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Nessuna mafia lesbica dietro l’esonero di Alen Stajcic alla guida delle Matildas

In Australia una commissione indipendente ha redatto un documento ed è giunta alla conclusione che, dietro al licenziamento di Alen Staicic, come allenatore della nazionale femminile, non ci sono state interferenze da parte di lobby o, come citato sui media, da “lesbian mafia”.

Il panel della commisisone, composto da Diane Smith-Gander, Rod McGeoch e Liz Ellis, è stato chiamato a verificare “che tutte le squadre nazionali in Australia operino secondo i più alti standard”.

La vicenda aveva fatto molto scalpore in Australia, quando il tecnico Alen Stajcic, che aveva guidato le Matildas alla qualificazioni ai Mondiali in Francia, fu licenziato improvvisamente a pochi mesi dall’inizio della competizione iridata.

Il diretto interessato ha più volte dichiarato di non aver mai ricevuto una motivazione in merito al suo esonero. Dalla Federcalcio avevano semplicemente parlato di rapporti deteriorati tra le parti.

Sulla stampa e sui social media sono apparsi tanti articoli e post che facevano riferimento a teorie complottistiche e pressioni da parte di lobby, all’interno della Federazione e della nazionle, definite “lesbian mafia”.

Il panel chiamato a verificare queste presunte pressioni si legge, nel documento di dieci pagine, “non è stato in grado di scoprire alcuna prova a sostegno dell’esistenza di alcuna mafia lesbica o che la decisione di recedere dal contratto di capo allenatore delle Matildas fosse guidata da pregiudizi personali nei confronti di Stajcic”.

Giuseppe Berardi

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