mi piace molto. Ti senti una persona che ha lavorato ed ha affrontato molti ostacoli per raggiungere un obiettivo. Ringrazio tutte le bambine che mi stimano e credono in me. Io ho scelto il numero 20 perchè sono nata nel 2000, poi sono nata il 18-02 quindi fa 20 e poi da piccola pensavo che la mia coda avrebbe coperto il 2 e sembrava un 10 (ride ndr).” conclude Giada Greggi.

Miriana Cardinale
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