Le Azzurre tornano in campo e per la prima volta sfoggiano la nuova elegantissima divisa, che sarebbe un tantino riduttivo definire solo verde. La Georgia sceglie l’approccio tattico 10-0-0, definito anche “A muro di Berlino”, in onore della ricorrenza dei trent’anni dalla caduta del muro nella capitale tedesca. Ma, davanti ad una Nazionale così ispirata, questo metodo si rivela funzionale come un bagno con una porta a vetri.
Giuliani – voto: più di 27/30. Si accorge che la sua presenza in campo in questa partita è utile come scrivere “Bevi responsabilmente” su una lattina di Heineken, così manda Gama negli spogliatoi a prenderle le dispense per il prossimo esame. Perchè l’Università è come una serata iniziata con la carica giusta, sai quando la inizi ma non sai quando finisci. #unabuonamedia
Linari – voto: 10+ perchè si applica e usa la testa. Dopo dieci minuti segna la sua prima rete in Nazionale infilando in rete di testa uno splendido corner battuto da Cernoia. Linari aspettava da tanto questa rete per poter fare finalmente coming out: non è difensore, è attaccante. #golisgol
Guagni – voto: premio fairplay. Bertolini deve aver detto alla difesa azzurra “Il miglior attacco è la difesa”, perchè non passa neanche mezz’ora dal fischio d’inizio che, grazie ad una ribattuta fulminea di Sabatino, Guagni si trova la palla sulla testa e la insacca abbattendo con un colpo di coda la georgiana in marcatura su di lei. In occasione del gol di Rosucci vola sulla fascia più veloce di un servizio al McDrive, ma poi decide di uscire dal campo perchè la musichetta ponzi ponzi po po po iniziava a darle fastidio. #tipiacevincerefacile.
Gama – voto: 40 € taglio e piega. Dopo i gol di testa delle compagne di reparto Linari e Guagni, teme di dover essere lei il prossimo difensore a segnare di testa. Ma, dopo aver speso mezzo stipendio per una piega degna della nightlife del sabato sera di Castel di Sangro, prossima tappa del ritiro azzurro, decide di non rischiare e si fa sostituire. #nonfaunapiega
Bartoli – voto: 8 fisso. Vista la moria di difensori in questa partita, le georgiane decidono di prendersela con l’unica rimasta in piedi, rendendo il procedere di Bartoli sulla fascia stabile come un pomodorino su una bruschetta. Peccato per il cucchiaio non riuscito, sarebbe stato il ciliegino sulla torta. #eanchelaGeorgiaèpassata
Giugliano – voto: 112. La strategia di Bertolini sulle palle inattive in cui la numero 21 e la numero 23 si muovono da una bandierina all’altra a braccetto è chiara. Vuole poter usare il destro di Giugliano o il sinistro di Cernoia come se fosse una partita alla Playstation, in cui basta solo scegliere tra: giocatore 1 e giocatore 2. #unounoedue
Cernoia – voto: incomprensibile. Insegue il gol senza mai riuscire a prenderlo come Willy Coyote con Beep Beep. Ci prova prima in spaccata, poi con qualche bomba da fuori. I suoi tiri però si frantumano una volta su una georgiana e quella dopo sulla povera Bartoli che le aveva fatto la sponda, facendo sfracellare al suolo entrambe le malcapitate. Quando l’Italia rimane in dieci va in difesa, sperando che il nuovo trend di difensori bomber dell’Italia di Bertolini funzioni anche per lei, ma niente da fare. L’unica gioia è aver ricevuto la meritata spunta blu su Instagr…ah, no. #Markfaiqualcosa
Galli – voto: 8.5 ?. Sono tante le domande alle quali la scienza non è ancora riuscita a rispondere: cosa ha causato il Big Bang? Cos’è la materia oscura? Perchè i gatti fanno le fusa? Perchè le mucche si orientano da Nord verso Sud quando pascolano? Ma soprattutto perchè Yaya Galli ride sempre durante l’Inno di Mameli? #superquark
Rosucci – voto: 5 min di ritardo. Riprende ad occupare il centrocampo azzurro a pieno ritmo. Ritrova il gol su una bellissima azione corale ed esulta correndo via dalla porta come se l’appuntamento con i genitori di Boattin che offrono il prosecchin fosse alle 18, ma il tabellone dello stadio segnasse le 18.05. #timetocelebrate
Girelli – voto: 0 errori. In un mondo dal futuro incerto, il gol di Girelli è sicuro come è sicura Giorgia di essere una donna e una madre. Fa più tacchi lei in una partita che Christian Louboutin in un anno e si beve i difensori avversari con la stessa facilità con cui su Paperissima Sprint si passa da acrobazia a livido. Il cross per Sabatino è perfetto come un mondo in cui Sara Gama è Presidente del Consiglio. #IosonoCristiana
Sabatino – voto: laurea ad honorem. Assist per Guagni, gol di rapina alla Inzaghi, gol di tacco alla Ibrahimovic, copre la palla, passa la palla, mette la cera, toglie la cera e fa una dedica finale da pelle d’oca. Certo, vedere il suo idolo prima della partita può aver aiutato, ma mentre Pippo Inzaghi è solo un giocatore, Daniela Sabatino è uno stile di vita. #superPippo
Salvatori Rinaldi – voto: Abruzzo + 3. Esordisce in Azzurro con una maglia verde e già questo la dice lunga sulla personalità di questa giocatrice che, dopo dieci minuti che è in campo, tenta il gol capolavoro in rovesciata. Ma alla fine Rinaldi è nata in Abruzzo. A Penne. E, provenendo dalla stessa regione di personaggi come Tucceri e Sabatino, sulla personalità non c’è proprio da stupirsi. #afarelePennedavantiaMilenaeMilenamuta
Caruso – voto: Un tiro e passala. Andare a Benevento quando tutte le tue compagne dell’under 23 sono ad Amsterdam, ti fa capire chiaramente il concetto di scelta sbagliata. Nonostante questo la sua prestazione è stupefacente: la palla millimetrica che mette in area dalla trequarti per la rovesciata di Rinaldi è una bomba, roba di ottima qualità. #tiriamoacanapà
Fusetti – voto: 7.30 am. Buttata nella mischia in modo più traumatico della sveglia del lunedì mattina, riesce a guidare in modo splendido e preciso la difesa dopo l’uscita di Gama. Per mantenere una difesa con lo stesso livello di serietà del capitano, guarda le georgiane con la stessa aria di sfida di tua nonna quando mostri l’intenzione di voler camminare sul pavimento appena lavato. #youshallnotpass
Bertolini – voto: 3 min in infusione. Tra le partite di andata e ritorno contro la Georgia c’è la stessa abissale differenza che esiste tra un CrispyMcBacon e un pasto sano. Di sicuro il pubblico allo stadio ha dato il suo contributo, ma anche la minaccia di Bertolini: “Se perdete vi levo le tisane” ha contribuito. #that’stheteasana
Giulia Beghini
Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images