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Tintoria ISS PRO 98: il podcast che ha portato Le Ragazze on air

Tra i meandri di Spotify, poco lontano da Ostia Lido e perfettamente collocato nella sezione dei podcast di Sport e divertimento, c’è Tintoria ISS PRO 98. In questo format i due attori e comici Daniele Tinti e Luca Ravenna hanno dedicato 4 puntate al commento in stile Gialappa’s delle partite delle Azzurre al Mondiale di Francia.

Certo, scoprirlo a ottobre ha creato un indesiderato effetto spoiler, ma l’evoluzione del loro scetticismo iniziale in entusiasmo, condito da ironia e ospiti in studio, rende questo podcast lo specchio di quello che è successo in molte case italiane quando “Le Ragazze” hanno fatto scoprire alla Nazione intera che il calcio è bello anche con un po’ di glitter.

Con Daniele Tinti abbiamo parlato del podcast, del primo approccio di Tintoria ISS PRO 98 al calcio femminile e del fatto che non sarebbe una brutta idea dare una voce narrante che, alle Qualificazioni per l’Europeo di Inghilterra 2021, schieri davanti allo humor inglese una sana caciara all’italiana.

Partiamo con le domande semplici, quelle per la sufficienza. Quando e come è nato il podcast di Tintoria ISS PRO 98 e di cosa parlate di solito?

Allora Tintoria è nato perchè io sono un grande fan dei podcast americani e ho deciso di farne uno in italiano, visto che nel mondo della comicità non era coperta la questione podcast. Quindi prima ho creato un podcast mio che si chiama solo Tintoria, dove invito comici e musicisti, e poi con Luca, con cui siamo amici, abbiamo creato Tintoria ISS PRO 98 per parlare di sport e principalmente di calcio. È nato così, passione condivisa per lo sport, per il calcio, amicizia e voglia di parlare. Registriamo tutto in cucina dove monto e smonto tutta l’attrezzatura, perchè altrimenti poi la mia coinquilina giustamente dice: “Dov’è? Voglio il tavolo della cucina”.

Dalle battute generiche sulle donne, si capiva che non conoscevate bene le ragazze, almeno in occasione della prima partita. Questo mi ha fatto pensare che voi non avevate mai visto prima una partita di calcio femminile.

Questo ti ha fatto pensare bene. Ci siamo approcciati un po’ scettici, come lo si può essere anche da persone che si ritengono di larghe vedute sul calcio femminile. Se sei un maschio italiano, parti un po’ scettico e dici “Vabbe vediamo che è sta roba”.

Diciamo che non eravate direttamente interessati. Perchè avete deciso di guardarlo ?

L’abbiamo visto perchè era il Mondiale e perchè era in chiaro. E secondo me questo è stato fondamentale, perchè se fosse stato su Sky, io non ho Sky, non sarei mai andato in un bar a vedere il Mondiale femminile. Sinceramente neanche ci avrei pensato. Invece col fatto che era in TV l’abbiamo iniziato a guardare dicendo “Vediamo com’è” e poi ci siamo andati proprio sotto, nel senso che è proprio bello da vedere. Poi col fatto che era la Nazionale, è stato facilissimo innamorarsi dalla prima partita e ci siamo andati veramente “A rota”. E poi la prima partita con l’Australia, che abbiamo vinto in quel modo all’ultimo minuto, ci siamo proprio esaltati. Quindi è stato abbastanza un colpo di fulmine perchè ci è proprio piaciuto guardarlo, al di là dell’Italia e del tifo, che sicuramente hanno contribuito, è proprio bello guardare il calcio.

Rispetto al maschile quali sono le prime differenze a livello di gioco che un appassionato di calcio nota quando vede per la prima volta una partita di calcio femminile? Sia positive che negative, ma le prime cose delle quali ti sei accorto.

