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Le pagelle ignoranti di Italia – Ungheria. Tra gobbe e balconette queste azzurre sono super

Tornano le pagelle ignoranti di Giulia sulla nazionale di calcio femminile impegnata nella Cyprus Cup.

Altra partita della Cyprus Cup, altra squadra che si presenta con una copia della bandiera italiana, il fatto che le righe siano in orizzontale poco conta. Interessante anche il fatto che le ragazze ungheresi vengano chiamate anche magiare perchè, a giudicare dal sandwich doppia farcitura che hanno fatto su Cernoia, forse nell’appellativo manca una n.

Altra cosa poco chiara riguarda invece le azzurre, che si sono ritrovate tutte con una inspiegabile gobba sotto il colletto della divisa. Ora, la moda è la terza voce del fatturato italiano del Made in Italy: Versace, Dolce e Gabbana, Armani e compagnia bella. Qualcuno dia un colpo di telefono alla Puma per far raddrizzare la schiena di queste icone del calcio italiano, altrimenti, in Francia, Coco Chanel ci piglia per il collo.

Marchitelli – voto 10 e lode. Passa i primi settantacinque minuti di partita senza dare nell’occhio, ma poi, quando le sue compagne indifese invocano il soccorso di un eroe che mantenga inviolata la loro porta, ecco che lei con indomito coraggio e rutto libero come urlo di battaglia, sfodera il suo Chakram e respinge il rigore battuto dalle ungheresi da autentica Xena de li castelli. #forgiatadalfuocodimillebattaglie

Guagni – voto da 0 a 100. Rimasta un po’ col freno a mano tirato nella scorsa partita, regala qualcuno dei suoi maestosi sprint a tutto campo, con salto dell’avversario con una gamba tesa a scavalcare l’ostacolo e l’altra gamba raccolta indietro. Il gesto atletico è così ben fatto che è stata convocata anche per la nazionale italiana di atletica leggera per correre sia i 400 ostacoli che i 3000 siepi agli europei indoor di Glasgow. #obiquità

Linari – voto un’ottava sopra. Non per essere ripetitivi, ma vederla con questo ciuffo di capelli sbiaditi cantare l’inno di Mameli con quel trasporto emotivo fa volare la mente direttamente a Lady Gaga che canta Shallow, l’area come un pianoforte a coda, e Mameli al posto di Cooper. Persino Mara Maionchi avrebbe dato il golden buzz. #esono4sì

Boattin – voto e-cin-sei-sett-8. Si vede che è il suo giovane talento a coordinare le compagne, soprattutto nelle situazioni di palle inattive. Bellissima la coreografia in occasione di un calcio d’angolo in favore dell’Ungheria, in occasione del quale le azzurre si sono disposte in difesa della loro porta in due linee da quattro giocatrici ciascuna, con la mano destra rivolta verso centrocampo. Neanche il corpo di ballo di Beyoncè è così coordinato. #whoruntheworldgirls

Fusetti – voto una terza abbondante. Tiene bene le redini della difesa durante tutta la partita senza far creare mai occasioni troppo pericolose alle ungheresi. Tutta la sua prestazione viene penalizzata dal suo gesto estremo di proteggere con le mani la sua balconette di pizzo di Intimissimi, fornendo il pretesto alle ungheresi per un rigore. #SaraJessicawillbeproud

Adami – voto 7. A tratti imprecisa e un po’ in affanno nel finale, dimostra comunque di sapersi giostrare sia nella fase difensiva che in quella di impostazione del gioco. Emerge dal suo modo di giocare il suo carattere, gentile ma deciso. Mostra infatti i tacchetti allo stinco di un’avversaria ma senza colpirla, un avvertimento un po’ in stile testa di cavallo mozzato davanti alla porta di casa. #donnaavvisatamezzaazzoppata

Cernoia – voto 21. Partiamo dal fatto che porta lo stesso numero del maestro. Coincidenze? Io non credo. Lo si vede dalla facilità con cui fa ammonire le avversarie dopo averle derise sul piano tecnico: tocco di interno, tocco di esterno, maglia tirata, avversaria ammonita. Perchè alla fine Valentina Cernoia condivide con Andrea Pirlo lo stesso straordinario talento e la stessa apparente pacatezza, ma con meno vino in corpo e più voglia di vivere. #21vittoriagrandebaldoria

