Kim Little, capitano dell’Arsenal, è entrata a far parte del consiglio di FIFPro, associazione internazionale dei calciatori, per incidere sulla crescita del movimento femminile
A 29 anni Kim Little vuole guardare al suo futuro. In campo la calciatrice dell’Arsenal continua ad incidere ma: “più passa il tempo e vivo il calcio, più penso a come posso contribuire e dare indietro ciò che mi è stato concesso da questo sport” Per questo motivo Little è entrata a far parte del nuovo sindacato di FIFPRO, sindacato e associazione globale di calciatore e calciatrici. “Il calcio mi ha dato tantissimo e mi permette di vivere da professionista. E’ naturale che voglio contribuire al suo sviluppo, in particolare in questo momento in cui si sta passando da uno sport amatoriale a professionistico. Negli ultimi anni il gioco è cambiato radicalmente e siamo in una fase di transizione. E’ positivo, però bisogna discutere dei problemi, della crescita, delle differenze nei diversi ambienti e tra club. “
Il sindacato è composto da 14 calciatori e calciatrici, tra cui Saki Kumagai, centrocampista del Lione, e Jodie Taylor, attaccante dei Seattle Reign FC. “Il consiglio ci da la possibilità di fornire supporto e sostegno alle giocatrici per far si che non lottino da sole per la crescita delle loro squadre nazionali. Garantisce un quadro più ampio e globale.” ha dichiarato Kim Little. La calciatrice scozzese è entrata a far parte del consiglio attraverso Sarah Gregorius, membro del team di FIFPro. Gregorius ha sottolineato l’importanza della presenza di calciatrici nel sindacato: “In questo momento di crescita per il calcio femminile è importante che le giocatrici facciano sentire la loro voce. Attraverso FIFPro gli stakeholders possono ascoltarle direttamente e capire le loro impressioni su come vanno le cose e su come dovranno andare.”
Il calcio femminile sta lottando per migliori condizioni economiche e non, professionismo e contro diversi abusi, come quelli subiti dalle calciatrici della Nazionale dell’Afghanistan. Il sindacato di FIFPro vuole mettersi in prima linea nell’aiutare e unire le ragazze che affrontano le stesse controversie. “La condivisione delle conoscenze che può avvenire tra giocatrici è estremamente preziosa, sapere cosa succede in altre realtà può risultare importante.” ha dichiarato Gregorius. Coinvolgere calciatori e calciatrici non è stato facile, in particolare a causa delle difficoltà nel riunirli complici gli affollati calendari calcistici. In ogni modo, convincerli ad entrare a farne parte non è stato difficile. “Tutti i giocatori e giocatrici con cui ho parlato sono stati immediatamente entusiasti delle possibilità e credono appassionatamente che sentano la necessità di difendersi a vicenda. Hanno voglia e passioni di rimboccarsi le maniche e mettersi al lavoro.”