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Intervista ESCLUSIVA a Rosalia Pipitone, la debuttante azzurra: “La Nazionale è sempre stata il mio obiettivo, finalmente ce l’ho fatta!”



È  un pomeriggio assolato allo stadio “Clemente Francani”, quando, appena terminato l’allenamento della Nazionale, Elide Martini, segretaria della nazionale, mi accompagna alla mia terza intervista e mi rimprovera bonariamente il mio essere impacciato con il microfono. Potrebbe essere quasi una scena comica, ma di fronte a me c’è già lei, Rosalia Pipitone, Pipa, portierone della Res Roma, al suo debutto in nazionale arrivato forse un po’ troppo tardi a 32 anni. Rosalia è una vera forza della natura, è simpatica, è travolgente e incredibilmente, allo stesso tempo è anche molto timida. È impossibile non essere contagiati dalla sua forza vitale quando è lì, davanti a te. 


 Rosalia, finalmente il debutto. Emozionata? 
Guarda sono felicissima, sono a mille, sono davvero contentissima. È stato sempre il mio obiettivo vestire la maglia azzurra, fin da quando ho lasciato la Sicilia per andare a Roma e giocare a un certo livello. Ho sempre lavorato, ci ho sempre creduto e finalmente ce l’ho fatta. Il CT Milena Bertolini, mi ha dato questa opportunità e sto facendo di tutto per coglierla. Voglio restare. Devo ringraziare le ragazze che mi hanno subito fatto sentire parte del gruppo, mi hanno accolta, mi hanno supportato. Ho trovato delle ragazze fantastiche, delle compagne super, un gruppo compatto. 

Un debutto che arriva un po’ in ritardo forse…
Io sono contenta così. Ho sempre lavorato con questo obiettivo, ma il CT precedente, Cabrini, ha fatto giustamente altre valutazioni e altre scelte. Ora ho 32 anni, so che forse dovrò lasciare spazio a ragazze più giovani, ma ora sono qui e voglio godermela. 

In fondo un portiere può giocare fino a 40 anni, giusto?
È quello che dico sempre anch’io Sai già se ci sarà il tuo esordio o si dovrà aspettare Io sono già felicissima di essere qui. Poi sai, sono arrivata qui per ultima. Bisogna saper stare al proprio posto, rispettare le gerarchie e aspettare il proprio momento. Io lavoro per farmi trovare pronta se verrò chiamata in causa. 


Hai notato differenze col lavoro  a cui sei abituata nel club? 

Sì, decisamente. C’è molta più intensità, più ritmo. Una velocità maggiore a quella cui sono abituata, ma sto lavorando sodo! 


A Roma sei quasi un’istituzione, sei famosa anche per il tuo impegno con le giovanili, sempre presente e pronta ad aiutare. Ti stai preparando per un futuro da allenatrice? 
Allenare i ragazzini mi piace tantissimo. Ho avuto la possibilità di allenare dei bambini a Frascati qualche anno fa e mi sono innamorata di questo lavoro. Poi ho lavorato anche con le ragazze e anche alla Roma mi piace dare una mano quando posso. Mi piace davvero allenare e spero in futuro di poter avere la possibilità di lavorare in questo senso. 

A Roma o in Sicilia? 
 Fosse possibile, tornerei in Sicilia. Se ne avessi la possibilità la coglierei al volo. Sono troppo innamorata della mia terra.



ESCLUSIVA-Paolo di Padua

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