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Danimarca ad un passo dalla storia: l’ultimo ostacolo si chiama Olanda



Ci siamo, è ora della finale: Danimarca e Olanda sono le due sfidanti che si contenderanno il titolo Europeo. Per entrambe le squadre è il primo appuntamento con la gara decisiva del torneo. Nel computo globale degli scontri diretti, la Danimarca è nettamente in vantaggio sulle leonesse d’Olanda, ma gli ultimi 3 incontri hanno dato ragione all’Olanda. E’ di appena 17 giorni fa, la vittoria delle orange nel girone di qualificazione. 

Fino a questo momento la nazionale danese non ha entusiasmato più di tanto. Un cammino costellato da prestazioni altalenanti e una certa discontinuità di gioco nell’arco dei 90 minuti. Nonostante il grande talento e la buona tecnica delle proprie calciatrici, la Danimarca ha faticato a esprimere un gioco corale convincente. Quello che più è mancato fin qui è proprio il collettivo, soprattutto in fase offensiva, con la Harder e la Nadim che stentano a trovare la giusta intesa.  Nadia Nadim è una delle più grosse delusioni di questo europeo danese. Nonostante abbia segnato l’importantissimo gol del pareggio contro la Germania e il rigore contro l’Austrial, è sembrata spesso un’entità estranea alla squadra. Si isola più che cercare il dialogo con le compagne, provando sempre il colpo ad effetto o il tocco di fino, al posto di giocate concrete, utili alla squadra. Discorso diverso merita la sua compagna di reparto, Pernille Harder La biondissima attaccante è stata in ogni gara molto dinamica e propositiva, ma ha peccato anche lei di troppo egoismo, quasi volesse essere per forza l’unica stella a brillare. La scarsa intesa fra le due attaccanti è il più grosso limite mostrato finora dalle ragazze di coach Nielsen.

Nella finale ci sarà bisogno di un deciso cambio di passo se si vuole impensierire la difesa olandese che ha subito un solo goal nelle precedenti 5 partite. D’altra parte anche l’arcigna difesa danese si è ben comportata fino a questo momento, subendo 2 reti in 5 partite di cui una su rigore proprio contro l’Olanda. Dovrà fare sicuramente gli straordinari per limitare un attacco stellare, autore di 9 reti in 5 partite. Tecnica e velocità sono le armi vincenti del tridente olandese, composto dalla stella arancione, neo acquisto blaugrana, Lieke Martens, dall’astro nascente Vivianne Miedema, un talento puro, e  da Shanice van De Senden, un incubo per tutte le avversarie con le sue incredibili accelerazioni. Già nella gara di qualificazione, le Danesi hanno sofferto la velocità e i cambi di passo della nazionale dei tulipani. 

Nelle gare precedenti, Boye Sørensen e compagne hanno messo in luce grande fisicità ed esperienza, effettuando interventi duri a volte al limite del regolamento, spesso per compensare la scarsa velocità. Sarà necessaria una grande prova del reparto arretrato per arginare i letali attacchi delle olandesi. Potrebbe essere necessaria una grande prestazione del portiere Stina Lykke Petersen, che ha già dato prova di sicurezza e una maturità maggiore della sua giovane età. Ad oggi è uno dei migliori portieri, se non il migliore, visti in questo Europeo. 

 Alla vigilia del match la Danimarca sembra sfavorita. Nils Nielsen ha qualche dubbio in più da risolvere riguardo le undici che scenderanno in campo, rispetto alla sua collega Sarina Wiegman. Una difficile coesistenza in avanti, una certa macchinosità nei movimenti difensivi e l’incostanza durante l’arco dei 90’ minuti, sembrerebbero ostacoli insormontabili. L’importanza dell’incontro, la posta in palio, l’appuntamento con la storia, sono motivi più che sufficienti a tirar fuori delle motivazioni extra per ottenere il risultato. È una finale, e le finali non sono mai troppo scontate: basta un singolo episodio per far pendere l’ago della bilancia a favore dell’una o dell’altra compagine. Chi vincerà?

Paolo di Padua

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