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Alla scoperta del modello Sassuolo Calcio Femminile. Intervista ad Alessandro Terzi, Girl’s and Women’s Development Officer


Abbiamo avuto il piacere di intervistare in esclusiva Alessandro Terzi, Girl’s and Women’s Development Officer del Sassuolo Calcio Femminile. Dopo varie stagioni all’ U.C. Sampdoria come Segretario del Settore Giovanile, lascia Genova per trasferirsi a Sassuolo. Inizia la sua avventura nel “settore” maschile come Direttore Organizzativo del Settore Giovanile, per poi passare al ramo femminile. 


1) Dopo varie esperienze nei settori giovani maschili, cosa l’ha spinta a passare al mondo del calcio femminile? 
Nell’estate del 2016 la Direzione del Sassuolo Calcio mi ha chiesto di occuparmi dello sviluppo delle relazioni e dei rapporti con la Società Reggiana Calcio Femminile, con cui c’erano stati dei contatti per valutare la nascita di un rapporto di collaborazione. Allora la realtà del calcio femminile era sconosciuta per tanti di noi che si sono sempre occupati di calcio maschile, è stata una sfida. Fin dalle prime battute e dai primi contatti tra i Club si è intuito che il lavoro da fare sarebbe stato tanto e su diversi fronti. Nella mia carriera mi sono sempre occupato di costruire dove emergevano le necessità. Senza essere autoreferenziali, siamo stati bravi a trasformare queste necessità in opportunità. 

 2) Come giudica questi suoi primi mesi di calcio femminile come “Girl’s and Women’s Development Officer”? 
La prima stagione nel calcio femminile è stata tutta costellata di soddisfazioni. Abbiamo avuto tanti attestati di stima: la Proprietà e la Dirigenza del Sassuolo Calcio sono soddisfatte del lavoro svolto, la Federazione più volte ha speso per noi parole di elogio e siamo visti da tutto il mondo del calcio come una nuova realtà in crescita da prendere a modello. Tutto ciò mi gratifica enormemente: per chi è stato chiamato a sviluppare un sistema penso che sia la più bella soddisfazione vedere che inizia a prendere forma un progetto importante. 

3) Che obiettivi si è posto nel breve e nel medio-lungo periodo? 
Il Sassuolo Femminile è un progetto che deve svilupparsi ancora, deve trovare la sua giusta dimensione all’interno di un movimento del calcio femminile che in generale stenta un pochino a decollare. Dobbiamo lavorare su aspetti di governance, sulle competenze tecniche, sul nostro know how, per portare alle ragazze alcuni elementi del professionismo maschile. Dobbiamo poi essere bravi a creare la nostra filosofia e il nostro metodo di lavoro, senza scimmiottare il professionismo maschile. Dobbiamo potenziare le strutture e le infrastrutture per aumentare la nostra competitività ed elevare i nostri standard: non è più il tempo in cui “per allenarsi ci va bene anche il piazzale d’asfalto”. Se vogliamo crescere noi e tutto il movimento dobbiamo porci obiettivi più alti e di maggiore qualità. Dobbiamo investire nel Settore Giovanile che è differente da quello maschile, definendo professionalità specifiche e strategie dedicate all’ambito femminile: pare strano, ma ancora non tutti hanno capito che a 14 anni un ragazzo e una ragazza sono completamente diversi, sia dal punto di vista fisiologico che psicologico. Non ultimo occorre lavorare sul rilancio dell’immagine del calcio femminile, che è stata danneggiata negli ultimi anni. Credo che in questo momento guardare al modello di altri Paesi anglosassoni e nord-europei possa essere un modo per trovare ispirazione. 

 4) In meno di un anno dall’acquisizione del titolo sportivo della Reggiana Femminile, avete conquistato la promozione in Serie A, grazie a ventidue vittorie su ventisei partite e tre punti di vantaggio sul Permac Vittorio Veneto. Ve lo aspettavate questo trionfo? 
A fine estate 2016 avevamo un po’ di ritardo nella programmazione sportiva: la definizione dell’Accordo di Licenza tra Sassuolo Calcio e Reggiana Calcio Femminile ha richiesto studio, tempo e risorse. Il titolo sportivo non è stato acquisito, abbiamo seguito una strada contrattuale diversa e mai percorsa prima da nessuno. Ora andiamo fieri di quello che è stato costruito a livello formale, tanti altri Club si sono ispirati a noi per definire le loro collaborazioni. Il ritardo iniziale in fase di programmazione ha comportato un rallentamento nella prima parte del campionato. Sapevamo però che con le nostre risorse tecniche e con l’organizzazione che abbiamo alle spalle, non ultimo il supporto del Centro Ricerche Mapei Sport, saremmo migliorati costantemente. Nell’arco di una stagione sportiva il lavoro paga sempre e le ragazze hanno lavorato tanto: i risultati sono arrivati, abbiamo colmato il gap iniziale e alla fine siamo passati in vantaggio. 

