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Intervista a Valentina Pedretti: “Il mondiale Under 20 mi ha fatto crescere tanto sotto il profilo umano e calcistico”

La prima intervista di L Football vede come protagonista una giovane promessa del calcio femminile italiano, si tratta di Valentina Pedretti, laterale sinistro del Brescia CF. Nonostante la giovane età, diciannove anni compiuti ad ottobre, Pedretti può vantare un’esperienza significativa in campo internazionale con la maglia della nazionale nelle rappresentative Under 17 e Under 19, oltre alla partecipazione ai mondiali under 20 che si sono disputati la scorsa estate in Giappone. Recentemente è arrivata anche la prima convocazione nella nazionale maggiore da parte del CT Antonio Cabrini, per una tre giorni di stage in vista dell’appuntamento più importante del 2013, la fase finale dell’Europeo in programma in Svezia nel mese di luglio. 

Innanzitutto Valentina benvenuta su L Football, con te inauguriamo la sezione dedicata alle interviste. Partiamo dall’ultima partita contro il Verona, un match attesissimo e ben giocato da entrambe le parti. Cosa è mancato al Brescia per portare a casa i tre punti?


Penso che quest’anno rispetto agli anni scorsi al Brescia non sia mancato nulla per portare a casa i 3 punti.  Anzi dopo esser andate in vantaggio sul 2 a 1, pur essendo in inferiorità numerica, nell’aria c’era la convinzione che questa partita l’avremmo vinta.

La Torres sembra scappare ma il secondo posto è alla vostra portata, sarà decisiva la prossima sfida con il Tavagnacco?

Quest’anno l’obiettivo minimo del Brescia è il secondo posto. Sicuramente quella con il Tavagnacco sarà una gara importante ma non decisiva per il secondo posto, anche perché si dovranno giocare altre 14 pertite ognuna con le proprie difficoltà.

La scorsa estate hai partecipato al mondiale Under 20 in Giappone, una vetrina prestigiosa per giovani calciatrici, quali sono i ricordi più belli di quella esperienza?
 
Il mondiale Under 20 mi ha fatto crescere tanto sotto il profilo umano e calcistico. Ho molti ricordi legati a quest’esperienza, in particolare l’accoglienza che ci è stata riservata al nostro arrivo dal popolo Giapponese.  E’ stato altrettanto interessante stare a contatto con coetanee che provengono da tutto il mondo, conoscere ed apprendere nuove culture ma soprattutto vedere come svolgono l’attività calcistica.
 
Quali sono le calciatrici che ti hanno maggiormente impressionato nel torneo giapponese?
 
Non direi una giocatrice ma il gruppo. Prima della finale la squadra che mi aveva maggiormente impressionata era stata sicuramente la Germania, (la loro forza l’avevano già dimostrata all’europeo di Cervia), poi vedendo la finale il gruppo più forte è stato quello degli USA. Sono entrate in campo convinte dei propri mezzi, anche se ormai tutti davano per vincente la Germania, riuscendo a ribaltare tutti i pronostici.
 
Torniamo in Italia, dopo 6 stagioni disputate nell’Atalanta sei approdata al Brescia, una società che negli ultimi anni è diventata una big del calcio femminile italiano. Nello spogliatoio c’è da parte vostra la consapevolezza di poter raggiungere traguardi importanti?
 
Ovviamente, tutti nello spogliatoio sanno i traguardi che questa società vuole raggiungere e penso che ci siano tutti i mezzi per poterli perseguire.
 
Quali sono le principali differenze tra il gioco di Milena Bertolini e quello degli altri tecnici che ti hanno allenata nelle nazionali giovanili e all’Atalanta?
 
La principale differenza tra gli altri mister e mister Milena è che lei cerca di dare un’entità di gioco alla squadra. In allenamento infatti proviamo schemi e movimenti il tutto rigorosamente palla a terra.
 
In Italia purtroppo il calcio femminile non gode della stessa attenzione che i media internazionali dedicano a questo sport. Quali sono i fattori principali che frenano la crescita, lo sviluppo e la visibilità del calcio in rosa?
 
In Italia il calcio femminile non è seguito perché mancano gli investimenti, manca poter pubblicizzare un prodotto di conseguenza mancano i profitti.
 
Se un giorno dovesse arrivare dall’estero la chiamata da parte di una grande società, saresti pronta a lasciare l’Italia ed intraprendere una carriera da professionista?
 
Molto probabilmente lascerei l’Italia per questa nuova avventura.
L Football essendo un magazine che parla a 360° di calcio femminile, vive anche di curiosità e gossip. Quali sono i tuoi principali interessi fuori dal mondo del calcio e qual è la tua situazione sentimentale?
 
Sono una ragazza di 19 anni e come tutti i miei coetanei nel tempo libero esco con gli amici e mi diverto. Per quanto riguarda la mia situazione sentimentale sono fidanzata con un ragazzo che ovviamente pratica anche lui questo sport.

Nel ringraziarti per la tua disponibilità, L Football ti fa i migliori auguri per una brillante carriera nella speranza che tu possa realizzare tutti i tuoi sogni. Un grande in bocca al lupo per i tuoi più importanti appuntamenti calcistici.

Intervista di Giuseppe Berardi
Foto: Brescia Calcio Femminile

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