Credersi all’altezza di giudicare Laura Giuliani & Co., senza sapere da che parte si tiene un metro

Le regole del calcio di strada sono due: chi porta il pallone gioca, quelli più scarsi vanno in porta. Ecco che, anni dopo, le stesse persone cresciute con queste regole impresse nell’ippocampo, appena vedono una partita di calcio femminile è il portiere la prima cosa che notano. E solo perché il pallone non sanno chi lo abbia portato.

La critica più frequente mossa dai novelli spettatori alle giocatrici di questo sport è quella riguardante l’impreparazione dei portieri. Per molti, il passaggio da questa osservazione alla conclusione che la colpa sia delle donne che, tanto per cambiare, non sono (letteralmente) all’altezza, è così semplice che ci si può saltare anche senza dire hopplà.

In questo semplicistico ragionamento, far notare che spesso, nelle squadre femminili di provincia, il preparatore dei portieri è una figura leggendaria, come il fisioterapista e Babbo Natale, e che quindi la preparazione atletica dei portieri sia sottovalutata, sarebbe inutile. Sarebbe poco costruttivo anche ricordare che, a una ragazza alta, le probabilità che qualcuno consigli di andare a fare il portiere di una squadra femminile di calcio sono circa pari a quelle di vincere il Turista per sempre.

Quindi mettiamo da parte semplici osservazioni logiche e parliamo di numeri. Durante gli anni ’80 nel calcio maschile raramente l’altezza dei portieri raggiungeva il metro e 90. Tra gli altri si possono citare i nomi di René Higuita (1.72 m), ovvero colui che ha inventato il colpo dello scorpione, oppure Franco Tancredi (1,76 m).

L’altezza dei portieri è cresciuta con il crescere degli anni, fino ad arrivare ai picchi di quasi due metri odierni, come per Gigio Donnarumma (1,96 m) o Manuel Neuer (1,93 m) o Petr Cech (1,96 m). Diciamo che, ad oggi, difficilmente si trovano portieri di calcio maschile più bassi di 1.80 m, circa come Peruzzi e Gillet (1.81 m), altezza sopra la quale sono garantite ottima visuale di gioco, sicurezza tra i pali, difesa del pallone e reattività.

Una volta inquadrato l’ordine di grandezza di cui si sta parlando, inquadriamo anche la porta: nel calcio a 11 le porte sono alte 2.44 m dal suolo e larghe 7.32 m.

Certo, il fatto che la rete di pallavolo, per le donne alta 2.24 m, arrivi a Paola Egonu all’ombelico o che Brittney Griner riesca a schiacciare a canestro, alto 3.05 m nel basket femminile, forse dovrebbe far nascere qualche sospetto.

Non è che forse prima di abbassare le porte converrebbe alzare le giocatrici?

Federica Pellegrini, nuotatrice (1.79 m); Brittney Griner, Ekaterina Lisina e Ul’jana Semënova, cestiste (2.06 m, 2.06 m, 2.15 m); Gisele Bündchen e Karlie Kloss, modelle (1.80 m, 1.85 m); Paola Egonu, Valentina Diouf e Floriana Bertone, pallavoliste (1.90 m, 2.02 m, 2.02 m). Nel 2015, pare che nella serie A italiana femminile di pallavolo la squadra più bassa del campionato fosse il Casalmaggiore, con una media di 181.5 m.

Se poi ci si vuole appellare al fatto che la Thailandia, durante il Campionato del Mondo, abbia preso 13 gol dagli Stati Uniti per colpa del 1.65 m del portiere Sukanya Chor Charoenying (e non per una totale disparità atletica, tattica e tecnica), forse bastava andare a dire a Chitaporn Kamlangmak, oggi nazionale thailandese di pallavolo, che poteva impiegare diversamente il suo 1.84 m.

Tutto questo senza neanche tirare in ballo Laura Giuliani che in Francia, con un misero 1.75 m, ha fatto così tanti miracoli da convincere a tifare per le Azzurre anche la Madonna di Lourdes.

Invece di voler abbassare le porte, provate ad alzare gli occhi. Ve lo chiedo dall’alto del mio 1.62 m.

Giulia Beghini

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