Chiaramente c’è un ritmo diverso, perchè il campo da calcio è enorme e riempirlo richiede una condizione atletica che è diversa. Una cosa che ho notato è che i portieri sono veramente in difficoltà, perchè le porte del calcio a 11 sono grandi in modo irragionevole. Cioè io tutte le volte che nella mia vita mi sono messo in mezzo a una porta di calcio ho pensato: “ma che cazzo, dici di cosa stiamo a parlare qua”. Infatti i portieri del calcio maschile sono degli alieni. Proprio fisicamente sono degli alienoni, altissimi con le braccia lunghe ed è una forma di corpo rara negli uomini e ancor più rara nelle donne. Quindi i tiri sotto la traversa entrano molto di più nel calcio femminile, perchè se una palla va a raso palo e te se non sei un marziano de du metri non la prendi. E in generale c’è un po’ più di entropia rispetto al calcio che sono abituato a guardare, cioè serie A o Champions League. Ci sono più errori individuali e questo lo rende, secondo me, più divertente e più emozionante, perchè in ogni momento è più probabile che succedano cose più imprevedibili rispetto al maschile. Poi ci sono differenze proprio di atteggiamento, non so se per il fatto che fosse la Nazionale, il Mondiale o per altri motivi. Per esempio le proteste con l’arbitro poche, pochissime rispetto al calcio maschile. Zero simulazioni, poche lagne, pochi “Oddio sto a morì”. Però falli durissimi, brutali, ho visto delle entrate che dici: “Ma voi siete matte”. Proprio delle entrate grevi grevi grevi. Quindi entrate grevi, abbinate a poco lamentarsi e a poco protestare con l’arbitro è un bel trittico di cose che uno non si aspetta. Sai le entrate dure io me le aspettavo, però da stereotipo uno non si aspetta una violenza screanzata come è nel calcio e nello sport dove nessuno si fa problemi a entrare duro. Però una cosa che è proprio una boccata d’aria fresca rispetto al calcio maschile è il non lamentarsi con l’arbitro cosi tanto. Quello è insopportabile e invece nel calcio femminile mi sembra di vederlo molto di meno e questo mi ha fatto molto piacere devo dire.

Prima dei Mondiali avevate mai sentito nominare qualcuna di loro?

Io sì perchè gioco a Fifa e da un paio d’anni ci sono le nazionali femminili e con degli amici facevamo i tornei con le squadre femminili. Quindi Gama l’avevo sentita o quando c’era Gabbiadini, essendo la sorella di Manolo Gabbiadini, c’erano un po’ di nomi che avevo sentito. Quindi sì, il mio primo approccio al calcio femminile è stato su Fifa, prendendo appunto le ragazze. Tra l’altro ti volevo chiedere se secondo te è adatto come soprannome per la Nazionale femminile: “Le Ragazze”? Perché a me piace molto visto che ci sono i ragazzi e ci sono le ragazze, cioè io guardo Le Ragazze. C’è anche un richiamo a Miss Keta con le Ragazze di Porta Venezia.

Si secondo me ci sta alla grande (Miss Keta all’Assedio, programma di Daria Bignardi, spiega che essere “Ragazze di Porta Venezia” significa accettare sé stessi, includere persone diverse da sé nel proprio mondo, essere persone che non si fanno sbarrare la strada dai giudizi e dai pregiudizi degli altri. Considerando poi che il testo dice “Panta della tuta più o meno a vita alta, occhi a cuoricino, pronte per la svolta”, il soprannome sembra adatto, ndr),

Diciamo che voi nel podcast il concetto di bellezza e quello di bravura un po’ li mescolate.

Allora ti dico che non so sia inevitabile perchè siamo uomini e siamo fatti così, però guardando delle ragazze che giocano a calcio rispetto a dei ragazzi, non riesco a non fare caso se mi piacciono o meno. Noi poi facendo una telecronaca non professionale ma da comici, ci siamo presi la libertà di dare il nostro parere anche estetico. Cioè abbiamo detto un sacco di stronzate.

Sì, non so se sei stato tu o Luca Ravenna a dire una cosa su Giuliani…

Forse “Lei ha la faccia di una baby sitter che mette in difficoltà una famiglia”.

Anche “Non abbiamo più parole per il nostro portiere, io le affiderei mio figlio, che nella mia mente sarebbe anche il suo”. Comunque se dovessi dire la più brava e la più bella separando i due concetti?

Allora il nostro portiere mi ha rapito il cuore sia calcisticamente sia esteticamente. La più bella non te lo so dire, la più brava il portiere. Cioè lei mi dava una sicurezza che non sento più nella mia vita calcistica da tifoso da un sacco di tempo. Invece stavo proprio tranquillo, quindi per quella tranquillità ti dico Giuliani la più brava.

Ascoltando i podcast post mondiale e uno di seguito all’altro seguendo l’ordine delle partite, si percepisce l’entusiasmo crescere dalla prima partita, in cui sapevate a malapena i nomi, all’ultima in cui metà squadra aveva soprannomi. Probabilmente siete stati un piccolo esempio di quello che è successo su larga scala a molte persone che per la prima volta hanno visto la Nazionale in TV. Riesci ad identificare il motivo o i motivi che hanno scatenato questo fenomeno?

