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All’Austria l’onore delle armi, in finale va la Danimarca


Sono serviti i calci di rigore alla Danimarca per aver ragione di un’indomita Austria in una partita intensa, a tratti un po’ confusionaria, con qualche intervento spigoloso. La nazionale danese, favorita alla vigilia, non riesce a far valere il suo maggior tasso tecnico. Delude Nadia Nadim, quasi mai in partita, mentre la Harder ci prova con più intensità, ma fatica a trovare i varchi giusti. Merito di un’Austria ben messa in campo, corta, organizzata e pronta al sacrificio. La forza delle Austriache sta tutta nel collettivo, schierato in fase difensiva con un 5-4-1 dalle linee molto corte e strette, che alterna fasi di attesa, a fasi di pressing forsennato, con continui raddoppi di marcatura. 

Non è stato però un assedio danese. Anzi, le ragazze di Nielsen, riescono ad imbastire poche trame di gioco solo sfruttando gli errori tecnici delle avversarie. L’Austria fa la partita, o almeno ci prova, con un atteggiamento meno guardingo rispetto alle precedenti gare. Nel primo tempo due grosse occasioni per parte. La più clamorosa tocca all’Austria, che usufruisce di un rigore al 12’ per fallo di mano della Kildemoes. Sul dischetto si presenta la Putingam, che spara alle stelle: un tiraccio! Dall’altra parte al 21’ la Putingam dimostra che non è la sua partita, perdendo palla al limite dell’area: ne approfitta la Troelsgaard con un bel tiro a giro, ma la palla sbatte sulla traversa. Un po’ in ritardo il portiere Zinsberger in questa situazione. 

Il secondo tempo si presenta sulla falsariga del primo, ma l’Austria mostra segni di stanchezza e inizia ad allungarsi. La Danimarca fa poco per approfittarne e riesce a creare soltanto due occasioni. La prima con Boye Sørensen, che con un colpo di testa ravvicinato esalta i riflessi della Zinsberger; la seconda con Harder, che dopo una bella manovra è libera di calciare in piena area di rigore, ma ancora una volta il giovane portiere austriaco dice no. 

Si va ai supplementari e il primo extra-time scorre via senza particolari sussulti. Nel secondo tempo esce finalmente la Danimarca, che approfitta dell’evidente calo atletico delle Austriache. I supplementari giocati ai quarti contro la Spagna si fanno sentire e l’Austria oramai è lunga e sfilacciata: difficile pressare, ancor più difficile ripartire. L’occasione più incredibile capita sulla testa della Harder al 120’: su calcio d’angolo, stacco imperioso della danese ad anticipare tutti. Manca solo la precisione, palla che finisce a lato. Ai rigori è evidente la stanchezza dell’Austria, rimasta oramai senza le energie. Dal dischetto sbagliano tutte: Feiersinger calcia verso l’Iperuranio, Pinther e Aschauer tirano due brutti rigori parati da un’attentissima Petersen. La Zinsberger prova a tenere in vita le compagne, parando il terzo rigore di Junge-Pedersen, ma deve arrendersi ai goal di Nadim, Harder e Boye Sørensen. 

La Danimarca vola in finale. Il sogno dell’Austria si ferma al terzo gradino del podio: una grande risultato per un’esordiente!


Paolo di Padua

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