5) Qual è stato il momento decisivo della stagione? 
Credo che il momento decisivo sia stato la partita contro il Permac Vittorio Veneto di San Fior a febbraio: noi siamo arrivati in Veneto dietro in classifica, la partita è finita con un pareggio che ci penalizzava, le avversarie a fine gara esultavano come se avessero vinto un trofeo. Noi potevamo cedere moralmente e tornare scoraggiati. Il grande lavoro della Società e dello staff ha invece caricato la squadra, dovevamo correre il doppio delle avversarie e vincere tutte le partite, e così è stato. Quando le dirette rivali per la promozione sono state agganciate in classifica è stato chiaro che avremmo vinto. Girava tutto bene, sia emotivamente che fisicamente. 

 6) La Fiorentina Campione D’Italia ha giocato la sua ultima partita casalinga al Franchi. Potremmo vedere presto le ragazze del Sassuolo femminile disputare un incontro al Mapei Stadium? 
Tante volte abbiamo ragionato su possibili soluzioni per inserire una partita delle ragazze al Mapei Stadium di Reggio Emilia, era la volontà della Società fin dall’inizio. Purtroppo ci sono delle difficoltà strutturali dell’impianto, che è già utilizzato in tutti week end. In futuro confidiamo ci possa essere anche questa opportunità. Intanto abbiamo più volte dedicato alle nostre ragazze momenti all’interno delle partite della Serie A Tim al Mapei Stadium. 

7) La prossima stagione parteciperanno al campionato di Serie A tre squadre appartenenti ad una società “maschile”. Può essere un punto di partenza per lo sviluppo del calcio femminile, che spinga altre società a puntare sulla selezione femminile? 
Noi non definiamo il Sassuolo Femminile come appartenente al Sassuolo Calcio, diciamo che abbiamo un accordo che permette di condividere finalità, strategie e mezzi. Comunque credo che la scelta della Federazione di “apparentare” le Società di calcio femminile a Club maschili sia stata positiva per tutto il movimento: sicuramente le Società professionistiche maschili possono portare qualcosa in più al mondo femminile in termini di competenza professionale e di risorse. È importante che le Società di calcio femminile si sappiano mettere a disposizione delle Società maschili, che oggigiorno sono delle vere a proprie aziende. Talvolta durante la stagione abbiamo avuto criticità nel far coincidere il professionismo maschile e il dilettantismo femminile: modi di pensare tra loro molto diversi, prassi e procedure talvolta opposte. Tanto del mio lavoro è stato dedicato a far convivere due anime così differenti tra loro: con dialogo e buon senso siamo riusciti a raggiungere gli obiettivi che ci eravamo prefissati nell’estate 2016. 

8) In base alla sua esperienza, sia nel mondo giovanile maschile che femminile, cosa si potrebbe fare per favorire la crescita del movimento calcistico femminile italiano? 
In questo momento storico il movimento del calcio femminile può solo migliorare: si avverte il cambio di mentalità nelle ragazzine più giovani e nelle famiglie. Tante volte si sentono parlare giocatrici affermate che ricordano il tempo in cui da piccoline giocavano da sole in mezzo a squadrette di maschietti. Ora invece sui campi di calcio si vedono tante bambine e ragazze che giocano. Il calcio è diventato meno tabù per il sesso femminile rispetto al passato. È importante che chi gestisce il movimento sappia coinvolgere le famiglie e le nuove ragazze che si affacciano al mondo del calcio, affinchè esse si divertano in serenità e sicurezza. In questo modo si creerà in breve tempo un calcio femminile per tutte, con lavoro e pazienza dalla base poi arriveranno anche i talenti per le prime squadre.

Tutta la redazione di  L Football ringrazia Alessandro Terzi e la società Sassuolo Calcio Femminile per la disponibilità, rinnovando i complimenti per la Promozione. 

Intervista di 
Laura Brambilla

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