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Tutele e professionismo, il pensiero delle calciatrici

Sara Gama e Alice Parisi

Nei giorni scorsi è andato in scena un evento a Milano dove al centro del dibattito c’era il ruolo delle atlete donne nell’ordinamento sportivo e la parità di genere nello sport.

Molti gli esperti presenti, avvocati, manager, dirigenti di società, membri del Governo ma anche diverse calciatrici.

Il capitano della Nazionale italiana di calcio femminile e della Juventus Sara Gama ha parlato di “enormi cambiamenti negli ultimi quattro anni”, coincisi con l’avvio di una politica intrapresa nel 2015 da Michele Uva mirata alla crescita e allo sviluppo del calcio femminile in Italia. Gama ha detto: “Sono d’accordo con Michele Uva. Non credo alle quote rosa ma al merito. Dal 2015 con le colleghe si è creato uno spirito di categoria, unito alle riforme volute da Uva e al coinvolgimento dei club maschili”
Il difensore azzurro ha poi aggiunto: “Il 99% delle persone non sa che le atlete sono dilettanti e che le singole federazioni hanno deciso di lasciare le donne in questo status. Non abbiamo i diritti basilari di ogni lavoratore italiano”

Spesso si parla di problema economico, di un sistema non sostenibile per le piccole e medie società, ma al riguarda il capitano dell’Italdonne di calcio ha le idee abbastanza chiare: “La sostenibilità non può essere una scusa, bisogna sedersi a un tavolo e trovare soluzioni. Le risorse stanno arrivando, bisogna decidere come investirle. Occorre un percorso condiviso, non ci si può riempire la bocca con la parola professionismo e poi non riconoscere le tutele”.

A Sara Gama le fa eco la sua collega e compagna di nazionale Alice Parisi che ha dichiarato: “Abbiamo iniziato a giocare con il 99% delle persone che non sapeva neanche della nostra esistenza. Ci ha spinto una passione pura che abbiamo portato avanti e adesso vedere che qualcosa sta cambiando è un elemento che ci unisce. Eravamo unite prima e lo siamo adesso con la differenza ora sappiamo di avere una voce in capitolo forte e importante e vogliamo usarla”.
Sull’evento “L’importante è pareggiare: diritto del lavoro e parità di genere nello sport”, Parisi ha aggiunto: “Di questo convegno mi ha colpito soprattutto il fatto che si è parlato molto della nostra situazione, ma anche la consapevolezza che queste persone hanno del movimento e delle richieste che facciamo. Sono state dette tante cose, tante importanti e per la prima vota mi arriva un pensiero unico che va nella direzione che noi vogliamo. Questo è molto positivo”.

Al convegno era presente tra il pubblico anche la calciatrice dell’Hellas Verona Women Ilaria Lazzari, a testimonianza di come il tema è sentito tra le dirette interesate.
Lazzari ha sottolienato la necessità di adattare un sistema all’attuale situazione del calcio femminile con un occhio al futuro.

“Sentire e notare che personalità che ricoprono ruoli e cariche importanti si stanno occupando di questo argomento mi emoziona”. Queste le parole della giocatrice gialloblù che ha poi aggiunto: “Si è parlato di tanti argomenti per gettare le basi verso un obiettivo giusto, anche se a me appare ancora un sogno. Mi piacerebbe che si riuscisse a trovare un punto d’incontro perché tutti possano approvare ciò di cui ha parlato Sara Gama. Sono d’accordo con Ilaria (Pasqui ndr) che si dovrebbe pensare a un sistema che si adatti alle particolarità del femminile, non può essere il calcio femminile ad adattarsi ad un sistema che non può sostenere. È stato solo un convegno, alla fine sono parole, ma le persone mantengono rapporti, sono in contatto e la sinergia che si respirava era importante”.

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