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Martina Rosucci: “In futuro vorrei fare l’allenatrice”. Barbara Bonanasea: “Io il secondo”

Le due calciatrici della Juventus Martina Rosucci e Barbara Bonanasea hanno organizzato una diretta su Instagram per rispondere alle domande dei loro numerosi fan.

Senza calcio sto abbronzata (ride ndr). Mi manca tanto, mi mancano di più le mie compagne e la gente” esordisce Bonansea.Quello che mi manca di più è vedere le mie compagne, lo spogliatoio. Vedo più le mie compagne di qualsiasi altra persona solitamente.” dice invece Rosucci.

In questo periodo gli allenamenti non sono facili e Martina racconta: “Ho fatto un accordo con i miei vicini, loro mi lasciano correre rovinando il giardino e io in cambio metto la musica ogni sera alle 6, anche se non canto più.” Bonansea replica: “Io invece sto diventando una pizzaiola, ho scoperto di avere un forno nel garage e mi diletto.”

In quarantena mi alleno tanto, ho la fortuna di avere mio fratello, mi fa allenare un pochino e nel nostro spazio di terra abbiamo organizzato un calcio tennis.” racconta la numero 8 bianconera.

Io mi alleno e studio, mi mancano due esami. A 28 anni inizia ad essere dura studiare, ma vorrei laurearmi. Sto studiando macroeconomia, faccio i riassunti così mi sembra ci sia meno da studiare. Io ho fatto il liceo scientifico tecnologico. Ho fatto un anno al Politecnico ma non riuscivo a giocare a calcio e studiare ingegneria allo stesso tempo.” dice Barbara.

“Io ho fatto lo scientifico con indirizzo linguistico, ero una secchiona. Studiavo tantissimo e mi allenavo. Mi mancherebbero due esami alla laurea ed un balletto di ginnastica artistica.” racconta la Rosucci.

Poi il curioso aneddoto: “Una delle fobie di Barbara sono i piccioni, in realtà i volatili. Quando siamo in strada e c’è un gruppo di piccioni impazzisce. Una volta ho provato a farle uno scherzo: le ho messo una gallina finta nella borsa, ma mi ha sgamato in due secondi.”

“Cri (Girelli ndr) vi parlava di infradito perchè abbiamo studiato una coreografia su “Despacito” e ci chiamavamo “Le infradito”. Ci abbiamo impiegato un giorno intero, eravamo su un molo penso sul lago di Garda. Ci stiamo attrezzando per farne un altro.” raccontano divertite le due

La numero 8 azzurra racconta i soprannomi che ha attribuito all’amica spiegando:Io Barbara la chiamo Sbibbi che deriva da Sbabbu che le ha dato Michela Franco ai tempi del Torino, eravamo giovani avevamo 18 anni. Poi la chiamo piuma perchè ha un significato. Quando Barbara segna la prendo sempre in braccio e la alzo con un braccio solo, perchè è leggera come una piuma.”

Un pregio di Marti è la capacità di ascoltare tantissimo e tutti, è talmente curiosa che ascolterebbe anche una sedia (ride ndr). Penso sia un pregio dei leader, saper ascoltare così tanto. In squadra chiunque andrebbe da Marti a confessare un proprio problema. Un difetto è che cerca di andare a fondo ad alcune cose in cui non può arrivarci e quindi finisce per farsi male da sola.” racconta affettuosamente Bonansea.

Martina replica: Il pregio di Barbara è la sua particolarità, se dicessi unica e speciale sarei riduttiva. Lei riesce sempre a trovare un pensiero diverso sulle cose. Per me è una persona che anche in silenzio riesce a star vicino, è una presenza molto forte senza far rumore. Come difetto direi che è molto impulsiva, anche se è una cosa che mi fa molto ridere, a volte non riesce a fermarsi e parla oppure fa le sue facce. Quando eravamo piccole e giocavamo a “La Manga” Barbara era molto giovane. Il nostro allenatore era Corradini e quando diceva qualcosa con cui Barbara non concordava lei non si tratteneva e sbuffafa o si lamentava, eravamo sempre lì a pregare che non rispondesse.”

“La più casinara del gruppo? Se la giocano, Cri (Girelli ndr), Ciky (Michela Franco) e Doris Bacic. La più stupida è Cri, non ha limiti, a volte fa le battute anche al mister.” Raccontano le due insieme.

“Il mio momento più bello è stato quello in cui Barbara è stata protagonista. Nella partita contro l’Australia ha deciso che dovevamo vincere, quel gol al minuto ’94 è stata un emozione incredibile.” spiega Rosucci.

Secondo me l’emozione era proprio il nostro gruppo. Forse quando ballavamo tutte insieme. Ancora adesso guardando le foto o i video mi emoziono.” le risponde Barbara.

A Barbara ruberei la velocità, quella palla al piede. Quando parte e fa le sue serpentine devo prendere un cavallo per starle dietro (ride ndr).” dice Martina.

Poi Barbara racconta: Marti in campo è molto intelligente, io sono impulsiva invece. Lei è riflessiva sia fuori che dentro al campo. Ha la capacità di posizionarsi in certe zone del campo in cui riesce a ricevere la palla e magari è da sola.”

