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Ilaria Mauro sceglie Andrea Vidotti. Intervista al nuovo manager della calciatrice viola

Ilaria Mauro con Andrea Vidotti

Andrea Vidotti, ex manager di Sofia Goggia, ha annunciato di aver trovato un accordo con l’attaccante Ilaria Mauro

I primi contatti al termine dell’esperienza mondiale a Francia 2019. L’accordo poche ore fa. Ilaria Mauro, attaccante della Fiorentina Women’s e della Nazionale, ha scelto il suo manager. Si tratta di Andrea Vidotti che attualmente cura anche gli interessi di Michela Moioli (snowboard), Dorothea Wierer (biathlon), Christof Innerhofer (sci), Stefano Tonut (pallacanestro) e Marco Orsi (nuoto).

Dopo tre anni di lavoro insieme si è invece conclusa la collaborazione di Vidotti con Sofia Goggia.

Una collaborazione che se da un lato permette alla 31enne calciatrice di Gemona del Friuli di entrare in una scuderia con atleti di spicco in discipline che stanno portando all’Italia grandi risultati, dall’altro dimostra come il calcio femminile stia ricevendo sempre maggiori attenzioni da parte degli addetti ai lavori che vi vedono potenzialità di sviluppo e di risultati.

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“È stata Ilaria a contattarmi”, racconta Andrea Vidotti, pochi minuti dopo aver concluso l’accordo, “mi ha telefonato al rientro dall’esperienza con la Nazionale al Campionato del Mondo francese. Aveva sentito parlare di me e aveva la curiosità di conoscermi. Le ho risposto che, come prima cosa, avremmo dovuto incontrarci. Credo infatti che, in questo tipo di rapporti, l’empatia e un buon feeling siano fondamentali. Ci siamo incontrati, a Cormòns (una sessantina di chilometri dal paese natio di Ilaria Mauro, ndr), a luglio, e al termine dell’incontro ho percepito il suo desiderio di iniziare un rapporto di collaborazione”.

Prima della telefonata di Ilaria Mauro, qual era il rapporto di Andrea Vidotti con il calcio femminile?
“Sono sincero: inesistente. Come probabilmente la maggior parte degli italiani, mi sono appassionato al calcio femminile grazie alle prestazioni delle azzurre agli scorsi Mondiali. Ho però sempre avuto un occhio di riguardo per lo sport “in rosa” perché ultimamente sono le donne a ottenere i maggiori risultati per l’Italia. Basta solo ricordare l’ultima edizione delle Olimpiadi invernali a Pyeongchang, lo scorso anno”.

Di cosa ha bisogno il calcio delle donne per acquisire sempre maggiore visibilità sia per il movimento sia per le sue atlete?
“La trasmissione delle prime due gare valide per le qualificazioni agli Europei, che si terranno in Inghilterra nel 2021, in diretta e sui due maggiori canali Rai è già un ottimo segnale. Vuol dire che il calcio femminile si sta sdoganando dalla nicchia nella quale era stato relegato. L’impegno delle società professionistiche maschili nelle squadre femminili, in questo senso, è stato e continuerà a essere fondamentale. Bisogna lavorare sulla visibilità di queste ragazze, cercare di portarle in trasmissioni televisive generaliste, non solo sportive, in modo che la loro popolarità possa crescere”.

Lavorare con una calciatrice, insieme alle esperienze con atlete di altre discipline, sarà un vantaggio anche in termini di sviluppo per il calcio femminile?
“Le contaminazioni tra sport diversi aiutano molto. Dalla mia esperienza posso dire che agli atleti piace confrontarsi con colleghi di discipline differenti, sono curiosi di sapere come si allenano, come si preparano, come si alimentano. Quando il mondo dello sci, per esempio, incontra altri mondi il confronto è sempre costruttivo e avere stimoli diversi per gli atleti è importante”.

Lo scorso 8 marzo, insieme all’avvocato Anna Maria Bernardini de Pace, avete organizzato un convegno dal titolo “La donna e lo sport nella legislazione italiana”. Sarà una collaborazione che avrà un seguito?
“Certo. Prima di quel convegno, Anna Maria non si era mai occupata di sport. Si è appassionata immediatamente ed è rimasta sorpresa delle tante differenze di genere che vigono nel nostro sistema. Ci impegneremo per fare in modo che lo sport femminile acquisisca la dignità che merita. Il primo passo sarà, a breve, un confronto con il presidente del Coni, Giovanni Malagò”.

Tiziana Pikler

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