Alborghetti – voto 8+. Si fa meno problemi di Adami, abbattendo nei primi minuti di gioco un’avversaria che stava solo aspettando che la palla uscisse, con la tranquillità di chi fa l’unisci i puntini della Settimana enigmistica sullo sdraio. Degno di nota il modo in cui combatte a centrocampo, ripartendo poi palla al piede con un braccio stesso in avanti per scaraventare per terra le avversarie che le vengono incontro, in pieno stile Lady Cocca al torneo del principe Giovanni. Certo le ungheresi non si fanno problemi a restituirle il favore con gomitate e pestoni che la fanno saltare per cinque minuti in tondo su un piede solo come quando a Capodanno tuo cugino, quello scemo, accende le micette e te le lancia in mezzo ai piedi. #ruspa

Giacinti – voto 1914. Vedere Giacinti che torna a segnare con regolarità è liberatorio come riprendere il controllo del proprio colesterolo dopo le feste natalizie. Il suo stato di forma ritrovato si vede chiaramente anche dal tentativo di eurogol in rovesciata su cross di Alborghetti che fa armare i tifosi di aspettative in vista dei mondiali di Francia. La sua importanza per la spedizione azzurra si vede anche dal fatto che, l’ingresso dei medici dopo un fallo su di lei, sia stato preso bene quanto l’assassinio dell’Arciduca Ferdinando a Sarajevo. Si leggeva negli occhi di Sabatino che avrebbe invaso l’Austria-Ungheria e si sarebbe ripresa Trento e Trieste per molto meno. #armiamociepartite

Sabatino – voto 220 V. C’è una specie di corrente alternata tra lei e Giacinti. Quando una si mette a segnare, l’altra perde le misure della porta. Fin dai primi minuti il suo impegno è evidente: mette giù un campanile che San Marco a confronto è una cabina telefonica, mette sempre il piedino per fermare le ripartenze avversarie, ma poi sbaglia una fila di occasioni da gol lunga e delirante quanto i festeggiamenti del Carnevale di Rio. Mostra la sua rabbia mettendosi spesso a guardare male l’arbitro con le mani sui fianchi, ma instancabile aiuta le compagne. #messaaterra

Tarenzi – voto 31. Molto grata alle compagne per averle fatto gli auguri in occasione del suo compleanno, ricambia la cortesia offrendo assist invece che giri di birre. Molti i suoi appoggi palla a terra per Guagni. Uno di questi si risolve in un tiro del capitano azzurro che viene sporcato dalle ungheresi e messo in rete da un agguato di Giacinti. #tantiauguriachitantiamantiha

Serturini – voto 10. Dopo 10 minuti di prove generali in una precedente partita, stavolta è subito la prima di Verdi alla Scala, applausi e standing ovation. Su un notevole assist di Adami, non se lo fa ripetere due volte e segna il suo primo gol in nazionale. Ma lei non solo si crea altri tentativi da gol, gestisce anche palla in modo spendido, regalando sombreri a centrocampo, forse un segnale a Bertolini colpevole di non averla fatta entrare in campo anche con il Messico. #gnuentry

Bonfantini – voto AK47. Bertolini sta facendo esordire pian piano una futura generazione di fenomeni. Si capisce immediatamente che Bonfantini ha precedenti di addestramento nelle squadre speciali dei navy seals americani, perchè arriva di soppiatto alle spalle delle avversarie e con delle scivolate millimetriche recupera dei palloni incredibili, con successivo slalom tra due avversarie e filtrante di precisione per Sabatino, abbattuta dalla contraerea ungherese. #AlphaBravoinposizione

Bursi – voto 7.5. Altra nuova leva che ha fatto il suo esordio nel match contro il Galles, si conferma un’ottima risorsa per questa nazionale. Conferma ulteriore del fatto che la funzione Esplora Risorse nel cervello di Milena Bertolini deve essere così sviluppata che lo stesso Bill Gates, pare voglia chiamarla per approfondire l’argomento e fare le scarpe ai concorrenti della Apple. #c’avetesoloInternetExplorer

Galli – voto 8. Entra a dieci minuti dalla fine al posto di Alborghetti quando la partita ormai non ha più molto da dire. La sua comparsa viene fatta più che altro per abituare il telecronista prima dei mondiali a smetterla di chiamarla con il suo nome completo con il quale, probabilmente, non la chiama più neanche sua madre. #Yaya

Bertolini – voto 10/11. Non prende molto bene la sua precedente pagella e per dimostrare che lei della tattica se ne infischia perchè tanto ha dei fenomeni a disposizione, cambia completamente la formazione rispetto alla partita contro il Messico e vince comunque 3 a 0. Rimane in campo solo Guagni perchè stava facendo la sua “corsetta” di riscaldamento prepartita ed essendo in movimento, non risultava visibile dall’occhio umano. #chièlatuatatticistabitch

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