Approfondimenti Focus Management Nazionale News Top Leagues

Il governo al lavoro per equiparare i salari tra uomini e donne nel calcio, ma per l’AIC la priorità è il professionismo nel calcio femminile


Ha fatto molto scalpore sui social network il tweet di Maria Elena Boschi, sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio, in merito alla parità salariali tra uomini e donne nel calcio.


Prendendo spunto dalla notizia che l’Associazione Calcio Norvegese pagherà alle nazionale femminile la stessa cifra che erogherà a quella maschile (clicca qui per leggere la notizia), l’onorevole Boschi ha scritto: “Norvegia: sancita parità salariale tra calciatori e calciatrici. Domani con @LottiLuca daremo vita a tavolo di lavoro su questi temi”.
Norvegia: sancita parità salariale tra calciatori e calciatrici. Domani con @LottiLuca daremo vita a tavolo di lavoro su questi temi.#avanti

— maria elena boschi (@meb) 9 ottobre 2017


Alle parole della Sottosegratria di Stato ha voluto rispondere il presidente dell’AIC Damiano Tommasi, che ha espresso interesse verso il tema della parità salariale, ma specificando che la priorità deve essere l’introduzione l’introduzione del professionismo nel calcio feminile.

Queste le parole del numero 1 dell’Assocalciatori: “Dobbiamo lavorare sull’applicabilità del progetto legato all’introduzione del professionismo femminile, che in Italia non c’è. E’ positivo che si parli delle tutele, di dare opportunità, le stesse possibilità. Per arrivare al professionismo dobbiamo intraprendere un percorso. Nello specifico, però, siamo l’unico sport che ha una previsione di maternità e nella firma degli accordi economici ci è stata espressa la previsione della maternità. E’ ovvio che vi sia parità di opportunità e la legge 91 dice che devono essere le federazioni a indicare i casi di professionismo. Nessuna finora ha segnalato la presenza di atlete professioniste”.

Giuseppe Berardi
Foto: FIGC

Leggi anche