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Dalla Norvegia un accordo rivoluzionario: per la prima volta pareggiati i compensi fra calciatori e calciatrici


La Norvegia è la prima nazione al mondo ad aver equiparato i compensi dei calciatori e delle calciatrici delle proprie nazionali maggiori. Nessuna più distinzione di sesso, i salari saranno uguali per tutti. 

Nella giornata del 6 ottobre la Federazione norvegese(NFF) e l’associazione calciatori(NISO) hanno annunciato un accordo che prevede lo stesso budget per i calciatori e le calciatrici della nazionale danese. In precedenza era previsto che ai calciatori danesi spettasse un budget stipendi totale di 6,55 milioni di corone, mentre alle loro colleghe era destinato un budget di soli 3,1 milioni. I calciatori hanno rinunciato a 550 mila corone del loro budget in favore delle donne, e la federazione ha compiuto uno sforzo, quasi raddoppiando l’investimento, per far sì che il budget salariale destinato alle donne raggiungesse la stessa cifra di quello degli uomini: 6 milioni. Il capitano della nazionale maschile norvegese, Stefan Johansen, ha dichiarato che lui e i suoi compagni non hanno avuto nessuna difficoltà ad acconsentire alle richieste provenienti dalla NFF e dalla NISO: “Siamo sempre stati privilegiati, fin dall’inizio, rispetto alle ragazze. Non giochiamo in nazionale per soldi e non c’è stato alcun problema ad accettare la proposta”. Equiparati anche i bonus ottenuti per le qualificazioni ai campionati mondiali o europei: adesso entrambe le selezioni percepiranno il 25% dei premi messi in palio da FIFA e Uefa, mentre prima i bonus delle donne venivano rinegoziati ad ogni round di qualificazione. 

Ingrid Moe Wold, difensore della nazionale femminile, ha espresso tutto il suo apprezzamento per il nuovo accordo, dichiarando che migliori salari favoriranno un più facile sviluppo del calcio femminile, permettendo a un numero maggiore di calciatrici di concentrarsi esclusivamente sul calcio. 

Il presidente della NISO, Joachim Walltin sottolinea il carattere unico ed esclusivo di questo accordo nell’intero panorama internazionale, mentre il presidente federale, Terje Svendsen, esprime parole di encomio per l’accordo raggiunto: “Questo accordo contribuirà ad accrescere lo sviluppo sportivo. È anche un riconoscimento del fatto che il calcio femminile e la nazionale femminile, in particolare, hanno accresciuto il loro valore di mercato, e le calciatrici della nazionale maggiore sono sempre più utilizzate nella pubblicità e nella comunicazione”. 

Nonostante il movimento del calcio femminile stia vivendo a livello mondiale una favorevole fase di sviluppo, persistono ancora forti pregiudizi e discriminazioni. In più occasioni sono giunte notizie poco liete, riguardo al trattamento riservato alle calciatrici: è ancora recente il caso della Nazionale Argentina, che ha costretto le proprie giocatrici a dormire in pullman, durante una vera odissea per andare a disputare un incontro amichevole in Uruguay. Anche nei paesi più evoluti il gap salariale fra uomini e donne è ancora molto forte, persino nella rivoluzionaria Inghilterra, che dalla prossima stagione trasformerà tutti i club di massima divisione femminile in squadre professionistiche. Solo un mese fa le calciatrici della nazionale danese avevano scioperato per ottenere condizioni salariali e occupazionali più favorevoli, trovando la ferma opposizione della federazione nazionale. L’offerta dei calciatori di devolvere parte dei loro compensi, non era stata nemmeno presa in considerazione.

 Alla luce di tutto questo si può capire molto meglio quale sia l’enorme portata dell’accordo appena siglato in Norvegia. Una vera e propria rivoluzione culturale; un esempio, che se seguito da altre nazioni, potrebbe davvero dare un impulso significativo allo sviluppo dell’intero movimento mondiale.

Paolo di Padua

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