Allora i motivi sono vari. Siamo comunque in Italia e, per quanto siamo un Paese maschilista che considera il calcio uno sport da maschi per maschi, siamo comunque un Paese che ha bisogno di vedere il calcio. Quindi se tu metti il calcio in televisione gratis, gli italiani se lo guardano e non c’è niente da fare, perchè a noi il calcio piace. E il fatto che ci fosse il calcio femminile, abbiamo scoperto quest’anno, a noi non cambia niente, perchè ci piace guardare il calcio, ci piace guardare il bel calcio. Poi col fatto che la Nazionale maschile negli ultimi anni ha fatto schifo, ci siamo persi l’ultimo mondiale…

C’era proprio bisogno di vedere delle maglie azzurre in campo dici?

Sì esatto vedere la maglia azzurra, il fatto che fosse la maglia azzurra ci ha fatto cascare tutti quanti. Quindi secondo me è stato fondamentale, e vorrei che si replicasse, il fatto di vedere la Nazionale in chiaro in televisione e poi il fatto che la maschile viene dal peggiore periodo della sua storia ha creato una necessità di vedere dei colori azzurri, per cui tifare e per cui appassionarsi, molto forte. Io sono romanista poi, quindi spesso parlo della Roma che negli ultimi due anni ha fatto un bel lavoro nel femminile in termini di social. Presenta acquisti della Roma femminile e maschile nello stesso modo, dà la scheda di tutti i giocatori e le giocatrici sui social, ha la copertura delle partite sia della maschile che della femminile, uno dei quattro gol del mese tra cui scegliere è sempre della Roma femminile. Magari dovrebbe essere scontato, ma non lo è. Quindi, in questo senso, io da romanista mi ritrovo a vedere i risultati delle lupacchiotte…anche se forse lupacchiotte è too much.

In una delle puntate c’era ospite una vostra amica

Sì, Irene Graziosi.

Lei da come parlava non aveva mai seguito il calcio in generale nella sua vita, ma nonostante ciò sembrava avere un certo interesse nella partita. Perchè secondo te anche le donne estranee al calcio, di solito annoiate a morte da qualsiasi tipo di partita di questo sport, sembravano coinvolte emotivamente nelle partite della Nazionale femminile?

Secondo me la spiegazione è doppia. Per prima cosa in generale la Nazionale è l’unico momento in cui tutti guardano il calcio. Cioè le mie amiche che non seguono il calcio, l’unico momento nelle loro vite in cui l’hanno seguito erano le date in cui tutta l’Italia si metteva a guardare la Nazionale. E in particolare, secondo me, perchè se sei una donna e guardi le donne è più facile che ti piaccia una cosa, come se sei un uomo e guardi gli uomini. Cioè guardare delle persone in cui ti identifichi lo rende di per se già più interessante, credo. Poi magari ho detto una stronzata, però non sono uno scienziato quindi posso dire quello che mi pare.

Momento migliore del mondiale?

Io ti dico momento cruciale, in cui è proprio cambiata la percezione, è stato proprio il 2 a 1 contro l’Australia. Perchè altrimenti sai giocare il Mondiale sarebbe stata solo una bellissima opportunità, invece vincere la prima, vincerla in quel modo, contro una Nazionale più forte sulla carta e così, col carattere, all’ultimo minuto, proprio una vittoria italiana. Quello secondo me ha cambiato tutto, perchè insomma, poi ci ha permesso di passare il girone, cosa che non era per niente scontata. Perchè poi la regola che vale per tutti gli sport, a tutti i livelli, sia maschili che femminili, è se vinci la gente ti segue e si appassiona, se perdi dice “Ah bravo” . Quindi è stato importante per il seguito che ha avuto poi questa Nazionale, vincere la prima partita e andare avanti. Molto più quello del cinque a zero.

Ultima domanda. Adesso si giocheranno le qualificazioni per l’Europeo, pensate di seguirle?

Se le fanno vedere sì.

Sono a orari improbabili di giorni improbabili ma sì.

Ma dove giocano?

Quella di domani a Benevento.

A Benevento sarebbe bellissimo andare, ma già so che non ci riuscirò mai.

L’altra è a Castel di Sangro.

Madonna quindi uno va a mangiare da Niko Romito e spende 600 €. Io col fatto che lavoro in televisione il pomeriggio lavoro. Vorremmo seguire, magari faremo o un live o registreremo la puntata dopo. Io lavoro sicuramente quei giorni, ma potrei fare questa cosa, me la sparo su Raiplay, non mi vedo il risultato e faccio la telecronaca live la sera. È l’unica cosa che mi viene in mente.

Nella speranza che nessuno spoiler raggiunga gli studi televisivi di mamma Rai, in cui Daniele Tinti lavora al programma Battute? (in onda su Rai 2), potete seguire Tintoria ISS PRO 98 live su Spreaker o riascoltarlo su Spotify. L’importante è che troviate un modo per non perdervi Le Ragazze.

Giulia Beghini

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