Pernille Harder è la più forte calciatrice al mondo secondo il Guardian, negli ultimi anni ha guidato il Wolfsburg e la Danimarca verso grandi traguardi e tanti ne ha raggiunti a livello personale; eppure non la vedremo al Mondiale

A soli 26 anni, Pernille Harder ha raggiunto risultati che molte sue colleghe non raggiungono in una carriera intera. Vanta già 53 gol in nazionale e 32 gol per il Wolfsburg dal 2016, oltre a una ricca serie di premi e riconoscimenti. Fra i più recenti, ad esempio, il “player of the year” UEFA per la stagione 2017-2018 e, proprio qualche settimana fa, il primo posto nella classifica di calciatrici più forti al mondo secondo il Guardian.

È la prima volta che il Guardian stila una classifica anche per il calcio femminile, proprio come nel caso di Ada Hegerberg era la prima volta che il Ballon d’Or veniva assegnato anche a una donna. Harder riconosce quanto l’introduzione di simili riconoscimenti possa avere un effetto positivo.

“È stupendo che anche le donne possano avere gli stessi premi che hanno gli uomini”, commenta riguardo al Ballon d’Or. “Adesso molte persone sanno chi sia Ada Hegerberg. È fondamentale che si puntino i riflettori [anche] sui traguardi delle donne  ed è importante che le ragazzine vedano che il calcio fa anche per loro e che giocarci non è da sfigate.”

Pernille sa anche, però, che i premi individuali importano solo relativamente, se non sono accompagnati da una grande prestazione in squadra: “I titoli ottenuti con la squadra sono più importanti, in definitiva, perché se non ti spendi per la squadra non avrai premi e riconoscimenti individuali.”

Ed effettivamente anche i titoli di squadra non le mancano: con il Wolfsburg ha vinto la Bundesliga per due anni di seguito e nell’ultima stagione è arrivata alle finali di Champions League.

Le uniche esperienze della carriera recente di Pernille che possano considerarsi come delusioni sono forse proprio la sconfitta contro il Lione in Champions League e l’esser arrivata seconda a Hegerberg per un soffio nell’assegnazione del Ballon d’Or. A queste si dovrà anche aggiungere, purtroppo, la mancata qualificazione della sua Danimarca ai Mondiali.

“Chiaramente per me è una grande delusione”, confessa durante un’intervista rilasciata al Guardian. “Desideravo tanto giocare ai Mondiali. Mi ci è voluto parecchio tempo per superare lo sconforto e forse ancora non l’ho del tutto superato”.

Con sia Harder sia Hegerberg fuori (sebbene quest’ultima per scelta personale), questi Mondiali verranno privati di due fra le calciatrici attualmente più forti.

C’è da dire che in realtà Harder ai Mondiali ci sarà, anche se non in campo: sarà sugli spalti a tifare per la sua compagna Magda Ericsson, della Svezia. E da qui ai prossimi mesi, pur non potendo vivere la preparazione ai Mondiali, potrà comunque godersi la sensazione di essere “una delle più grandi calciatrici al mondo e poter cambiare le cose”, come ha sempre sognato di fare fin da bambina, quando doveva lottare contro i pregiudizi per poter scendere in campo a fianco dei compagni maschi.

Martina Cappai

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