Martina racconta la sua amicizia con Barbara: Ci conosciamo dal 2007, da 13 anni. Avevamo fatto un torneo in Liguria. Poi l’anno dopo ad agosto 2008 mi sono trasferita al Torino e giocavamo insieme. Nel 2007 ero arrivata in Liguria a fare questo provino, ero arrivata dopo. Ho cercato di giocare con i maschi il più possibile, adesso è diverso ogni squadra professionistica ha il settore femminile. Fino a 15 anni ho giocato con i maschi, poi sono andata al Carrara 90 che è una squadra qua di Torino, poi mi sono spostata al Torino Femminile.”

Il curioso aneddoto sull’alimentazione di Martina: “Io mangio tutto, non mi faccio problemi, penso di non avere le papille gustative. Una volta a Novarello in ritiro con la Nazionale sono diventata famosa perchè c’era una zuppa di funghi che per tutte è immangiabile ma solo io la mangiavo.”

“Sì adesso le bambine sono fortunate, il calcio femminile non è un tabù. Fino a due anni fa quando andavamo in giro anche con la maglia della nazionale ci chiedevano che sport facessimo. Ora consiglierei ad una bambina di iniziare, ci sono le strutture adeguate e anche gli staff. Ci sono le condizioni perchè una bimba possa imparare fin da piccola.” dice la numero 8.

La numero 11 aggiunge: Sentivo che prima le mamme si lamentavano che le figlie avrebbero dovuto giocare con i maschi. Ora hanno anche dei modelli, quando io ero piccola i miei modelli erano tutti giocatori maschi. Ora ci siamo anche noi.”

“Il mio idolo era Inzaghi, poi è passato al Milan e ci ho messo una croce. Poi è diventato Ibra e alla fine Ronaldo, quando l’ho visto la prima volta nella finale dell’Europeo persa contro la Grecia. Lo ricordo perchè mi ha incantata il suo amore verso la maglia, lui al termine piangeva. Da lì ho iniziato le ricerche su Cristiano Ronaldo e poi il resto è storia.” racconta Barbara.

Sono state rinunce ma non mi sono pesate. Non so se è una fortuna o era perchè facevo ciò che mi piaceva talmente tanto che non sentivo il peso. Magari facevamo tantissima strada per poterci andare ad allenare, a volte giocavamo nel giorno in cui le nostre amiche andavano a fare shopping o a ballare. Non è facile, però se c’è la passione si va oltre a tutto.” dice la Bonansea.

“Eravamo a Brescia ed avevamo visto sui social che sarebbe nata la Juve under 12 credo, ci siamo guardate e ci siamo dette che erano troppo fortunate. Quando poi siamo arrivate noi alla Juve ci siamo sentite molto fotunate. Quando ci hanno dato i vestiti e il borsone sembrava un sogno. A Brescia abbiamo lasciato il cuore sicuramente. La prima volta di ogni cosa è sempre la più emozionante.” dicono insieme le due.

Ci sono gol belli e gol importanti. Come bellezza sicuramente quello fatto contro la Roma quest anno, era davvero bello. Uno dei gol più importanti che ho fatto era di testa, io che non segno mai di testa. Era lo spareggio valido per il primo Scudetto con il Brescia.” spiega Martina

“Escludendo il gol con l’Australia, ricordo la doppietta fatta contro la Torres con la maglia del Brescia. Il primo gol in Champions con la maglia del Brescia contro il Liverpool.” replica Barbara.

Un pensiero condiviso sui loro tifosi: I nostri tifosi della Juve sono tutti da ringraziare, sempre, anche se sarebbe bello vederlo tutti in un’unica fazione. Ci seguono ovunque e giocare con i tifosi è davvero una cosa speciale. Ovviamente ringraziamo anche la Gang della Curva e tutti gli altri tifosi che ci seguono in Nazionale. Noi siamo sempre state fortunate, anche a Brescia avevamo una tifoseria spaziale.”

“Io personalmente vivo più adrenalina che tensione, più sono tesa e meglio è. Significa che sento la partita. Ho la fortuna di giocare con delle amiche oltre che con delle compagne quindi posso parlare con loro ovviamente rispettando i loro spazi che ormai conosco.” racconta Martina.

A Barbara viene chiesto come mai indossa il numero 11 e dice: A me piaceva il 9 perchè è di Inzaghi e mi piaceva il 7 per Ronaldo. Al Torino mi ricordo che i numeri giravano, le prime 11 che entravano in campo avevano sempre i numeri da 1 a 11. Arrivata a Brescia il 7 era di Valentina Cernoia e sicuramente non volevo sottrarglielo. Poi a Brescia ho sempre avuto l’11 e l’ho tenuto. Oltretutto a Brescia il 9 era di Sabatino che è molto scaramantica e mai l’avrebbe tolto, è molto scaramantica.”

Quando la Juve ci ha chiamato eravamo spiazzate. Non pensavamo ci chiamassero e invece ci ha chiamate Rita, era il sogno di ogni bambina indossare la maglia della Juve. Penso che siamo state indecise per un secondo. Lasciare Brescia è stato difficile, penso però che fosse un po’ finito il nostro ciclo.” dicono le due.

Infine Martina rivela: “Per me sarà difficile stare lontana dal calcio. Mi piacerebbe tanto allenare, sto cercando di segnare tutte le cose dei mister che mi piacciono e che non mi piacciono. Sto osservando per mettere in atto nel futuro.”

“Per quanto mi riguarda non è una delle prime cose che farei, probabilmente per il mio carattere. Vorrei rimanere nel mondo del calcio ma non come allenatrice, forse come secondo.” conclude Barbara.

Miriana Cardinale

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