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Da Mia Hamm ai Mondiali di Francia 2019: l’impegno di Nike nel calcio femminile

Il famoso brand da anni sostiene ed incentiva il calcio femminile e le sue stelle più brillanti

La vicinanza che Nike ha da anni mostrato nei confronti del calcio femminile è più che mai lampante durante questa edizione della FIFA Women’s World Cup.

Sono tante le giocatrici che questi giorni abbiamo visto calcare i campi francesi con ai piedi il marchio Nike, tra le quali i fenomeni degli USA Alex Morgan e Carli Lloyd, il capitano azzurro Sara Gama e l’eroina di Italia – Australia Barbara Bonansea, la fantasista australiana Sam Kerr, la transalpina Amandine Henry, la leonessa olandese Lieke Martens e la verdeoro Andressa Alves.

Quattordici le casacche mondiali marchiate dallo swoosh più famoso al Mondo: Usa, Francia, Inghilterra, Olanda e Brasile tra le più.
Ma da dove è partito l’engagement di Nike nel mondo femminile?
Dobbiamo tornare indietro di quindici anni: era infatti il 1994 quando l’accostamento Nike – Mia Hamm ha scatenato un vero e proprio fenomeno globale.

È stata proprio lei, la migliore calciatrice della storia, ad avvicinare per prima la sua immagine a Nike, da sempre leader nel settore dell’abbigliamento sportivo.

La vicinanza, il rispetto, la difesa ed il riconoscimento che Nike ha manifestato verso il fenomeno calcistico femminile si è rafforzato nello stesso anno con la collaborazione avviata assieme alla Federazione di calcio degli Stati Uniti.

Negli anni successivi da semplice exploit Nike si è rivelata una vera e propria costante all’interno del mondo femminile, anno dopo anno infatti i numeri di giocatrici che hanno stretto la mano a Nike e che con Nike hanno raggiunto traguardi formidabili è cresciuto in maniera vertiginoso.

Dopo Hamm – prima ad indossare un modello a lei interamente ispirato le “Nike Air Rio” – in una spirale a cascata sono state tantissime le calciatrici a stelle e strisce che si sono legate indissolubilmente a Nike: Abby Wambach, Alex Morgan, Carli Lloyd, Megan Rapinoe e la nuova leva Mallory Pugh.
Anche la Champions League 2019 è stata dominata dal simbolo Nike: la “Coppa dalle grandi orecchie” è stata alzata al cielo da Amandine Henry, Lucy Bronze e Shanice Van de Sanden, tutte e tre con la testa fra le stelle ed ai piedi tacchetti Nike, ed i gol più belli sono partiti dai piedi targati Nike di Toni Duggan e Ji So-yun.

Il rapporto con le singole calciatrici è divenuto sempre più esclusivo fino alla creazione di veri e propri modelli di scarpe “limited edition”: le “Leave Your Legacy” di Lloyd, le “Mercurial Superfly” per elogiare Martens nel 2017 e le “Morgan’s PhantomVNM” per festeggiare il 100° gol internazionale del capitano statunitense.

Nel tempo però l’interesse che Nike ha mostrato nei confronti del calcio in rosa non si è limitato solo alla singola giocatrice ma si è esteso portando alla creazione di vere e proprie partnership con le Federazioni: i kit, ideati da Nike, per le quattordici nazioni che stanno prendendo parte al Mondiale di Francia presentano una vestibilità specifica per le donne e, in diversi casi, rappresentano il primo esempio di un design da capo a piedi ad hoc per una squadra femminile.

L’intento dell’intero mondo Nike è sempre stato quello di voler abbattere i tanti pregiudizi che aleggiano attorno all’universo calcio femminile, il tentativo di avvicinare il mondo calcistico maschile a quello femminile facendo posare più e più volte assieme per spot o campagne pubblicitarie atleti ed atlete griffati Nike è stata una mossa davvero vincente.

Uno dei motti che la Nike ha sempre portato avanti è stato “Celebrating Glory” ovvero di celebrare la gloria della vittoria: è così che fuori dal rettangolo verde ha pubblicizzato memorabilmente nel 1996, nel 1999 e nel 2015 le principali vittorie raggiunte dalla squadra nazionale femminile degli Stati Uniti.

Ma oltre a celebrare la gloria Nike ha sempre voluto evidenziare l’importanza, la bellezza e l’unicità della diversità, è proprio da questa forte unione di intenti che dal 2017 la Nazionale di calcio femminile olandese indossa con orgoglio un nuovo stemma: il leone tradizionale è stato sostituito da una feroce leonessa.

Nike dunque tra passato, presente e futuro di uno sport che a livello mondiale ha ormai messo le sue radici più profonde.
“C’è un circolo virtuoso nello sport: più ti diverti più ti alleni; più ti alleni più migliori; più migliori più ti diverti” e lo stesso discorso vale per Nike in un’escalation che è proiettata a crescere.

Federica Iannucci

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