La crescita del calcio europeo di sta manifestando al Mondiale di Francia 2019 e potrebbe portare alla ridefinizione della geografia nel calcio femminile

Per la prima volta nella storia, delle otto Nazionali qualificate ai Quarti di Finale del Mondiale femminile ben sette provengono dal “Vecchio Continente”. Tutte hanno sconfitto una selezione non-Europea negli Ottavi di Finale, l’unica eccezione sono stati gli Stati Uniti, vincenti con qualche difficoltà contro la Spagna. Se Germania e Inghilterra partivano nettamente favorite su Nigeria e Camerun, per le altre europee la vittoria non era scontata. Oltre al successo Azzurro sulla Cina, le padrone di casa della Francia hanno superato il Brasile, ponendo fine alle possibilità di Marta e compagne di vincere l’agognato Mondiale. Svezia e Norvegia hanno dato nuova linfa al panorama scandinavo, superando le corazzate del Canada e Australia. L’ultima vittoria in senso temporale è stata quella dell’Olanda sul Giappone, per due volte consecutive in Finale del Mondiale e ora eliminato agli Ottavi.

Il successo europeo è la manifestazione degli investimenti effettuati dai club e Federazioni negli ultimi anni. L’entrata dei club maschili, o il loro maggior coinvolgimento, ha permesso alle giocatrici di allenarsi da professioniste in strutture di primo livello e poter competere dal punto di vista fisico. A questo si è aggiunta una fisiologica crescita tecnica e la tradizionale capacità tattica delle Nazionali europee. A livello economico i club maschili hanno attirato sponsorizzazioni e la crescita dell’interesse verso il movimento li ha spinti ad aumentare il budget destinato alla selezione femminile.

Fino a poco tempo fa le migliori giocatrici, europee e non, vedevano il campionato americano, la NWSL, come il punto di approdo più alto. La NWSL proponeva strutture e stipendi migliori di quelli europei, oltre che contratti da professioniste. Le differenze tra i due continenti si stanno livellando sempre più e le calciatrici guardano con interesse crescente il nuovo panorama. Sam Kerr, attaccante dell’Australia e dei Chicago Red Stars, pare vicina all’approdo in Europa, in particolare al Chelsea Women. In Inghilterra la Federazione ha istituito dalla scorsa stagione il campionato professionistico e ottenuto la sponsorizzazione dal colosso assicurativo “Barclays” per una cifra intorno ai 10 milioni di euro. La RFEF, massimo organo calcistico spagnolo, ha destinato recentemente 20 milioni di euro al calcio femminile per la sola stagione 2019/2020. Infine la UEFA ha presentato la prima storia strategia di sviluppo interamente dedicata al movimento in rosa. L’obiettivo è quello di raddoppiare il numero di calciatrici (2,5 milioni previste) per il 2024.

Il Mondiale di Francia 2019 rappresenta il primo passo verso un calcio femminile “Eurocentrico”. Se, come pare, le società e le Federazione europee continueranno ad investire si andrà verso un consolidamento della nuovo panorama geografico.

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