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Pochi investimenti e scarsi risultati, perché il Liverpool non investe nel femminile?

Liverpool women ad Anfield

Il Liverpool Women sta vivendo uno dei momenti più difficili della sua storia nonostante il periodo positivo per la società

Da una parte la squadra più forte del mondo nel calcio maschile, dall’altra l’ultima in classifica nel femminile. Il Liverpool sta vivendo un momento diametralmente opposto nel percorso delle sue selezioni maggiori. Se i ragazzi di Klopp hanno conquistato la Champions League e sono sul punto di vincere la Premier League dopo trent’anni, non si può dire lo stesso delle Women allenate da Vicky Jepson.

Il Liverpool entra ufficialmente nel calcio femminile nel 1994., acquistando il titolo sportivo del Nweton LFC, nato cinque anni prima. Nel 2011 fu tra gli otto club fondatori della FA Women’s Super League. I primi due campionati nella nuova lega furono disastrosi per le Reds, che terminarono in entrambi i casi all’ultimo posto.

Nell’estate del 2012 la società decide di cambiare rotta scegliendo Matt Beard, precedentemente al Chelsea, come allenatore e acquistando calciatrici di livello internazionale. Le inglesi Gemma Bonner, Fara Williams e Natasha Dowie rappresentavano lo zoccolo duro della squadra, oltre ad una giovanissima Lucy Bronze. In difesa arrivò il solido difensore della nazionale statunitense Whitney Engen, oltre a diverse calciatrici dai paesi scandinavi e dalla Germania. Il risultato fu la vittoria del campionato l’anno successivo, che interruppe il dominio dell’Arsenal nel calcio femminile inglese durato nove anni.

Dopo il secondo titolo consecutivo nel 2014 iniziò il declino del Liverpool Ladies. Nel 2015 Matt Beard lasciò la squadra per accasarsi ai Boston Breakers nella NWSL. Da quel momento in poi è stato un crescendo di difficoltà e scarsi risultati, che hanno portato la squadra a competere per gli ultimi posti in classifica.

Prima della sospensione del campionato le Reds navigavano all‘ultimo posto con sei punti. In quattordici partite la squadra ha subito venti reti e segnate solo otto. La salvezza sarebbe stata ancora possibile dato che da regolamento retrocede solo l’ultima in classifica e la penultima (Birmingham City) era distante solamente un punto.

Dalla vittoria del torneo sette anni fa ad oggi è mancato il contributo della società nel momento di massimo sviluppo del calcio femminile inglese. Manchester City, Chelsea ed Arsenal sono state in grado di continuare il percorso di crescita, attirando giocatrici di caratura internazionale che hanno reso il campionato tra i più interessanti ed ambiti in circolazione. Nell’elite si vuole aggiungere anche l’Everton, rivale cittadina del Liverpool, che recentemente svelato la sua nuova vision e forte impegno nel femminile.

Nonostante le difficoltà, il supporto dei tifosi è sempre stato costante con migliaia di persone al Prenton Park. Jepson pare aver chiesto alla società maggiori investimenti per non perdere ulteriore terreno dalle avversarie. Il Liverpool ha ottenuto nella scorsa stagione un utile di 42 milioni di sterline e sull’onda delle vittorie storiche del maschile, il CEO Peter Moore potrebbe accordare un budget maggiore alla selezione femminile.

Paolo Di Padua
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